I Fatti Vostri, Pippo Baudo striglia la tv odierna (e Magalli): “Importiamo troppe idee dall’estero”
Pippo Baudo è riuscito a imporsi su Magalli e a togliere spazio all’Oroscopo di Paolo Fox: ecco il suo debutto a I fatti vostri
C’è solo una persona che riesce a rendere innocua la lingua di Giancarlo Magalli (persino a casa sua): Pippo Baudo. Il conduttore di Domenica in ha appena inaugurato la sua attesa rubrica del mercoledì a I fatti vostri, riuscendo a mettere letteralmente in soggezione il suo sferzante padrone di casa. D’altronde Magalli dovrà sempre a Baudo il suo rilancio professionale con Papaveri e papere, in cui faceva la sua spalla e trovò la consacrazione da co-conduttore del sabato sera di Rai1.
Baudo è andato letteralmente a briglia sciolte, facendo dilatare a dismisura lo spazio previsto per la sua rubrica (persino a scapito dell’intoccabile Oroscopo di Paolo Fox). D’altronde, l’invito a rispolverare aneddoti sulla storia Rai è stato per lui un richiamo irresistibile. In cima alla sua ‘lezione di storia della tv’ non poteva che esserci l’elogio del varietà, oggi bistrattato sul piccolo schermo (anche perché è calato il pubblico che lo segue, a meno che non sia un evento):
“Adesso il genere è un po’ in difficoltà, però i varietà della Rai sono stati grandissimi. Non è un problema di costi ma di idee. Da quando ci è venuta la fissazione dei format stranieri importiamo le idee dall’estero, quando una volta loro venivano a copiarci. Pensa oggi a quanto sarebbe difficile trovare 100 cantanti in gara, quando tutti vogliono vincere. Allora i migliori cantanti del mondo tutti insieme nella sigla di Canzonissima. Bando ai rancori…”.
Lo stesso Baudo ha spiegato la ragione, a molti sconosciuta, del titolo Zum Zum Zum Zum per la sigla di Canzonissima:
“Zum zum è un attrezzo tecnico della telecamera. Una volta le telecamere avevano tre obiettivi perché ogni volta il cameraman doveva aspettare che il regista staccasse sull’altra telecamera e cambiava obiettivo. Aveva tra obiettivi, il piano totale, quello americano che tagliava le gambe e il primissimo americano. Poi arrivò dall’estero lo zoom che ha cambiato lo stile della televisione e la ripresa, riusciva ad avvicinarsi al soggetto da inquadrare e allora, siccome gli autori erano bravi, è nata la canzone su questo zoom. La Rai aveva il laboratorio Marconi a Torino che produceva le telecamere. Non solo non importavamo le idee, ma anche i mezzi tecnici li facevamo da soli”.
Il presentatore ha anche ricordato il grande conservatorismo che vigeva in Rai, a partire dalla censura di termini sgraditi:
“Il Codice Guala aveva una morale ferrea. Dettò un codice di uso dei vocaboli in televisione. Membro no. In seno no. Alla fine quest’amministratore delegato capì che questo non era il suo mondo e si fece frate”.
Un problema altrettanto grande nella tv di stato era quello del nudo:
“A proposito di cosce uno scandalo clamoroso. Trasmissione di Garinei e Giovannini, La Piazzetta. Una ballerina fu vestita con una tuta scura e le telecamere fecero vedere non il nero, ma il contenuto… Si vide nuda. La Piazzetta fu chiusa subito. Grande ballerina Albar Nova che sposò il grandissimo Gianni Ferri, autore di Questa piccolissima serenata. Allora non si poteva dire neanche piedi. A Sanremo, invece, nessuno si è scandalizzato per Belen”.
Altrettanto irresistibile l’aneddoto sulla scoperta di Heather Parisi:
“Piacentini un giorno mi disse, c’è una ragazza italo-americana. Io la portai in Viale Mazzini, dal grande Direttore del varietà Giovanni Salvi. Lui disse che per farle il provino ci voleva un teatro consono. Lei levò tutte le carte che erano sulla scrivania e ci salì sopra per ballare. Ci dicemmo ‘Pigliamola subito'”.
A questo punto Magalli ha detto sardonicamente la sua:
“Con quello che costava prima un balletto oggi fanno sei puntate di talk show”.
Abbiamo visto anche il provino di Baudo con la Rai, fatto proprio nello Studio 1 di Via Teulada oggi occupato dai Fatti vostri, davanti a due registi d’eccezione come Antonello Falqui e Stefano Procacci:
“Hanno scritto ‘buona presenza’, ‘buon video’, ‘discreto nel campo’, ‘suona discretamente il pianoforte’ ma anche ‘può essere utilizzato per programmi minori’. Nel tempo li ho fatti ricredere, ho lavorato tante Domeniche in con entrambi”.
E infine Baudo ha voluto commentare a tutti i costi il grande successo di Papaveri e Papere proprio con Magalli:
“Allora su Canale5 c’era il grande successo del Bagaglino. Allora capo di rete era Giordani. Io e Guardì siamo andati a trovarlo e abbiamo avuto l’idea di fare Papaveri e Papere. Hanno detto, lo facciamo con Magalli. Io dissi ‘non è che l’accoppiata è vincente sicura, è da scoprire e inventare…'”.
Magalli, sentendosi simpaticamente svilito ora come allora, ha ribattuto:
“Ma come, avevo già 30 anni di esperienze!”
Baudo gli ha risposto per le rime, dettando ancora il comando nella coppia:
“Aveva 30 anni di ‘basse’ esperienze (ridendo sul luogo gioco dell’altezza di allora, ndr). E poi abbiamo vinto e strabiliato tutto col Foro Italico arredato benissimo”.
Insomma, quando c’è Pippo anche Giancarlo torna valletto (per la gioia della Volpe).