Claudio Brachino a Blogo: L’autunno straordinario di Videonews ed il mio cassetto pieno di progetti
Il botta e risposta con il direttore di Video News
Claudio Brachino il direttore di Videonews Mediaset è l’ospite di oggi della nostra rubrica “5 domande a…“. Nato a Viterbo il 4 ottobre 1959 nel 1978 si trasferisce a Roma dove frequenta l’università di Lettere e si laurea con Walter Binni in Letteratura Italiana con una tesi su Ambrogio Viale. Nel 1988 approda al Gruppo Fininvest, dove inizia come consulente creativo per Domenica Più, con Rita Dalla Chiesa, in onda su Retequattro. Passa quindi a Videonews seguendo Dentro la Notizia, il notiziario sperimentale di Retequattro. Dal 1995 assume la carica di vicedirettore di Studio Aperto e conduce per anni l’edizione delle ore 18.30. Nel settembre 2007 diviene direttore della testata giornalistica Videonews e firma e conduce con Barbara d’Urso la prima stagione di Mattino Cinque. Sotto la sua testata nascono anche altre produzioni tra cui Pomeriggio Cinque, Domenica Cinque e Storie di Confine. Sotto la sua direzione, continuano la loro esperienza marchi storici come Verissimo e Matrix. Dal gennaio 2010, Videonews cura anche l’intero progetto per Retequattro, che ha visto il rapido affermarsi di Quarto Grado, affiancato da marchi tradizionali di rete come Vite Straordinarie e lo stesso Top Secret. Dal giugno 2013, sotto Videonews confluiscono la redazione di Sportmediaset.it, la redazione motori e il programma di Italia 1 Tiki Taka.
1) Come vanno le produzioni di Videonews, novità in arrivo ?
Molto bene, nel complesso è un autunno straordinario. In forte ripresa “Mattino5”, “Pomeriggio5” batte sostanzialmente la “Vita in diretta” tutti i giorni, “Domenica live” guadagna telespettatori nel talk politico e vince sia in teste che in share contro Baudo, “Verissimo” è leader incontrastato del sabato pomeriggio, “Quarto grado” è il programma di informazione più visto di Retequattro. E proprio il gruppo guidato da Siria Magri darà alla luce, a breve, ad una delle due novità dell’autunno. Il programma si chiama “ Il terzo indizio”, è alla sua seconda stagione, ma con un cambio importante alla conduzione: Barbara De Rossi. Invece dal giovedì 10 novembre, sempre su Retequattro e per altri tre giovedì, è partito il nuovo programma di Del Debbio dedicato al referendum, titolo : “Perché si, perché no”.
2) La sua struttura cura anche i programmi condotti da Barbara d’Urso, mai pensato di affiancarle un giornalista della vostra testata alla conduzione ?
Barbara d’Urso, all’atto di fondazione di Videonews, ovvero il primo “Mattino5”, gennaio 2008, conduceva insieme a un giornalista, anzi con il Direttore in persona. Io poi ho partecipato al varo anche di “Pomeriggio5” e nel 2011 ho anche condotto la parte alta della “Domenica”, dando l’indirizzo editoriale al format così com’è oggi. Con il passare del tempo, con la maggiore sicurezza anche sui temi più complessi, con gli ottimi ascolti, l’editore ha dato alla D’Urso l’autonomia in video. Detto questo è la testata Videonews a produrre i suoi programmi e sono i giornalisti a garantire il rispetto dei canoni deontologici.
3) C’è un titolo dei programmi prodotti da Videonews di cui va particolarmente fiero ed uno che invece non ha soddisfatto appieno le sue aspettative ?
I figli sono tanti ed è difficile dire chi va meglio a scuola. Storicamente il “Mattino” ha avuto una grande importanza, il format è in sostanza quello che ho scritto dieci anni fa. All’epoca “Uno Mattina” sembrava irraggiungibile, invece venendo da vent’anni di Tg e introducendo servizi, collegamenti, talk aggressivi, siamo andati bene e soprattutto abbiamo linguisticamente svecchiato quella fascia oraria. Abbiamo fatto poi tanti programmi, molti di successo, altri sono stati chiusi, altri sono rimasti nel limbo televisivo. Inutile fare i nomi, qualche rimpianto però c’è, si poteva per esempio andare avanti con “Maggioranza assoluta” su Italia1.
4) Le piace di più fare l’allenatore o il giocatore in campo ?
Il rapporto con il video con il tempo cambia. Ho condotto per 16 anni, ininterrottamente, telegiornali. Se dovessi dirigere un Tg lo vorrei condurre, direi per conseguenze naturali. Con l’età mi piaccio di più, anzi la mia è la vera età della maturità espressiva anche nei confronti del pubblico. Lo percepisco quando faccio gli editoriali, anche di sport. Giudizio ovviamente soggettivo. Se dirigi invece una struttura che fa tanti programmi diventi altrettanto naturalmente un buon allenatore, ti rimetti la casacca dell’attaccante solo nelle situazioni eccezionali. Torno a fare l’anchorman a tempo pieno unicamente per il mio “Top secret”, che è ancora vitale, e che balla solo una stagione, d’estate, ma su Canale5.
5) Ha un sogno professionale per il suo futuro ?
Da giovane sono stato fortunato, ho avuto ottimi maestri, sia sul piano tecnico, che su quello etico-filosofico. Mi hanno insegnato questo, che in tv non conta quello che hai fatto fino a ieri, ma tutto quello che devi fare ancora domani. Quindi mi sento ancora un ragazzo, pronto a fare tutto, a sperimentare ancora. L’ho sentito dire una volta dal grande Veronesi, senza un progetto l’uomo muore prima. E il mio cassetto è pieno di progetti.