American Horror Story: Roanoke, su Fox la stagione più misteriosa (e più innovativa)
Su Fox (canale 112 di Sky) American Horror Story: Roanoke, ambientata in Carolina del Nord, dove una coppia va a vivere nelle terre della “colonia perduta” di Roanoke, incontrando nemici che li vogliono far scappare
La sesta stagione di American Horror Story, in onda da questa sera alle 21:50 su Fox (canale 112 di Sky), è stata quella maggiormente avvolta nel mistero. Per volere di Ryan Murphy e di Fx, infatti, a differenza delle altre stagioni il tema non è stato rivelato, cercando di mantenere il massimo riserbo su quali personaggi il pubblico avrebbe visto nel primo episodio.
Nonostante qualche indiscrezione sia riuscita a trapelare nei mesi scorsi, la missione si può dire riuscita, soprattutto grazie ad un cambio di direzione che avviene a metà stagione, e che permette ad American Horror Story di stupire il pubblico anche quando questo crede di aver individuato il tema principale dello show.
La sesta stagione, infatti, si può dividere in due parti, accomunate però da un elemento: la vicenda della “colonia perduta” di Roanoke, località della Carolina del Nord in cui, nel 1587, dopo una prima spedizione fallimentare, 115 coloni inglesi si insediarono per esplorare il territorio circostante. A causa delle difficili condizioni di vita e dell’ostilità delle popolazioni indigene, i coloni rimasero da soli, mentre dall’Inghilterra fu posticipata la spedizione per raggiungerli. Al loro arrivo a Roanoke, però, gli inglesi non trovarono più i coloni: la stessa colonia fu smantellata, e l’unica traccia che trovarono fu l’incisione del nome “Croatoan”, lo stesso di un’isola poco distante. I coloni, però, non furono mai ritrovati.
Da questa premessa parte la sesta stagione, che racconta la vicenda di Shelby (Lily Rabe) e Matt Miller (André Holland), coppia di sposi che, dopo una sfortunata esperienza a Los Angeles, decidono di lasciare la città per trasferirsi nella più tranquilla Carolina del Nord, dove acquistano un’antica villa immersa nella campagna, nonostante gli avvertimenti dei pericolosi vicini di casa, che dicono loro che l’abitazione è maledetta.
La particolarità della prima parte della stagione sta nel fatto che la vicenda viene raccontata con il formato del mockumentary: Shelby, Matt e sua sorella Lee (Adina Porter), tramite dei confessionali all’interno del programma “My Roanoke Nightmare”, raccontano la loro esperienza, che viene riportata sullo schermo da degli attori, interpretati da Sarah Paulson, Cuba Gooding Jr. ed Angela Bassett. Il pubblico scopre così che il terreno che circonda la villa è popolato dai fantasmi della colonia che, su ordine di Tomasyn White (Kathy Bates), detta “la Macellaia”, perseguitano tutti coloro che vogliono abitare lì, reclamando il diritto di proprietà con il sangue, mentre la misteriosa Scathach (Lady Gaga) popola la foresta in cerca di nuovi sacrifici.
Quando il pubblico crede di aver capito il tono della stagione, però, arriva il colpo di scena: senza svelarvi nulla, dal sesto episodio infatti il formato cambia, ed offre un nuovo punto di vista della vicenda di Roanoke, ancora più spaventoso e macabro.
Indubbiamente, Murphy ha effettuato un lavoro di rinnovamento di American Horror Story che ha funzionato: mantenere il segreto sul tema della sesta stagione ha aumentato l’hype, ma sicuramente è stata la scelta di utilizzare un nuovo linguaggio come quello del mockumentary a dare nuova forza alla serie tv. Indubbiamente il cast è un punto di forza, così come una sceneggiatura molto più asciutta e diretta, che va dritta al punto senza perdersi in inutili sottotrame: ogni personaggio mostrato ha una sua valenza nella trama ed un suo ruolo ben definito.
Nonostante il network gli dia ogni anno praticamente carta bianca, con American Horror Story: Roanoke Murphy ha voluto semplificare il tono dello show e renderlo più horror e meno alla moda, ispirandosi a formati televisivi molto popolari e scherzando sulla loro veridicità, perchè anche la televisione, quando vuole, sa far paura.