Squadra antimafia – Il ritorno del boss | Puntata 14 ottobre 2016 | Diretta | Riassunto

Anna fa uno spiegone a Licata su Reitani/Mazzeo.

Adamo Corda, intanto, ricorda il passato con Reitani/Mazzeo.

Antimo, invece, sta per prendere l’uranio, ma non sa che de Silva e Milla sono pronti ad attaccare.

Ma Rachele ha un brutto presentimento: bisogna chiudere l’asta. Antimo, però, non è d’accordo.

Ma Rachele ha ragione: de Silva mette in atto il proprio piano, mentre i Servizi Segreti si chiedono che fine abbia fatto.

Ma Reitani/Mazzeo non sta seguendo l’asta: sta cercando di capire perchè Corda ha voluto uccidere la famiglia di Ulisse Mazzeo.

La Duomo non sa ancora dove si trovi l’uranio, ma per Anna si tratta di uno specchietto per le allodole, per distrarre tutti dalle vere intenzioni di Mazzeo.

Anna avverte anche i Servizi Segreti.

I sospetti di Rachele erano giusti; trova una bomba nel cantiere.

Proprio in quel momento, de Silva fa partire l’attacco.

La bomba esplode: Torrisi e Rachele riescono a salvarsi. Ma durante la sparatoria, Milla viene ferita.

Arriva anche la Duomo, che riesce a catturare alcuni dei partecipanti all’asta.

Rachele prova a scappare, ferendo la Bertinelli. Anche Antimo rimane ferito.

Antimo, in quelle condizioni, non riesce a guidare e sbanda. Rachele vuole scappare con lui, ma l’uomo vuole sacrificarsi.

Mentre Rachele scappa, Antimo viene ucciso.

De Silva arriva al container, ma non vi trova l’uranio: c’è una lampada.

Dopo una lunga chiacchierata, finalmente Mazzeo rivela la sua vera intenzione a Corda.

I Servizi Segreti ammettono di aver coperto de Silva per farlo indagare sull’uranio, ma ora di lui non c’è traccia.

Rachele e Torrisi sono ancora in fuga.

La donna avverte i Corda: Mazzeo è lì.

Cosimo e gli altri arrivano da Mazzeo, che viene fatto prigioniero.

Anna è sempre più convinta che l’uranio non c’è mai stato.

Milla sta sempre più male: se non inserisce il codice, il cianuro sarà immesso nell’organismo di de Silva, che cerca di farsi dare il codice. Ma Milla gli spiega che lo inseriva quello che lavorava per lei.

La Bertinelli, intanto, non vuole riposarsi: deve indagare sul tesoro di Rosy Abate.

Decide così di andare a parlare nel convento in cui si era recata. Scopre che oltre a Calcaterra, la donna riceveva delle visite del giardiniere della sua villa di Palermo, lo stesso che compare nella foto che la Bertinelli ha trovato.

Rachele chiede aiuto a Mimmo, che accetta di darle una mano.

Nigro continua a pensare a Patrizia.

La ragazza, intanto, è ancora prigioniera.

Mentre la stanno portando (così pare) da Reitani, Patrizia prova a scappare. Ma non fain tempo a contattare Nigro: i suoi aguzzini la riprendono.

La Bertinelli, intanto, ha scoperto che l’uomo che faceva visita a Rosy Abate era Tullio Mirabella. La Duomo, però, continua la sua caccia a Mazzeo.

Mazzeo è prigioniero: sembra che abbia in mente altro.

Adamo ricorda quando era amico di Ulisse.

La Bertinelli prova a capire da sua madre chi sia il medico che in cura Adamo. La donna ricorda che quando era in prigione, l’uomo passava molto tempo in infermieria.

E la Bertinelli scopre che il medico è il Dr. Aurelio Famagosta.

De Silva sembra spacciato: non sa come bloccare il timer. Milla gli chiede scusa: sono stati usati tutti e due.

L’uomo prova a chiedere aiuto ai Servizi Segreti. Scopre così che Reitani era sotto falso nome, ma non avrà l’aiuto dei Servizi Segreti.

Adamo si confronta con Mazzeo. Quest’ultimo continua a guardare l’orologio.

Settembrini si sente in colpa: se avesse consegnato subito Mazzeo, tutto questo non sarebbe accaduto. Ma Anna la rincuora: non capisce come possa pensare di uscirne vivo, se ha davvero raggiunto Corda. Forse Mazzeo non è solo.

La Bertinelli e Nigro parlano con Famagosta. La squadra, intanto, ha scoperto che Patrizia sta con due uomini dei Marchese.

La stessa Patrizia riesce a fuggire dal rifugio in cui si trova.

Mazzeo è stranamente tranquillo.

Infatti nasconde nella tasca un segnalatore.

I due uomini dei Marchese arrivano in tempo per salvarlo.

Adamo, invece, no: viene ucciso proprio da Mazzeo.

Grazie alle segnalazioni di Mirabella, arriva anche la Duomo, che si mette ad inseguire Mazzeo.

Anna e Settembrini inseguono Mazzeo, che vuole andare in centro. Non è proprio il momento più adatto per fare shopping.

Ma Mazzeo vuole andare in centro solo perchè lì ha nascosto un’auto.

Ora ad essere poco lucida è Anna, convinta di non essere adeguata a guidare la squadra. Tocca a Settembrini consolarla. I due si baciano.

Il bacio basta a farle cambiare idea: è decisa a catturare Mazzeo, fosse l’ultima cosa che fa per la Duomo.

De Silva, convinto che gli sia rimasto poco, chiama la figlia.

Patrizia, sulle cui tracce è Mazzeo, arriva nel motel in cui si incontrava con Nigro. Lo chiama per chiedergli aiuto. Ma il portiere dello stabile avverte Mazzeo.

Il poliziotto non fa in tempo ad arrivare: Patrizia è già nelle mani dei Marchese.

Nigro la raggiunge, ma Mazzeo gli spara. Settembrini riesce a raggiungerlo, ma Mazzeo scappa ancora.

A Mazzeo sono rimasti solo tre nemici: Rachele, Torrisi e de Silva.

De Silva sta per provare a togliersi il chip da solo, ma si rende conto che la lampada che ha trovato è quello dell’orfanotrofio in cui è cresciuto.

In ospedale, Nigro chiede a Settembrini di aiutarlo a trovare Patrizia. Il collega è titubante, ma alla fine accetta.

Ma Anna non crede alla versione della sparatoria raccontata da Settembrini che, proteggendo l’amico, ha perso la fiducia della donna.

I ricordi di de Silva sull’orfanotrofio continuano.

Mancano pochi minuti al rilascio del cianuro: ma de Silva muore solo se si ammazza lui. Ma prima di farlo ha un’allucinazione di sè stesso da ragazzino.

Ma vede anche un’altra persona, che non è un’allucinazione: Mazzeo. Prima di dire qualcosa, però, il cianuro fa il suo effetto.

La Bertinelli e Sciuto raggiungono il giardiniere di Rosy Abate, dove trovano anche Buonanno. Rachele viene aggiornata sull’identità di Mazzeo.

Ma ovviamente de Silva non è morto: non era cianuro. Capisce che ha davanti Mazzeo.

Mazzeo gli spiega di volersi riprendere la Sicilia. Quando ammazzò Reitani, suo figliolo vide. Poi fuggì con lui e lo portò in orfanotrofio: quel bambino è de Silva. La puntata finisce.