Piazzapulita | Puntata 17 novembre 2016

Inizia la puntata. In studio Zucconi. Si parte da Trump.

La copertina ci porta dentro la Trump Tower.

Zucconi: “Il sistema America si prenderà cura di Trump, è un Paese robusto per digerire il fenomeno Trump”.

Zucconi: “Trump non ha le idee chiare, sta scegliendo personaggi dell’establishment che ha combattuto, non ha un programma, non sa cosa fare”.

Zucconi: “Trump cambia idea spesso”.

L’intervista a Michael Moore, che aveva previsto la vittoria di Trump.

Moore: “La classe media vota contro i propri interessi, si fa prendere in giro. Trump e Berlusconi sono uguali. Trump è pericoloso, va fermato”.

Zucconi: “Trump è figlio dell’establishment. Non si vive in tre piani in una torre che si chiama come te senza esserlo”.

Zucconi: “Renzi ha fatto malissimo a tifare per la Clinton”.

L’immagine della Clinton di oggi, distrutta. Zucconi: “È stata una pessima candidata”.

Di Maio in collegamento da Berlino. Prima, però, il servizio sulla tappa di Renzi a Catania per la campagna referendaria.

Di Maio: “Se vince il no il rischio è questi signori tirino a campare fino al 2018. Io vorrei le elezioni il prima possibile”.

Di Maio: “Referendum sull’Europa no, sull’euro sì. Un referendum consultivo non vincolante”.

Mieli: “Se vincerà il No, Renzi lascerà la Presidenza del Consiglio, ne sono certo. Ma troveranno il modo di fare un governo non eletto dai cittadini”.

Di Maio: “L’esperienza di Roma ci ha insegnato che la squadra di governo va presentata prima delle elezioni in toto, compreso il candidato Premier. Succederà per le elezioni politiche”.

Mieli chiede se il M5S accetterà di andare al governo alleandosi con altri partiti nel caso in cui non ottenga il 51% dei seggi. Di Maio: “Il M5S non fa alleanze precostituite”.

Di Maio: “La riforma stravolge 47 articoli della Costituzione per salvare una classe politica in declino. Se vince il sì sarà dato più potere a chi il potere in questi anni lo ha avuto. Deriva autoritaria? Non si possono prevedere i veri effetti”.

Di Maio: “Se vince il sì ci saranno più privilegi alla politica e più instabilità”.

Mieli: “È triste evocare dittatura, fascismo e derive autoritarie”.

Di Maio definisce il reddito di cittadinanza una priorità per il M5S. Altra priorità sono le piccole e medie imprese.

Esistono gruppi pagati dalla Casaleggio per fare propaganda online? Di Maio: “No”.

Di Maio sul caso firme false in Sicilia: “È una questione importante, spero che la magistratura ci faccia sapere presto la verità”.

Tg Porco di Sabina Guzzanti. Anche questa settimana confronto Boschi-Meloni.

Cuperlo sulle parole di De Luca a Bindi (“da uccidere”): “Parole inaccettabili, totalmente irresponsabili”.

Cuperlo: “De Luca si deve dimettere? In molti Paesi di fronte ad incidenti del genere se ne trarrebbero le conseguenze. Decida lui”.

Cuperlo: “Questa riforma ha alcuni limiti, ma non ha una svolta autoritaria”.

Damilano incalza Cuperlo sulla fiducia nei confronti di Renzi: “Mi voglio fidare di un gruppo dirigente che fa parte del mio partito”.

Cuperlo evidenzia che il governo non ha risparmiato offeso nei confronti di chi voterà no.

Cuperlo: “Per noi la democrazia era un valore immortale. Stiamo forse entrando in un tempo con altri principi”.

Cuperlo: “Temo molto che in caso di vittoria del no siano le forza della destra ad incassare la vittoria”.

Cuperlo: “Se vincerà il no, inevitabilmente Renzi si dimetterebbe dall’incarico”.

Sondaggi.

Con un servizio si torna in America. Cosa desideravano a Wall Street alla vigilia delle elezioni?

L’imprenditore Andrea Guerra (Eataly) in studio.

Guerra si dice soddisfatto della “riduzione strutturale e continua della cassa integrazione”. E parla di qualche posto di lavoro in più. Formigli: “Il voucher io non lo considero un posto di lavoro”.

Guerra: “L’idea iniziale dei voucher era giusto, per far emergere il lavoro nero”.

Guerra: “Il referendum è un punto zero, non d’arrivo. Da qui si riparte”.

La risposta di una italiana residente all’estero, a Parigi, che ha ricevuto la lettera di Renzi sul referendum: “Dopo il 4 dicembre tu ti scorderai nuovamente di noi italiani all’estero”.

Viene proposto un frammento di un monologo di Crozza. Poi in studio Piercamillo Davigo.

Davigo non si sbilancia sul referendum: “L’Anm ha deciso di non schierarsi. Il Presidente deve stare zitto. Comunque, sì, andrò a votare”.

Davigo: “Se sono innocente non voglio la prescrizione”.

Davigo sul garantismo: “Il diritto di farla franca non c’è in nessun Paese civile”.

Tutti i casi in cui il processo si è risolto in un nulla di fatto. Da Cota a Marino, passando per De Luca e Mafia Capitale.

Davigo: “Viene fatto dipendere il destino di un politico dalla giustizia. E non è giusto. La politica dovrebbe intervenire prima”.

Davigo: “Il problema principale degli appalti sono le turbative d’asta”.

Davigo: “Cantone dice che io non ho approfondito il codice degli appalti? So quello di cui parlo, io penso che lui non abbia approfondito i fatti. Se in questo Paese si sparge l’idea che la turbativa d’asta è un reato minore vuol dire che non si capisce gravità”.

Davigo: “Il ministro Orlando ha invertito la tendenza, ha assicurato che sarà bandito un concorso per il personale amministrativo”.

In onda un servizio: l’inviata è tornata nei luoghi dove era stata aggredita: il ferro viene smerciato ancora a Roma, stavolta, pare, rispettando la legge.

L’assessore all’urbanistica di Roma e Sergio Rizzo del Corriere della Sera in studio. Si parla dei camion bar a Roma e della famiglia Tredicine.

Mario Tredicine: “Io ho una sola licenza”.

Alfiero Tredicine contro il giornalista: “Servetto”.

L’assessore Berdini sostiene che serva una regolamentazione e censura il fatto che i camion bar deturpino le bellezze di Roma.

Rizzo: “Ma la maggioranza che sostiene la giunta Raggi la pensa diversamente da Berdini. Forse ci sono da pagare dei debiti elettorali”.

Berdini: “Il sindaco è allineato con me, garantisco”.

Berdini: “Serve un bando fatto bene per mettere fine alla deturpazione di Roma”.

Tredicine chiede scusa, su richiesta di Formigli, all’inviato del programma.

Tredicine: “Io sono per le regole e per rispettare il decoro”.

L’inviato Gulisano conferma che quasi la metà dei camion bar appartengono alla famiglia Tredicine.

Chef Rubio analizza i panini dei camion bar di Roma.

Tredicine: “La mia licenza l’ho comprata da un operatore che l’aveva dal 1901”.

Berdini insiste: “Serve più decoro a Roma, altrimenti la città sprofonda nel degrado”.

In onda il reportage sulla truffa dei piani di zona a Roma. Case comprate a prezzo di mercato, anche se erano vincolate e dovevano essere vendute a prezzo calmierato.

Berdini: “È mancato il controllo”.

Berdini: “Abbiamo revocato la concessione per costruire ad una impresa che sta cacciando di casa le famiglie perché è fallita”.

Rizzo: “L’amministrazione capitolina è spappolata!”.

Rizzo: “La soluzione? Mandare via le persone incapaci e chiamare persone capaci”. Finisce la puntata.