Piazzapulita | Puntata 5 dicembre 2016

Michele Emiliano e Luigi De Magistris tra gli ospiti politici della puntata.

La puntata si apre con la copertina che racconta la giornata di ieri.

Verdini: “Il risultato è netto, viva la democrazia”.

Zucconi: “Renzi si è chiuso dentro la bolla dopo essere entrato a Palazzo Chigi, ha perso il contatto col resto del mondo”.

Zucconi insiste: “Renzi è stata un’occasione perduta. Per sé, prima di tutto”. Damilano: “Renzi era un leader immediato, poi è diventato molto mediato”.

Viene riproposto il reportage girato da Zoro per Piazzapulita ai tempi del tour di Renzi per le primarie.

Marzo 2014, Renzi a Scalea, in Calabria.

Zucconi: “Mi spaventa che il Sud abbia votato così in fretta per lasciare così come è la Costituzione”.

Settembre 2014, Renzi al matrimonio di Carrai.

L’intervista all’economista Fitoussi: “La vittoria del no mi rende triste. Renzi era l’unico ad opporsi alle politiche di austerità europee”.

Fitoussi: “Il pericolo più grande che stiamo ignorando è quello della fine della democrazia”.

Davide Serra, partner fondatore Algebris Investments, in collegamento: “Siamo passati da meno 433 posti di lavoro del governo Letta a più 660 posti di lavoro del governo Renzi”.

Serra insiste: “La macchina si era rimessa in moto”.

Serra: “L’errore di Renzi è aver personalizzato il referendum”.

Serra spiega che la finanza non vede l’ora che l’Italia esca dall’Europa.

Serra: “Il capitale guarderà ai prossimi 6,12,18,24 mesi e guarderà a tre dati: numero di posti di lavoro, numero di nuove aziende create e Pil”.

Mieli: “Alfano dice elezioni a febbraio? Mi sembra un auspicio saggio”.

Telese: “Ai mercati se c’è Renzi o non c’è Renzi non frega un cavolo”.

Telese: “Il Pd deve esprimere un nuovo governo”.

Damilano convinto che Renzi “ha pagato il peccato originale di non aver scalato il Potere per via elettorale ma per via di una manovra di Palazzo”.

Si parla di legge elettorale. Mieli: “Siamo un Paese in cui nell’eventualità che vincano i nostri avversari cominciamo a tentennare”.

Telese ricorda i 30 mila licenziamenti in più del governo Renzi. Poi parla del messaggio del Sud dato al Premier.

Mieli: “Se Renzi è davvero un gran politico si ritira per un periodo”.

Telese a Mieli: “Tu frequenti l’élite”. Mieli: “Io sono l’élite”.

Damilano concorda su quanto dovrebbe fare Renzi: “Dovrebbe esserci tra qualche mese, pur stando fuori”.

In studio Domenico De Masi, sociologo: “Renzi è stato punito dalla realtà, Renzi è un fuoriclasse della politica”.

De Masi: “Un disoccupato è una persona che ha l’ordine di rendersi invisibile”.

I dati del lavoro in Italia.

Nei 100 comuni con più disoccupati il No vince con il 65%.

In onda il servizio di Monteleone sul Cnel.

Il vice presidente del Cnel esulta.

In studio il parlamentare del Pd Fiano, in collegamento il sindaco di Napoli De Magistris.

Fiano: “Chi vota non sbaglia mai, evidentemente abbiamo sbagliato noi del Pd, abbiamo ascoltato male”.

De Magistris: “Renzi è completamente sconnesso dai territori e dal popolo, distante dai bisogni reali”.

Fiano spiega che la “crisi è complessiva in tutto l’Occidente”.

De Magistris: “Renzi è rimasto vittima di se stesso, le dimissioni sono un atto ineludibile. Oggi l’Italia si sente più democratica, c’è la prova che una minoranza non può cambiare la Costituzione”.

De Magistris: “Renzi è riuscito a massacrare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, ha sostituito al capitale umano il denaro”. Poi insiste: “Renzi voleva essere rottamatore, ma è stato il più grande saldatore”.

De Magistris sul M5S: “Su alcune cose le idee sono consonanti al mio movimento, ma c’è confusione, ambiguità, incoerenze e incapacità su altre”.

Fiano: “Il Pd è vicino ai poteri forti? Se lo fosse avremmo vinto, no?”.

Fiano sul Pd: “Sì, abbiamo perso il contatto col popolo”. Telese: “Fiano è coraggioso”.

Fiano: “Renzi deve continuare a fare il segretario del Pd”.

Fiano: “Adesso ci vuole un governo che faccia una legge elettorale”.

Possibili premier graditi (sondaggio fatto prima delle dimissioni di Renzi).

De Magistris: “Chi voterei oggi? Avrei difficoltà a votare”. Poi precisa: “Siamo molto interessati a costruire un’alternativa, costruendo un movimento popolare”.

De Magistris interpellato da Formigli sull’inchiesta trasmessa giovedì scorso a proposito del trasporto pubblico per i disabili a Napoli.

De Magistris: “La legge nazionale impedisce ai Comuni in pre-dissesto come quello di Napoli di poter garantire l’accompagnamento scolastico, noi abbiamo fatto una delibera e abbiamo disatteso la normativa. I pulmini li mandiamo. I servizi sono già in atto da novembre, il servizio di accompagnamento nelle scuole comunali è già in atto, lo assicuro”.

Vittorio Sgarbi in studio: “Il Pd ha vinto il referendum, ha fatto il 40%, gli altri hanno fatto pena”.

Sgarbi: “De Magistris ha detto stronxate, ha detto palle”.

Emiliano sul futuro del Pd: “Dopo la sconfitta bisognerà fare una riflessione politica nel congresso”.

Emiliano: “Preferirei non candidarmi alla segreteria del Pd, ma se non avessi nessuno da votare… può succedere di tutto”.

Sgarbi ‘rimprovera’ Emiliano: “Se io sono del Pd voto come il segretario del Pd, non voto no”.

Sgarbi insiste su De Magistris. Formigli invita a non insultare il sindaco di Napoli che non è presente. Sgarbi prosegue, il pubblico in studio applaude. Formigli: “Quando sentono la parola caxxo applaudono”.

Emiliano: “Renzi ha fatto la sua giocata, adesso deve attendere che altri dicano nel Congresso cosa vogliono fare”.

L’autocritica di Emiliano: “Le persone che volevano da noi giustizia hanno avuto invece silenzio e sordità”.

Sul caso Ilva, Emiliano: “C’era un accordo pubblico anche col Premier, all’ultimo secondo di notte il governo ha sottratto il denaro”.

Luigi Crespi: “Nel voto del referendum c’è un urlo di disperazione. Non bisogna rispondere con la discussione sulla legge elettorale”.

Sgarbi: “Quello del referendum non era un voto politico? Ma andate a fare in cul0”.

Crespi: “Sgarbi è un grandissimo comunicatore, ma alle elezioni è sempre stato sconfitto. Produrre consenso politico è diverso da saper comunicare”. Lui non apprezza: “Ho vinto, in realtà”.

Emiliano: “D’Alema sosterrà la mia candidatura? Speriamo di no”. Sgarbi, intanto, si dice sicuro che Renzi non sarà fuori dai giochi.

Crespi concorda con Sgarbi sul futuro di Renzi.

Emiliano: “Il Pd ha bisogno di fare il congresso e di fare le primarie per scegliere il segretario. Non dobbiamo correre verso le elezioni per paura di fare il congresso”.

Sgarbi, urlando e sbraitando: “Sto dicendo che siete pazzi, pazzi!”. Formigli: “Ma cosa gli avete messo nel buffet?”.

Finisce la puntata. Formigli dà appuntamento a giovedì prossimo. La guida tv di La7 dice altro. Un grande classico.