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Matteo Fronduti vince Top Chef Italia

Top Chef Italia ha il suo primo vincitore: è Matteo Fronduti.

pubblicato 2 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:53

Matteo Fronduti è il vincitore della prima edizione di Top Chef Italia. Il suo menu ha conquistato la giuria pluristellata, conquistata dal suo viaggio tra sapori e impiattamenti che hanno raccontato la sua cucina e anche il suo percorso. I giudici hanno premiato il suo menu senza mezze misure, deciso e capace di rappresentare in ogni suo piatto la capacità di stupire e osare, tra sapori forti e senza concessioni alla ‘medietà’.

Un menù presentato su un disco di Ice Cube, It was a good day, e per lui lo è stata. Ma è stato convincente tutto il suo percorso. Ora, incassato l’assegno da 50.000 euro del vincitore, ha garantito di mantenere la promessa: dividere la cifra con lo staff del suo ristorante, il Manna, aperto nella periferia di Milano, da dove viene.

Come racconta la sua scheda, Matteo ha iniziato a cucinare per divertimento: da adolescente, quando restava a casa da solo, preparava cene per i suoi amici del liceo. Con gli anni ha capito che questa sua passione poteva trasformarsi in vera professione. Si è definito un concorrente «fottutamente competitivo» ed è un cultore delle materie prime, perché convinto che anche gli elementi base, se trattati al modo giusto, possono diventare un grande piatto. E dire che la strada per la finalissima gliel’ha aperta una faraona portata da mammà, con cui ancora vive; e dire che la faraona non l’aveva mai cucinata prima della finale.

A fare le spese della deteriminazione e della bravura di Fronduti il più ‘conservativo’ Matteo Torretta, arrivato secondo.

 

Una sfida tirata, resa interessante dalla necessità non solo di realizzare un menu di quattro portate, ma anche di gestire una brigata di ex colleghi per servire 20 commensali, con i propri parenti e quelli dell’avversario tra i tavoli. Una differenza questa della brigata e dei commensali che marca la differenza con MasterChef Italia: anche lì bisogna preparare un menu, ma qui si ribadisce la gestione del personale oltre alla realizzazione di piatti gourmet, necessari per evidenziare la professionalità degli chef – già tutti in attività – che si sono misurati in questo format davvero interessante e ottimamente realizzato qui da noi.

Prove lucide, senza sconti, con un discreto grado di ‘cazzimma’ che hanno permesso di mostrare le capacità e la reattività dei concorrenti. Basti pensare a quella che ha determinato il terzo posto della 25enne (e promettente) Maria Anedda: 45 minuti per preparare un piatto gourmet con sei ingredienti scelti dalla giuria, presentati uno alla volta a intervalli di 5′. Roba folle.

Ora a Matteo il piacere del titolo di primo Top Chef d’Italia, una fornitura di prodotti Metro e 50.000 euro. Per tutti gli altri un’esperienza difficile da dimenticare. E forse anche un futuro in tv.