Io ci sono, il film tv di Rai1 con Cristiana Capotondi: conferenza stampa
La presentazione del film tv in onda su Rai1 martedì 22 novembre 2016.
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12.31
Inizia la conferenza.
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12.32
Tinni Andretta, direttore Rai Fiction: “È uno dei film più importanti che abbiamo prodotto negli ultimi. Tratta il tema cruciale della violenza contro le donne. Gli atti di violenza sono il prodotto estremo e tragico della cattiva cultura che riguarda il femminile. Rai Fiction ha lavorato tantissimo per dare spazio al ruolo delle donne nella società di oggi”.
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12.34
Andreatta: “Questa storia racconta da una parte l’offesa, ma anche la forza femminile, la capacità di rinascita”.
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12.36
Andretta: “La forza della tv consentirà che questo film venga visto dal pubblico più largo possibile. È importante per le donne perché possano riconoscere i sintomi della violenza che può scatenarsi e perché possano denunciare; è importante anche per i giovani e per gli uomini”.
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12.38
Lucia Annibali: “Vivere il quotidiano dopo tutto questo è faticoso. Ma è importante trasformare tutto in positivo”.
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12.39
La Annibali: “La mia storia parla a tutti, agli ustionati a cui bisogna dare una speranza, e a chiunque nella vita deve affrontare momenti difficili. La vita vale sempre la pena di essere vissuta. Lanciamo un messaggio di speranza e di fiducia”.
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12.40
Cristiana Capotondi: “Il senso della storia è il desiderio di formare i giovani, soprattutto, uomini. Lucia per me è un eroe, ha sfidato il dolore in maniera costantemente ironica e autoironica; ha una leggerezza che spesso in persone che hanno vissuto eventi tragici non si trova. Il suo viso ha ritrovato il sorriso”.
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12.42
Capotondi: “Per me è stato difficile, ma queste per una attrice sono occasioni uniche. È stata un’esperienza unica dal punto di vista esistenziale”.
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12.43
Monica Zapelli, che firma con il regista Luciano Manuzzi, il soggetto e la sceneggiatura: “Questa storia ti crea un percorso di maturazione personale, ti insegnano a guardare la vita in un altro modo”.
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12.44
Zapelli aveva lavorato già a Lea Garofalo e Peppina Impastato: “Con la Rai grazie a questi film abbiamo raccontato un femminile diverso”.
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12.45
Il regista Manuzzi: “La cosa che ha colpito in particolare è il coraggio di Lucia, la sua capacità di comunizzare la ferita e il suo calvario. Molti di noi avrebbero vissuto in maniera privata la vicenda. E invece c’è stata la condivisione, Lucia si è trasformata in un testimonial eccezionale”.
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12.48
Alessandro Averone, che interpreta Luca Varani: “Non è piacevole interpretarlo, anche se questo lavoro è stata una occasione molto bella. È un ruolo ingrato, ma sono felice di averlo fatto perché penso che possa servire per gli uomini che guardano questo film. Il concetto di amore deve essere slegato al senso di possesso nei confronti della donna. Ciò che ci fa innamorare di loro bisogna avere la capacità di restituirlo alle donne”.
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12.49
Giusi Fasano, che ha collaborato alla sceneggiatura: “Per me è la prima volta in questo ruolo, spero di averlo fatto bene. Lucia è stata fin troppo presente (ride, Ndr). È stata una bellissima esperienza”.
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12.52
Angelo Barbagallo, produttore: “Cerco di produrre storie drammatiche che danno la possibilità di continuare. In Italia c’è un problema con la memoria, non solo storica, ma anche dei fatti di ieri. Fare questo film per la tv in questo momento è una occasione straordinaria, per il cinema non si potrebbe fare perché ci sarebbe il problema di trovare un pubblico. Sono sicuro che questo film sarà usato nelle scuole”.
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12.53
Barbagallo: “Contento di aver prodotto questo film, perché per noi maschietti è stata una avventura avere a che fare con tutte queste donne bellissime e tostissime”.
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12.54
Barbagallo: “Quando abbiamo chiuso il film e l’ho vista per la prima volta ho visto un bel film, molto ben scritto e fatto. Un prodotto molto adatto a domani sera. Si partecipa, ci si commuove, ci si diverte, il tutto secondo i canoni del cinema”.
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12.55
Domanda di una giornalista: “Se il film è bene che sia visto dagli uomini perché il film va in onda quando Canale 5 trasmette una partita di calcio (Siviglia-Juventus)?”
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12.57
Andreatta replica: “La data è stata decisa da due mesi, è in concomitanza della settimana del 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne. La partita doveva essere criptata, poi comunque non abbiamo voluto cambiare la collocazione”.
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12.58
Andreatta insiste: “Questo film non finisce la sua storia con la programmazione di domani, il film sarà replicato anche nelle scuole, continuerà nel tempo”.
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12.58
Andreatta: “Averone è stato coraggioso e generoso, ha accettato di fare un ruolo difficile”.
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12.59
Averone: “Molti altri cattivi hanno un percorso e una fascinazione legati a motivi più profondi, in questo caso mi sono dovuto scontrare con una pochezza di argomenti. Ho dovuto immaginarmeli altri per poter lavorare sul personaggio; è stato difficile mantenere una ambiguità lungo cui corre il personaggio dall’inizio alla fine”.
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13.00
Capotondi ironizza: “Per domani sera contiamo molto sulla anti-juventinità italiana. Io ne faccio parte. Ah Averone, è juventino? Ma domani ti unirai al gruppo di intelligenti italiani”.
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13.02
Capotondi parla della scena dell’agguato: “Andava rappresentata con un po’ di pathos che facesse emergere anche un po’ di dolore fisico, anche se in realtà Lucia non ha provato dolore fisico in quel momento”.
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13.03
Annibali: “Varani un po’ mi ha ucciso, quella che vedete oggi non è quella di sempre”.
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13.06
Annibali: “mi sono ritrovata di fronte la morte, so perfettamente quando si ha paura di morire. In quel preciso istante ho scelto di reagire, ho scelto la vita. In ospedale i primi giorni sono stati molto complicati, il centro ustioni è un mondo parallelo, non puoi toccare i famigliari per il rischio delle infezioni. Mi sono sentita risucchiata, sentivo il baratro. Ma questa la sensazione l’ho fermata, ho continuato ad andare avanti. Ancora oggi vivo delle difficoltà, porto il peso della sofferenza, che però ho fatto mia”.
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13.06
Annibali: “Sono molto affezionata a questo mio volto, siamo in sintonia, gli voglio bene”.
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13.07
Annibali: “Ringrazio Cristiana Capotondi per il suo sforzo e per il suo impegno; anche il trucco è stato impegnativo, le ho rubato un po’ di intelligenza e umanità”.
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13.08
Annibali: “Alessandro Averone lo trovo un attore di grandissimo valore. Ha dato dignità al personaggio che nella realtà non ne ha. Sono contento che possa far conoscere il suo talento al grande pubblico”.
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13.08
Varani condannato a 20 anni, troppo poco? Annibali: “Non ci sarà mai una pena che potrà ripagare quello che mi è successo. Io, come donna di legge e vittima, posso dire che nel mio caso giustizia è stata fatta. La pena è la massima prevista per un caso del genere. Penso sia auspicabile per l’allarme sociale individuare una fattispecie specifica di reato, che tenga conto dell’emulazione e dei danni irreparabili per le persone aggredite”.
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13.11
Annibali: “Da qualche settimana collaborato con la ministra Boschi, con focus specifico sulla violenza sessuale e di genere. Come dipartimento stiamo lavorando tanto; è una bellissima esperienza per me come donna che ha sofferto e che ha la possibilità di emanciparsi dalla sofferenza anche professionalmente”.
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13.12
Annibali: “Sarebbe bello se un domani il mio nome non fosse più seguito da ‘sfregiata dall’acido’.
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13.13
Capotondi: “Le scene col volto coperto sono state molto complesse perché la mimica facciale per un attore è importante; in questi casi va recuperata con l’emotività e col movimento del corpo. Le riprese in ospedale le abbiamo concentrate in 10 giorni”.
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13.16
Annibali pensa a Varani e a quando uscirà dal carcere? “Ci penso, ma poco. Penso a cose più divertenti e interessanti. L’idea che possa uscire mi fa paura, sì. Mi spaventa, ma la affronterò quando il problema si porrà”.
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13.20
Annibali: “Sto andando nelle scuole come dipartimento del Ministero per le Pari opportunità”.
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13.21
Annibali: “Io ministro ombra? No, non è così”.
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13.21
Annibali: “Io tornare avvocato? Non lo so, per adesso l’ho accantonato, vorrei fare qualcosa di diverso, vorrei mettermi in gioco come persona in una dimensione più grande, per aiutare gli altri”.
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13.21
Annibali: “La compagna di Varani ha diffidato il film dal fare riferimenti a lei? Già io inizialmente mi sono posta il problema di tutelare la sua privacy, ho chiesto accortezze specifiche e sono state accolte”.
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13.23
Annibali specifica: “Non vorrei parlare di questa donna, non è opportuno. Anche lei ha il suo peso da portare”.
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13.23
Annibali: “È sempre preferibile ascoltare le avvisaglie e interrompere la situazione prima che degeneri. In realtà trovarsi dentro la situazione è tutta un’altra cosa. La denuncia è importante, ma presuppone il superamento del legame affettivo con l’altra persona; è complicato. Dal punto di vista della legge credo si siano fatti passi avanti”.
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13.26
Annibali: “Gli uomini? Non sono tutti come questo soggetto! Sarà una bella avventura anche trovare una persona che mi ami veramente; sarebbe una novità”. Finisce la conferenza.
Sta per iniziare nella sede Rai di Viale Mazzini in Roma la conferenza stampa di presentazione di Io ci sono, il film tv tratto dal libro autobiografico di Lucia Annibali dal titolo Io ci sono – La mia storia di non amore, scritto insieme a Giusi Fasano (ed. Rizzoli Libri). Messa in onda su Rai1 martedì 22 novembre alle ore 21.25 (o forse, alle 21.15, come recita il promo – cercheremo di chiarire questo mistero). Blogo seguirà l’incontro in liveblogging.
Io ci sono, una coproduzione Rai Fiction – Bibi Film Tv (Angelo Barbagallo), racconta la vicenda di Lucia Annibali, la donna sfregiata con l’acido nel 2013 da due uomini per volere del suo ex fidanzato Luca Varani. Protagonisti Cristiana Capotondi