Matrix Chiambretti trova la sua “dimensione” 3d: finte esclusive noir, osé e TecheFininvest
Puntatone per Matrix Chiambretti, che ha gridato alla finta esclusiva del clown killer tra l’Arcuri e Maccio Capatonda
La puntata di ieri di Matrix è stata un vero monumento alla buona scrittura televisiva. Nelle prime puntate Chiambretti aveva deluso le aspettative: in versione anchorman ci era sembrato povera di ospiti e di audacia e ci sembrava retrocesso a padrone di casa del solito salotto notturno. Soprattutto la puntata con ospite Lino Banfi, incentrata sulla Puglia e le bellezze curvy, era stata alquanto piatta e banale.
Ieri sera la grande svolta: Chiambretti ha portato sulla generalista un linguaggio e una mentalità davvero internazionali. E’ riuscito, infatti, a valorizzare gli ospiti – nonostante le loro finalità promozionali – in una cornice di grande genialità. Col pretesto di lanciare il nuovo cinapanettone dei Vanzina il tema era Guardie e ladri.
Per tutto il tempo Pierino si è divertito a creare un alone di mistero nella trasmissione, lanciando in pieno stile Videonews (ma con evidente effetto parodistico) l’esclusiva sul killer clown in studio. In più la stessa Manuela Arcuri, con un passato da Carabiniere nel curriculum, è stata accolta come un’Eva Kant che si rispetti.
Fino all’idea delle idee finali: quella di accogliere nello stesso salotto noir il finto killer e due fenomeni alternativi del web, Maccio Capatonda e Herbert Ballerina. Dopo la promozione d’ordinanza di Mariottide, Pierino ha regalato al timido Maccio una sorpresa meravigliosamente alto-bassa: l’incontro col suo idolo, l’ex ragazza di Non è la Rai Ilaria Galassi. Il tutto consumatosi proprio negli storici studi del programma cult, in cui oggi va in onda lo stesso Matrix.
Insomma, Matrix Chiambretti – che ha ormai un’ottima media fissa dell’8% – ha trovato ieri sera la sua perfetta dimensione 3d. Da una parte la tensione horror post Halloween di cui si è detto. Dall’altra qualche ammiccamento osé (Sbandati lo ha definito l’erede Mediaset di Colpo grosso), tra le rimpiante foto dei calendari dell’Arcuri alle dichiarazioni senza filtro di Piero:
“Ci siamo masturbati tutti su Postalmarket per anni, ricordo questa copertina come se fosse oggi. La Vanoni non perde né il vizio né il pelo”.
Infine la capacità di attingere alle Teche Fininvest con un sapiente effetto amarcord. Ieri abbiamo, infatti, rivisto non solo Non è la Rai, ma anche un dimenticato Dillo a Willy condotto da Gene Gnocchi su Italia1. Il nonsense di quest’ultimo come ospite si è rivelato un’ottima spalla per Piero (anche se i due non sembravano fingere di non sopportarsi).
Poi, certo, Chiambretti si è regalato qualche momento di autoreferenzialità, riproponendo l’esordio tv dell’Arcuri nel suo Orgoglio coatto e facendosi lusingare da quest’ultima:
“E’ da un po’ di anni che non ti vedo. Io ti trovo più sexy, che hai fatto?”.
In ogni caso è così che ci piace Piero. Fuori dagli schemi e dai ranghi.