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Marte su National Geographic, il documentario incontra la serie tv per raccontare il futuro

Presentata a Roma la miniserie prodotta da Ron Howard per National Geographic

pubblicato 15 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:36

National Geographic è pronta a trasformare Marte nella nostra nuova casa. 

Presentata a Roma nella cornice del Cinema The Space di piazza della Repubblica, Marte, miniserie di National Geographic, debutta questa sera, martedì 15 novembre alle 20:55 sul canale omonimo presente in esclusiva su Sky, dopo la partenza di ieri negli USA. Una produzione molto curata, supervisionata da Ron Howard e Brian Grazer, che incarna la nuova direzione intrapresa da National Geographic con l’approdo definitivo nel gruppo Fox International.

Marte (Mars in originale) non è nè un documentario nè una vera e propria serie tv: è una miniserie che unisce componenti drammatiche, scritte a componenti documentaristiche per cercare di raccontare quello che sarà, o potrà essere il futuro dell’umanità. Attraverso sei puntate la miniserie racconterà la storia della prima missione umana su Marte nel 2033 partendo però dal presente, dal 2016 grazie alle interviste con i veri scienziati, ingegneri, scrittori che stanno immaginando un futuro dell’umanità su Marte, perchè l’unica speranza per la sopravvivenza dell’uomo è diventare cittadino multi-planetario per sfuggire all’estinzione. Solo vivendo su più pianeti l’uomo potrà continuare a vivere anche nel futuro.

Realtà e finzione si fondono in Marte dando tangibili basi scientifiche a una produzione di finzione. Un ibrido che punta a creare una nuova forma di racconto che va al di là della semplice docu-serie sempre più usata soprattutto per raccontare casi criminali attraverso ricostruzioni con attori e testimonianze dirette (una formula talmente in voga da essere adattata da Ryan Murphy nella finzione della sesta stagione di American Horror Story). Non potendo raccontare oggi quello che sarà il domani, National Geographic insieme a Ron Howard provano ad immaginarlo, usando la finzione per continuare a sognare il futuro. Lanciando anche un messaggio di speranza agli americani e all’umanità: non bisogna smettere di crescere, di sognare, di immaginare quello che sarà il futuro.

Nonostante la nobile iniziativa, è il presente la parte migliore di Marte. Le interviste del 2016, il racconto di quello che sarà la missione, di quello che potrebbe essere, del lavoro che si sta portando oggi a livello internazionale, con esperti come Elion Musk è la parte più convincete della produzione. Il 2033 è visivamente, tecnicamente e registicamente ineccepibile, nulla si può dire alla ricostruzione di Marte, delle riprese satellitari, delle navicelle spaziali o delle tute degli astronauti. E non sarebbe potuto essere altrimenti visto il coinvolgimento diretto della NASA e di chi è fattivamente coinvolto nel rendere tutto questo concretamente realizzabile. Ma la componente “scritta” non aggiunge nulla ai tanti racconti, alle tante produzioni sci-fi ambientate nello spazio e nel futuro.

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Nella parte “fiction” di Marte ci troviamo di fronte a un tipico racconto di una missione spaziale americana, le difficoltà della missione, i personaggi sono molto classici di questo genere di racconto. Il tipico equipaggio internazionale che compone la missione è guidato dal solito capitano americano, fiero soldato, lo stesso che si può trovare su un sottomarino anni ’50 o su una navicella spaziale, lasciando l’impressione che lo sforzo sia stato più produttivo che di scrittura. Una perfezione che non emoziona, rimanendo più un prodotto per appassionati di spazio, di documentari che per i fan del mondo delle serie tv.

Marte di National Geographic Channel rappresenta un modo per innovare il documentario, adatta in particolare per raccontare quegli esperimenti scientifici, quelle innovazioni tecnologiche su cui oggi si sta lavorando ma che potrebbero essere normali nel futuro. Per scoprire come andremo su Marte e per conoscere tutti i segreti della missione spaziale, l’appuntamento è questa sera martedì 15 novembre su National Geographic (Sky), intanto è possibile fare domanda e candidarsi per un viaggio su Marte sul bellissimo sito dedicato in cui si possono trovare giochi in realtà virtuale, la descrizione dell’equipaggio e tutti i dettagli della International Mars Science Foundation