Piazzapulita | Puntata 8 dicembre 2016

Dopo il lancio iniziale di Formigli, parte la puntata.

La copertina si apre con Bertazzoni all’inseguimento di Prodi.

De Bortoli: “Il governo Renzi non è stato sfiduciato, è possibile che Mattarella lo rimandi alle Camere. L’impressione è che Renzi abbia appeso il cartello ‘torno subito'”.

De Bortoli: “Subito al voto? Sì, ma con un governo che faccia una nuova legge elettorale”.

De Bortoli: “Che Renzi non vada alle consultazioni ci sta, che non ci vada Salvini è uno sgarbo. Anche Renzi ha avuto un certo disprezzo delle istituzioni”.

De Bortoli rimprovera chi accusa la Consulta per il fatto che la sentenza sull’Italicum arriverà solo il 24 gennaio: “La Consulta non lavora su pressione degli eventi, per fortuna. Serve rispetto”.

Cuperlo: “Avevo deciso di votare sì perché la vittoria del no avrebbe significato la fine dell’esperienza del nostro governo”.

Quanti tra quelli che hanno votato sì voterebbero il Pd di Renzi?

De Bortoli nota che da Renzi non è arrivata l’autocritica per gli errori commessi nel corso della campagna refendaria: “Lui era sicuro di vincere, è giusto che si apra un dibattito nel Pd”.

Cuperlo: “Abbiamo bisogno non solo di una riunione della direzione ma di un congresso”.

Damilano: “Renzi ha pochissimi alleati perché in questi tre anni ha rotto i ponti un po’ con tutti”.

Secondo Damilano, Napolitano avrebbe scaricato Renzi: “C’è una personalizzazione anche della crisi. Si dice che Napolitano abbia espresso la propria irritazione”.

De Bortoli: “L’Italia è più solido di quanto si sia raccontato durante la campagna refendaria”.

De Bortoli insiste: “Negli ultimi 6 mesi di campagna referendaria ipertrofica si sono accantonati i problemi reali del Paese”.

Cuperlo: “Bisogna andare a votare prima del 2018, anno della scadenza naturale della legislatura. Serve, però, una buona legge elettorale”.

Cuperlo: “Renzi deve lasciare la segretaria del Pd? È legittimato dal Congresso, ne serve un altro di Congresso per provare una alternativa alla sua guida del partito, guida che non ha funzionato”.

Damilano: “Renzi deve farsi da parte e vedere gli altri che fanno”. Per De Bortoli è “improbabile” il ritorno sulla scena di Prodi.

Tg Porco di Sabina Guzzanti. Imitazione di Lucia Annunziata e di Maria Elena Boschi.

In onda un servizio realizzato a Bruxelles: come il Parlamento europeo ha reagito alla vittoria del no al referendum.

L’economista Lorenzo Bini Smaghi concorda con De Bortoli sul fatto che il rottamatore Renzi sia finito in due anni e mezzo risucchiato dall’establishment.

Belpietro sulla bocciatura di Renzi: “Tante promesse, ma la vita degli italiani non è cambiata veramente”.

In un servizio l’esultanza dei risparmiatori di Banca Etruria per la vittoria del no al referendum.

Lorenzo Bini Smaghi: “Dire che tutto il sistema bancario italiano è marcio non è vero, alcune banche hanno dei problemi”.

Belpietro: “Io sono molto più scettico sulla solidità del sistema bancario italiano”.

Belpietro: “Una commissione d’inchiesta sulle banche era stata promessa…ma la promessa non è stata mantenuta”.

Bini Smaghi: “Elezioni nel 2018? Nel caso serve un governo che faccia cose concrete nel corso dell’anno che ci separa da quella data”.

Belpietro: “Non pensiamo che finito Renzi sia finito il mondo, ci sono altri esponenti politici con competenze e capacità”.

L’economista Fitoussi: “Il pericolo più grande che stiamo vivendo oggi è il pericolo della fine della democrazia”.

Secondo Bini Smaghi il governo Renzi non ha mai tagliato la spesa. E non è stato affrontato il problema del lavoro per i giovani: “Bisognava fare riforme più incisive sulla scuola”.

Belpietro: “Dare voucher non è dare lavoro, ma un lavoro ad ore”.

Un estratto della copertina di Crozza a DiMartedì usata per voltare pagina. Damilano in studio.

Cosa accade tra i fedelissimi di Renzi? Damilano: “Lotti è nel bunker, leader degli irriducibili”

Damilano spiega che, invece, Delrio è a metà strada tra Renzi e Mattarella. Franceschini “traditore”.

Damilano: “Il portavoce di Renzi, Filippo Sensi, non parla più”.

Collegamento in diretta con Taranto, nel quartiere Tamburi, il più vicino all’Ilva.

Emiliano racconta la storia del figlio Matteo malato di un tumore maligno del sistema nervoso autonomo.

Emiliano: “Il diritto alla salute a Taranto non esiste più da anni”.

Si passa al caso dei 50 milioni di euro stanziati dal governo per l’emergenza salute a Taranto ma spariti dalla legge di stabilità.

Fabio Picchi, Maria Latella, Philippe Daverio e Peter Gomez in studio.

Daverio: “Alla gente che vive a Taranto della riforma del Senato non gliene frega niente. Serve una riforma del piano del meridione”

Gomez non ha dubbi: “Renzi ha ignorato l’Italia reale”.

Ancora in diretta da Taranto: “A Taranto e ai nostri malati non arriva niente. I soldi di cui parla Picchi – 1 miliardo e 300 mila euro – andranno all’Ilva, servono per liberare Taranto dall’Ilva. L’Ilva va prima demolita, poi bonificata”.

Parla Rita: “Per colpa dei veleni di questa città io mi sono ammalata. La licenza per uccidere va bene, ma il diritto alla cura dove è?”.

Gomez: “Nei giornali se fai certe inchieste non fai carriera. Io ho dovuto fondare un giornale…”.

In onda il servizio di Antonino Monteleone sulla prima alla Scala.

Daverio: “Ho chiesto per strada cos’è il Cnel? Un cibo? Qualcosa da mettere nel motore? Questo mi rispondeva la gente”.

Latella: “Sabina Guzzanti la amo, ma trovo che ci sia un di più di maramaldeggiamento contro Maria Elena Boschi”.

Gomez: “La Boschi doveva dimettersi quando scoppiò il caso Banca Etruria, indipendentemente dalle sue responsabilità”.

Gomez: “Renzi aveva detto che avrebbe lasciato la politica”. Picchi: “Era una esagerazione”. Gomez chiosa: “Vorrei un premier – di qualunque colore – che quello che dice rispetti”.

Picchi contro Il Fatto Quotidiano: “Un po’ fa giornalismo, un po’ spettacolo. Mi crea imbarazzo”.

“A Taranto i genitori fanno i sacrifici enormi per poter comprare un macchinario per aerosol!”

Latella: “Renzi dovrebbe essere meno sospettoso”.

Daverio suggerisce a Renzi un momento di riflessione sulla tomba di Andreotti perché l’Italia ha bisogno di una nuova Dc. Gomez: “Renzi quando tornerà dovrà misurare le parole, fidarsi degli avversari e non pensare che tutte le critiche siano a prescindere”.

Picchi: “La moglie di Renzi è di una saggezza rara”.

In onda il reportage sulle opere incompiute a Roma.

Roberto D’Agostino: “Qualsiasi opera che ha toccato il suolo della capitale è finita in procura”.

Daverio sul M5S: “L’energia non basta, serve l’esperienza. L’esempio di Parma non mi ha commosso. Mi preoccupa la distanza psicologica tra il grande proprietario e la scuderia. Vorrei partiti senza proprietari”.

Latella: “Quelli del M5S mi sembrano consapevoli di dover imparare ancora molto. Una classe dirigente non la si improvvisa”.

Per Gomez, Forza Italia e Pd governeranno nel 2018, non il M5S. Finisce la puntata.