Home Serie Tv The Good Place, la Nbc ritrova la comedy che conta con una favola che ribalta le regole

The Good Place, la Nbc ritrova la comedy che conta con una favola che ribalta le regole

The Good Place è una comedy che sfrutta gli elementi del mistery portano il pubblico in un mondo con regole diverse e colpi di scena, ma soprattutto con personaggi ironici ed una location da ridere

pubblicato 8 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:38

C’è un posto, nella tv americana, dove comedy e fantasy si uniscono: questo posto, però, non è sulla Terra, ma è nel Paradiso. Ha voluto superare l’esistenza corporea stessa Mike Schur, co-creatore di Parks and recreation e di Brooklyn Nine-Nine, che con The Good Place conferma la propria bravura nel raccontare la commedia in spazi insoliti ed inediti.

Nella comedy della Nbc, si tratta addirittura del Paradiso: qui si ritrova la protagonista, Eleanor Shellstrop (Kristen Bell) che, dopo aver appreso di essere rimasta vittima di un insolito incidente, scopre di essere stata scelta per popolare un nuovo quartiere della “Parte Buona”, così come viene definito il Paradiso. Ad Eleanor viene assegnata una casa che rispetta i suoi gusti terreni, e viene anche affiancata da Chidi Anagonye (William Jackson Harper), professore di etica che dovrebbe essere la sua anima gemella.

La Parte Buona è gestita da alcuni architetti, tra cui Michael (Ted Danson), che decide di vivere all’interno della zona da lui progettata per conoscere al meglio gli essere umani. Ognuno degli abitanti della Parte Buona è stato selezionato attraverso dei punteggi che hanno ricevuto grazie alle buone azioni compiute sulla Terra. Eleanor, quindi, dovrebbe essere tra le persone più buone al mondo, per meritare di stare lì, ma le cose non stanno effettivamente così: a causa di uno scambio di nomi, Eleanor è stata confusa con un’altra donna, che avrebbe meritato davvero di stare nella Parte Buona. Lei, invece, a causa del suo comportamento egoista e cattivo avuto sulla terra, sarebbe dovuta andare nella “Parte Cattiva”, in cui finiscono anche -a sorpresa- gran parte delle personalità più famose della Storia.

Ma per paura di finire all’Inferno, la protagonista finge di essere l’altra Eleanor ed, aiutata da Chidi, intraprende un percorso etico e filosofico incentrato sulla conoscenza del bene e sull’altruismo, per meritarsi così, “sul campo”, il suo diritto a restare nella Parte Buona. Ogni sua azione non conforme alle regole del posto, però, avranno degli effetti collaterali devastanti sul quartiere, motivo per cui lo sforzo della protagonista, se non vuole essere scoperta, dovrà essere al massimo.

Questa è solo la premessa di The Good Place, comedy tra le rivelazioni dell’autunno americano. Ogni episodio, infatti, oltre a raccontare tramite flashback il passato terreno dei protagonisti, si chiude con un cliffhanger che rimanda all’episodio successivo. C’è molto di Lost, in questa serie tv: non a caso, Schur ha dichiarato di aver chiesto consigli al co-creatore della serie della Abc Damon Lindelof, per capire quanto potesse giocare con i colpi di scena all’interno dello show.

Ed i colpi di scena, in effetti, non mancano: tra vicini di casa che hanno segreti da nascondere -tra cui la filantropa Tahani Al-Jamil (Jameela Jamil) ed il monaco buddista Jianyu Li (Manny Jacinto)- ed un’assistente di Michael, Janet (D’Arcy Carden), che ricorda una versione in carne ed ossa di Siri, The Good Place gioca bene le sue carte, attirando la curiosità del pubblico verso un universo le cui regole sono del tutto diverse rispetto a quelle sulla Terra. Nella Parte Buona si può volare, si possono fare richieste di ogni tipo, si può anche mangiare il gelato al gusto “batteria del telefonino completamente carica”: tutto è lecito, pur di accontentare i suoi abitanti.

Il vero valore aggiunto di The Good Place è la sua ambientazione da favola, unico nel suo genere ed inedito per una comedy. Si citano filosofi, si ironizza sulle stranezza della Terra, si ride con le manie di Michael, per cui il nostro pianeta è qualcosa di mitico, di cui vorrebbe sperimentare ogni aspetto fonte, a suo dire, di esilarante piacere.

Adorabile sotto ogni suo aspetto, The Good Place fa prendere una boccata d’aria fresca alla Nbc che, da anni fatica a ritrovare quel gusto per le comedy che l’aveva resa il network di serie cult come Friends, Frasier e Will & Grace. Non siamo dalle parti della serie- fenomeno, certo, ma The Good Place va là dove gli altri network non sono andati, in una Parte delle comedy ancora da esplorare e che ha molto da offrire.