DiMartedì | Puntata 22 novembre 2016

Floris apre annunciando che “siamo in ritardo”.

Tra gli ospiti di stasera anche Travaglio, Fico del M5S e il ministro Gentiloni.

Anche Marino Bartoletti, Piero Angela e Oliviero Beha tra gli ospiti di stasera.

Il ministro degli Esteri Gentiloni in studio: “Un eventuale sconfitta di Renzi e del governo può interrompere il cammino intrapreso dall’Italia. Ma non nel senso di una Apocalisse, però l’Europa preferisce i governi stabili. Uscire dall’euro? Esagerazione!”.

Gentiloni: “Grillo oggi ha paragonato Renzi a una scrofa. Non si può nemmeno parlare di toni forti qui, siamo all’osteria numero mille!”

Gentiloni: “L’Italia per alcuni anni ha preso solo ordini, ora il governo porta posizioni per discutere”.

Crozza si presenta in versione Beppe Grillo.

Crozza-Grillo non ha dubbi: “Se voti sì al referendum, Renzi ci ammazzerà tutti i figli”.

Crozza: “Il comitato del No già parla di brogli! Ma aspetta almeno di perdere! Non è che ti metti il preservativo 20 giorni prima dell’appuntamento. Aspetta almeno di vedere se te la dà!”.

Arrivano anche le imitazioni di Ingroia e di Renzi.

Crozza-Renzi pronto a regalare una motocicletta a chi voterà sì.

Travaglio: “La riforma di Berlusconi era persino più equilibrata di quella di Renzi”.

In studio anche Zucconi: “La Costituzione è un orologio ma è fermo da tempo”.

Zucconi: “Svegliarmi il 5 dicembre e vedere Salvini che esulta mi fa venire il mal di pancia”.

Travaglio risponde con la lista di alcuni sostenitori del sì: “La casta è dalla parte di Renzi”.

Travaglio osserva che non è scritto da nessuna parte che in caso di vittoria del no il governo deve andarsene e neanche che i sostenitori del no debbano allearsi.

Zucconi è convinto che in caso di vittoria del no ci sarà la crisi di governo.

Zucconi: “Questo è un voto pro o contro Renzi”. Travaglio: “No, ma comunque non sarebbe un problema qualora se ne andasse. Per me, non se ne deve andare”.

Zucconi accusa Travaglio di fare un “comizietto”. E ribadisce: “In caso di vittoria del no non esisterebbe più la maggioranza di governo”.

Travaglio: “Il Fatto l’unico giornale che non lecca i piedi a Renzi. Parla sempre di me? Forse avrà bisogno di affetto!”.

Luttwak: “Se il referendum non passa, il giorno dopo cielo e terra ci saranno”.

Secondo Luttwak, “Per cambiare LA Costituzione sarebbe necessario creare il consenso e non il referendum”.

Sulle parole di De Luca, Bonafè del Pd: “È un personaggio folkloristico, ma qui parla di frittura di pesce, non di voto di scambio”.

Bonafè tira in ballo il caso delle firme false in Sicilia per il M5S. Travaglio: “Caso di demenza incredibile, ma comunque è un reato”.

Travaglio: “Il caso De Luca non è folkloristico, è il caso indicativo della resa di Renzi al Sud. Renzi è prigioniero di De Luca”.

Zucconi: “De Luca è indifendibile, è la testimonianza di una maniera di politica che poi produce i Trump, i 5 stelle, il populismo”.

Zucconi sul caso firme false del M5S: “Se l’onestà è il valore assoluto lo deve essere del tutto e sempre”.

Bonafè: “In ballo non c’è il futuro di Renzi”.

Travaglio: “La parola cambiamento non vuol dire niente, anche le leggi razziali lo sono state”.

Luttwak replica a Bonafè che prima aveva detto che “in Italia la magistratura funziona”: “Non è vero”. E aggiunge: “I comportamenti folkloristici prevalgono se non funziona la giustizia”.

Travaglio: “Gli italiani all’estero hanno ricevuto la letterina di Renzi per il sì il giorno stesso in cui hanno avuto la scheda per votare”. Bonafè: “Bugie”.

Bonafè precisa: “Anche i comitati del No hanno ricevuto la lista degli italiani all’estero”.

Zucconi: “Voterei Sì perché non ho paura di cambiare”. Poi definisce “troiata colossale” la legge sul voto degli italiani all’estero”.

Travaglio: “Renzi nella lettera agli italiani all’estero dice che abolendo il Cnel si risparmia 1 miliardo di euro, in realtà ci farà risparmiare 3 milioni”.

Bonafè a Travaglio: “Offende gli italiani all’estero che hanno organizzato i comitato del no”.

Cambio ospiti in studio. Giordano in collegamento: “Col referendum sono aumentate le mance per ottenere consensi. Tagli non ce ne sono”.

Giannini: “Siamo sotto i riflettori dei mercati internazionali, in Italia oggi non conviene investire”.

Fico (M5S): “La stangata di tasse arriverà dopo il referendum”.

Giannini: “I problemi l’Italia ce li ha, i mercati internazionali li conoscono già”.

Fico: “Tranquillità dei mercati nasce da un programma chiaro, Movimento 5 Stelle è per il reddito di cittadinanza e per gli aiuti alle Pmi”. Giordano: “Non so giudicare questo programma, di sicuro quello economico di Renzi è fallito”.

Fico: “Noi faremo un referendum sull’euro per fare un dibattito pubblico, i cittadini dovranno decidere se rimanere o meno nell’euro”. Pubblicità.

In onda un reportage sui tanti mondi del sabato sera.

Pubblicità, poi Roberto Saviano.

Il monologo di Saviano per promuovere il suo nuovo libro La paranza dei bambini.

Saviano racconta di Emanuele, “il capo della paranza dei bambini, morto a 19 anni e ora venerato come un santo”.

Saviano: “I bambini hanno preso il comando delle piazze dello spaccio di Napoli, un mercato da spartirsi”.

Saviano: “Legalizzare le droghe leggere è un modo per combatterle”.

Saviano: “Conoscere veramente la realtà è l’unico modo per non subire il male”.

Il trailer del film di Santoro Robinù. Poi si passa all’alimentazione: il pesce cotto in automobile.

Si passa agli insetti da mangiare.

Si parla anche delle palline da gioco per i bambini. Ma anche di auto.

Caffè dopo il pasto di carne? Non consigliato!

I cibi che abbassano la libido, ogni quanto cambiare le lenzuola, come pulire le teglie.

Bartoletti: “Se io mangio un cetriolo vomito”.

Viene riproposta la copertina di Crozza della settimana scorsa.

In studio Piero Angela.

In studio anche l’astronauta Paolo Nespoli.

Angela: “Ho avuto grande riconoscimento da parte della comunità scientifica per la mia divulgazione, anche se non ho la laurea”.

Nespoli racconta che “a 60 anni partirò per la mia terza missione nello spazio”.

Angela: “Di galassie ce ne sono tantissime, se indichiamo il cielo con un dito, solo nell’unghia ce ne sono miliardi”.

Si parla di banche ora, con Catricalà e Bertucci in studio.

Banche, Catricalà non ha dubbi: “Lo strumento meno conveniente è la carta revolving”.

In un servizio si parla di come si chiude un conto corrente.

Catricalà: “Se la banca non ci chiude il conto entro 12 giorni possiamo chiedere indennizzo”.

Sondaggio Ipsos: 8 italiani su 100 pensano che la priorità sia riformare la Costituzione.

In studio Oliviero Beha per promuovere il suo nuovo libro, Mio nipote nella giungla.

Beha: “Questo Paese è culturalmente arretrato e non c’è spread che tenga”. Finisce la puntata. Alè.