Rocco Schiavone: Marco Giallini dà vita al personaggio dei romanzi di Manzini, arricchendolo di nuove sfumature
Rocco Schiavone: Rai 2 fa innovazione, Marco Giallini perfetto nel ruolo del vicequestore nato dalla penna di Manzini.
Con Rocco Schiavone gli obiettivi dichiarati di Rai 2 erano innovare nel campo della fiction e recuperare il pubblico giovane non abituato alla serialità italiana. Il primo di questi scopi è stato certamente raggiunto, con un prodotto nuovo per il panorama italiano, anche se non ai livelli di produzioni internazionali (che avranno certamente budget diversi); il raggiungimento del secondo è ancora da verificare e sarà probabilmente oggetto di studio con gli ascolti.
Una cosa è certa: la trasposizione televisiva dei romanzi di Antonio Manzini è perfetta e non poteva essere diversamente, visto che l’autore ha preso parte attivamente alla scrittura della sceneggiatura. Questo dato può però rivelarsi un’arma a doppio taglio: se da una parte i fedeli lettori di Manzini si sentono rassicurati e probabilmente sollevati dalla scoperta, per alcuni versi il conoscere già ogni singolo dettaglio di quello che si va a vedere può annoiare il telespettatore. Da lettrice di Manzini, personalmente, ho sperimentato entrambi gli stati d’animo. Ma ho anche apprezzato e amato profondamente Giallini nei panni di Schiavone, era così che lo immaginavo, tra le pagine di quei libri: Marco è riuscito a diventare Rocco, non facendo perdere al personaggio nemmeno una sfumatura e donandogliene forse qualcuna in più. E’ lui l’unico vero protagonista della fiction, che mette in ombra tutti gli altri personaggi, molti dei quali purtroppo sminuiti e ridotti a macchiette. E forse appositamente, per far sì che al centro ci fosse solo lui, il vicequestore Rocco Schiavone, con i suoi eccessi, le sue intemperanze e il suo caratteraccio. Ma, al tempo stesso, a tratti si intravede la sua sensibilità e la sua umanità, come accade nei dialoghi con la defunta moglie (una perfetta Isabella Ragonese), o nella scena in cui prende in braccio un bimbo profugo e copre con il suo cappotto la madre, o ancora quando racconta a Pierron dell’amore per il suo cane, in una scena intensa e ben costruita.
La componente emotiva nella serie c’è ed è forte, ed è questo forse il suo punto vincente. Non i casi polizieschi che, benché certamente più complessi di quelli a cui ci ha abituato la fiction italiana, passano in secondo piano rispetto alla complessità di Rocco Schiavone, alla sua vita privata, al suo innegabile intuito investigativo appannato da una spiattellata irriverenza. Manca la velocità nel racconto, ma la lentezza in alcune scene è quasi necessaria. A migliorare il tutto c’è una fotografia raffinata, una buona regia e un’affascinante colonna sonora che ha però l’unica pecca di disturbare in alcuni momenti le scene, coprendone persino i dialoghi.
L’esperimento di Rai 2, quindi, può dirsi riuscito e segue, in un certo senso, il solco tracciato da Non uccidere per Rai 3. Sicuramente la serie di Rocco Schiavone è coraggiosa: portare in prima serata sulla Rai la parolacce (tante), le droghe leggere, una sessualità molto sfacciata è il sintomo di una voglia di cambiamento della serialità italiana, ancora troppo ancorata alla tradizione e poco incline alla contemporaneità. E, si badi bene, riesce a farlo senza forzature, con molta naturalità e senza essere “disturbante”.
Scopriremo solo nei prossimi giorni (anche dopo la seconda puntata) se Rocco Schiavone riuscirà a conquistare il pubblico televisivo, così come accaduto per i lettori di Manzini. Ma, se gli ascolti non sono l’unico metro di misura per valutare il successo di una serie, la prova è decisamente superata, con buona pace di Giovanardi, Quagliarello e Gasparri.
Rocco Schiavone | Prima puntata | Pista nera | Diretta
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22.13
Durante l’appostamento notturno per fermare il camion della droga, Italo chiede a Rocco perché lo hanno punito mandandolo ad Aosta. E lui racconta di aver malmenato un delinquente che violentava ragazzine, un figlio di papà, che ora cammina con le stampelle e non ci vede da un occhio. Il padre, un uomo potente, ha fatto in modo che Schiavone venisse punito duramente.
Dopo la grande attesa, parte questa sera su Raidue Rocco Schiavone, la fiction che vede protagonista Marco Giallini nei panni del Vicequestore della Polizia di Stato diventato famoso grazie ai romanzi polizieschi di Antonio Manzini, vero e proprio caso letterario. I romanzi di Manzini, grazie a una coproduzione Rai Fiction – Cross Productions (in collaborazione con Beta), arrivano quindi in tv con sei prime serate per la regia di Michele Soavi, in onda da questa sera alle 21.10 per poi passare dall’11 novembre al venerdì con gli altri 5 episodi.
I sei episodi sono tratti dai romanzi di Manzini Pista nera, La costola di Adamo, Non è stagione ed Era di Maggio e dai racconti brevi L’anello mancante e Castore e Polluce (tutti editi da Sellerio), e proprio Antonio Manzini – con Maurizio Careddu – firma la sceneggiatura di una fiction attesa da tutti coloro che ne hanno amato i libri.
Ma chi è Rocco Schiavone? Il Vicequestore è un personaggio ruvido. Romano fin nel midollo, si ritrova a dover svolgere le sue funzioni ad Aosta, città nella quale è stato trasferito per motivi disciplinari. Rocco Schiavone è saccente, sarcastico nel senso più romanesco del termine, maleducato, cinico quanto basta; odia il suo lavoro, soprattutto odia Aosta. Però ha talento. E’ un uomo con un senso etico del tutto personale, che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere. È sboccato, violento e le sue azioni spesso esondano i margini della legalità. Un uomo con un passato oscuro, con molti scheletri nell’armadio. Figlio di operai, è nato e cresciuto a Trastevere negli anni ’70, in un piccolo appartamento in via delle Mantellate, quando il pittoresco quartiere romano non era ancora meta dei turisti e degli investitori americani, giocando per strada a guardie e ladri con i suoi amici del cuore, Sebastiano, Furio e Brizio. Col tempo i suoi amici sono rimasti ladri, lui invece è diventato guardia. Ma questo non ha intaccato il loro affetto e soprattutto il rispetto reciproco. Insomma, Rocco Schiavone è sì un poliziotto, ma tutto di lui farebbe dire il contrario. C’è solo una persona al mondo che riesce a penetrare la scorza dura che Rocco si è costruito intorno: Marina, sua moglie. O meglio, la donna che era sua moglie. Che lo è stata fino al 7 luglio del 2007, giorno terribile nella vita di Rocco, nel quale la sua esistenza ha cambiato rotta, si è incrinata e, come un vaso di valore, non ha più potuto riprendere lo splendore di un tempo. Ma Marina continua a vivere nella fantasia di Rocco, che la vede viva e più bella che mai accanto a sé tutte le sere quando torna a casa. E la presenza della donna è l’unica cosa che rende a Rocco sopportabile la vita nel capoluogo valdostano, l’unica cosa che riesce, in qualche modo, a colmare la nostalgia per Roma, per gli amici di sempre, per la sua vecchia vita. In questa prima serie, Rocco si dovrà sporcare le mani entrando suo malgrado a contatto con il mondo chiuso e apparentemente perfetto della piccola Aosta, passando attraverso omicidi mascherati, finti suicidi, cadaveri non identificati, rapimenti e assassini che dal suo passato tornano a reclamare vendetta. Sei casi intricati e avvincenti che, dopo la prima ingannevole impressione, si riveleranno tutti omicidi, nel gergo di Rocco classificati come “rotture di… del decimo e ultimo livello”.
Insieme a Rocco, impareremo a conoscere tutti gli altri personaggi partoriti dalla penna di Manzini che entreranno nella vita, privata e professionale, del Vicequestore Schiavone.
L’appuntamento è per questa sera alle 21.10 su Raidue e in liveblogging su Tvblog.
Rocco Schiavone | Prima puntata | Anticipazioni
Il Vicequestore romano Rocco Schiavone è stato trasferito ad Aosta da poco tempo e subito si trova a fare i conti con un drammatico caso di omicidio. Sulle piste da sci di Champoluc viene ritrovato un corpo maciullato da un gatto delle nevi che stava battendo il manto nevoso. Aiutato dall’agente Italo Pierron, uno dei pochi poliziotti locali di cui si possa fidare, e dal medico legale Fumagalli, Rocco risale all’identità della vittima, il gestore di un rifugio vicino al luogo del delitto. Rocco capisce presto che il colpevole va cercato all’interno della piccola comunità montana, apparentemente perfetta, dove la vittima si era recentemente trasferita. Tutti gli indizi sembrano inizialmente convergere sull’ex fidanzato geloso della moglie della vittima, ma Rocco non è convinto. Nel frattempo Sebastiano, un criminale romano a cui Rocco è legato da un’amicizia fraterna, gli chiede una mano per impossessarsi illegalmente di un carico di marijuana. Rocco non si tira indietro, rivelando così un personale e discutibile codice etico in cui i confini tra bene e male sono diversi da quelli della maggior parte dei poliziotti. Sarà però proprio questa particolare sensibilità, questo suo sapersi calare nel lato più oscuro dell’animo umano, oltre a una capacità investigativa non comune, a permettergli di scoprire chi ci sia dietro l’efferato omicidio sulle piste da sci e a consegnarlo alla giustizia.
Rocco Schiavone | Come vederlo
Rocco Schiavone va in onda su Raidue ogni venerdì alle 21.10. Solo la prima puntata va in onda il mercoledì. La puntata può essere seguita in streaming anche sul sito o sulla applicazione della Rai. Se perdete qualche puntata in diretta, la potete recuperare su Rai Replay a partire dal giorno seguente la messa in onda.
Rocco Schiavone: Second Screen
Per restare sempre aggiornati sulla fiction di Raidue, potete seguire Rocco Schiavone anche attraverso i social, utilizzando l’hashtag #RoccoSchiavone sia su Facebook che su Twitter. Su Facebook trovate anche la pagina ufficiale Rocco Schiavone – La serie.