La Rai, i sabati sera ed i piatti della bilancia fra quantità e qualità
Le serate evento di questo inizio di stagione sembrano tracciare la via giusta (per la felicità?)
Si è partiti con un grande artista del calibro di Zucchero e con un grande spettacolo messo in piedi da Massimo Giletti & Gianmarco Mazzi. Il risultato è arrivato, sia in termini di ascolto (19,4%) che in termini di qualità di confezione. Un risultato per nulla scontato visto che il cantautore emiliano, pur avendo un suo numerosissimo pubblico di fans, sembrava non fosse del tutto adatto -almeno sulla carta- all’anima “senior pop” di Rai1. Ma il risultato c’è stato e la soddisfazione della Rai e di chi ci ha lavorato è arrivata.
Il sabato dopo è arrivato lo show musicale con Renato Zero. Zero è certamente un artista da Rai1, non fosse altro perchè già in passato è stato ospitato dalla prima rete della televisione pubblica, anche in produzioni originali e di più puntate, ricordiamo per esempio Tutti gli zeri del mondo. Puntualmente anche in questo caso il risultato non si è fatto attendere (20,4%) ed in molti si sono ritrovati in quel sabato sera a cantare -ancora una volta- le sue hit più celebri.
Queste prime due serate non avevano avuto da parte di Canale5 la concorrenza del suo programma di punta del sabato sera televisivo, ovvero Tu si que vales, con Maria De Filippi, Mara Venier e tutta la corazzata di questa trasmissione giunta ormai alla terza edizione. Ebbene, il terzo sabato è arrivata la vittoria di Rai1 su Tu si que vales grazie allo show Viva Mogol, anche questo, come quello di Zucchero, costruito dalla ditta Giletti & Mazzi.
Grazie allo straordinario appeal dello sterminato repertorio delle canzoni scritte da Mogol, sia per Lucio Battisti, che per molti altri artisti, lo spettacolo musicale con la regia di Giovanni Caccamo, ha conquistato il pubblico del sabato sera, vincendo la gara con Tu si que vales, vittoria che è stata replicata anche in occasione della seconda parte di questo varietà musicale.
Siamo quindi giunti a sabato scorso, con lo straordinario spettacolo con protagonista Roberto Bolle, spettacolo che ha incantato pubblico e critica. In questo caso non è arrivata la vittoria sul piano degli ascolti, che come è noto è andata a Tu si que vales, ma chi ha visto lo spettacolo ha potuto godere di esibizioni di alta classe, con l’arte a farla da padrone ed arrivando comunque ad ottenere un eccellente 17,7% di share. In questo caso Rai1 ha fatto ciò che un servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe sempre fare, “portare” cioè il proprio pubblico a gustarsi questi spettacoli, sopratutto a quei telespettatori che non si possono permettere di andarli a vedere nei luoghi dove vengono rappresentati.
Gli spettacoli-evento di questo inizio di stagione del sabato sera di Rai1, curati dalla struttura facente capo a Claudio Fasulo, uno che di show del primo canale della Tv pubblica ne ha masticati davvero parecchi, hanno inoltre un denominatore comune. Sono cioè prodotti che possono essere visti e rivisti più volte, esattamente come capita alle pellicole cinematografiche cult. Quelle cioè che non ti stanchi mai di riguardare, perchè ti va di riassaporarne alcune sfumature, oppure perchè semplicemente ti piace riascoltare o rivedere momenti di spettacolo che ti sono rimasti nel cuore.
Ecco, io credo che la “qualità” di uno spettacolo si possa misurare anche in questo modo e cioè quanto ami rivederne alcuni momenti. Questi tre show hanno dimostrato ciò che la Rai dovrebbe fare sempre di più e cioè lavorare sui due piatti della sua bilancia e cioè da un lato il piatto della quantità e dall’altro quello della qualità.
Quanto più pende da un lato, tanto sale dall’altro e viceversa e la cosa più complicata è farli rimanere in equilibrio. Un lavoro difficile, difficilissimo e forse questa risulta essere la scommessa più complicata da vincere per l’attuale dirigenza della televisione pubblica. Questi sabati sera d’inizio stagione sembrano intanto andare verso la strada giusta.