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21.00
Pronti a questo assaggio di quarta stagione di Boss in Incognito?
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21.15
Vabbè. il quadretto idilliaco della famiglia del Boss anche meno, eh. “L’uomo dei suoi sogni forse era quello che tornava alle 6 di sera per cenare con lei…”: uhm, però uno che c’ha i milioni lo perdoni, eh.
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21.19
La copertura è un format di un game: questa volta non si fa un documentario, ma Cambio Lavoro, Cambio Vita. Due concorrenti, insomma, che cambiano lavoro e vita: si avvertono i lavoratori chiamati a collaborare e ad aiutarlo.
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21.25
Il boss si spazientisce: dice a Giada di sentirsi uno scemo dietro a lei. Savino dice che sono stati gli autori a dirgli di calmarsi. E io che pensavo che stesse testando consapevolmente la reazione di Giada. Che, per inciso, è stata una signora.
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21.27
E siamo al momento chiacchiera strappalacrime: Giada è di Terni, il padre è morto (lei porta la sua fede), il fratello è morto a 24 anni in un incidente sul lavoro un anno fa. E lei si sente colpevole della sua morte perché prima dell’incidente gli aveva scritto un messaggio per dirgli che la mamma non stava bene.
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21.31
E Giada parla del rapporto con la mamma: lei avrebbe voluto un rapporto in stile Gilmore Girls, ma con la mamma non è così. Ma sono rimaste solo loro due adesso.
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21.32
Francesco Bove ha la parlata da gagà napoletano proprio…
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21.35
Manco ha iniziato e Francesco si lamenta per la mancanza di guanti e per i vermi nel terreno.
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21.39
Durante l’inverno il fidanzato di Monique va in Australia a lavorare per qualche mese.
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21.56
Chiacchiera con Alessandra: il padre è paralizzato a causa di un ictus. Vabbè, ma sempre storie tristi. Ma non si può prendere la ‘banale’ vita di un lavoratore indefesso e votato alla causa? A 22 anni Alessandra è la colonna della famiglia e ha dovuto rinunciare ai suoi sogni. Lei amava dipingere.
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23.06
“Angelo è troppo severo” dice il Boss. Ma io non ci posso credere. Non posso credere che il boss si arrabbi con il dipendente che sta attento ai carichi. Bove dice che un bravo operaio deve anche sapere insegnare: se davvero lo pensa è un miracolato. Se lo hanno pensato gli autori, va cambiato. E’ folle.
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22.11
Il sogno di Angelo è una donna e un bambino. Voglio vedere come glielo risolve il problema. Vabbè, può aiutarlo a estinguere il mutuo.
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22.23
Il ruolo di Savino è proprio minimal, eh.
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22.51
In questa edizione manca completamente la valutazione della criticità.
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22.56
Non c’è il commento del Boss con Savino, che si limita a fare gli auguri e a dare appuntamento a dopo le feste. Se ne riparla il 24 gennaio, sappiatelo.
Come fare di un format asciutto ed efficace una lagna retorica ed eccessiva: questa la parabola di Boss in Incognito Italia, che ha esordito con una versione densa, emozionante ma anche equilibrata e con personalità e ha finito per diventare una sequela senza senso di chiacchierate strappalacrime tra fedeli lavoratori e datori di lavoro distratti.
I veri protagonisti non sono più i lavoratori, con le loro storie semplici ed esemplari che tanto emozionano nella versione originale, ma il boss, con le sue presunte fragilità e i suoi sacrifici, i suoi sforzi e i suoi regali. Regali che ormai sfiorano il miracolo. E lui la santità.
Questo accade perché ormai non c’è più rapporto tra il lavoro e il premio: siamo arrivati proprio al generoso regalo, alla magnanima concessione che travalica ogni concetto di bonus. Esemplare il caso di Angelo, che vede la sua integrità morale e professionale ripagata con una parure di gioielli per le sue mamme. No, non c’è un bonus produzione, un aumento di stipendio, un mese di ferie pagate. No. Il boss dona gioielli alle mamme. Il massimo dell’effimero.
Una scelta che mortifica, a mio avviso, il format originale. Tanto più che il praticantato del Boss in azienda sotto copertura è ormai solo una scusa per il momento ‘chiacchiera’ con i dipendenti più ‘sfigati’ della truppa. Tutto acquista così il valore di un contentino per una vita difficile, non di un bonus per il lavoro svolto, per le dritte date, per la crescita dell’azienda.
Mai come in questa puntata, poi, si assecondano le inclinazioni personali e i desideri di una vita; mai mi era capitato di vedere i parenti entrare in studio come un Carràmba qualsiasi; e mai mi era capitato di trovarmi davanti a un Boss che non parla neppure con i suoi dipendenti, ma affida le sue parole a delle lettere, come farebbe una Maria De Filippi con le buste.
In fondo questo Boss in Incognito si trasforma in un C’è Posta per Te e per la precisione in uno dei suoi regali, di quelli con cui i fedeli seguaci di Maria chiedono doni per ripagare vite difficili, segnate dagli accidenti del fato, e premiare la capacità di superare le difficoltà più che la fedeltà all’azienda.
A far perdere del tutto la concezione della crescita aziendale ci si mette anche l’eliminazione del momento finale, in cui il Boss tirava le somme della sua esperienza sotto copertura. Senza neanche questo bilancio conclusivo siamo proprio alla semplice distribuzione dei regali sotto l’albero di Natale.
Tutto è ormai banalmente scontato, tutto atteso, tutto ormai noto: non c’è più nessuna sorpresa, più nessuna emozione se non, a sprazzi, nelle facce dei tutor. Ma la scelta del montaggio parallelo nel momento della rivelazione finisce per azzerare anche uno dei passaggi (un tempo) più attesi del programma. La pioggia di doni, invece, è ormai talmente attesa da non dare più neanche brividi e la personalizzazione estrema del regalo non fa scattare neanche immedesimazione, partecipazione, solidarietà o invidia. Anche perché, come dimostrò chiaramente la prima edizione, a casa colpisce più un contratto a tempo indeterminato che un weekend in una Spa.
Siamo, invece, alla spietata santificazione del boss, raccontato in famiglia, che riceve anche un videomessaggio e la visita della moglie a neanche tre giorni dalla sua ‘partenza’ per la missione. Tanta retorica, tanta inutile melassa che stroppia. Ne è l’esempio la ‘premiazione’ di Giada, la più bella delle storie e la più ‘massacrata’ dall’eccesso. Il Boss intercede per la riconciliazione di madre e figlia e quasi quasi arriva a donare una donna e un figlio a un desiderante Angelo. Vorrebbe. Ci prova con un libretto di risparmio per un futuro figlio. E’ troppo. E stroppia.
E’ troppo come il tempo, che dilata una formula ormai ridotta all’ombra di se stessa. E ridotto a un fantasma è anche il conduttore: dalla presenza incisiva e coinvolgente di Costantino si è passati a un consolatorio Insinna per arrivare a un trasparente (ma incolpevole) Savino, relegato a fare da voice over, da lancio pubblicità e da raccordo narrativo. Un vero peccato, un incomprensibile spreco. Lo avete scelto? Beh, dategli spazio: non potrà fare che bene.
Che senso ha questo racconto di lavoro senza morale luterana? Che senso ha costringere Savino a far da Voice Over? Che senso ha un premio alle mamme o un viaggio in Australia per raggiungere il fidanzato lontano? Non sarebbe stato meglio un posto di lavoro fisso in azienda pure per il fidanzato? E che senso ha un Boss che sembra infuriarsi di fronte a tutor troppo efficienti? Se è andata davvero così, ovvero se Bove si è sinceramente alterato di fronte alle richieste dei suoi lavoratori, allora penso che abbia avuto molta fortuna nella vita; se è una trovata degli autori, consiglierei di rivalutarla: è una contraddizione bella e buona, un controsenso che falsa completamente il presupposto del programma.
Ma questo è solo un assaggio della quarta stagione di Boss in Incognito, ha detto Savino salutando il pubblico prima di dare appuntamento a gennaio. Se il buongiorno si vede dal mattino temo quel che potrebbe succedere il 24 gennaio, quando sarà trasmessa la seconda puntata.
Boss in Incognito 4 | Diretta prima puntata | 28 dicembre 2016
Boss in Incognito 4 | 28 dicembre 2016 | Anticipazion
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Parte questa sera, mercoledì 28 dicembre, la quarta stagione di Boss in Incognito, la prima ad essere condotta da Nicola Savino, che seguiremo live su TvBlog. Dopo le prime due edizioni portate al successo da Costantino della Gherardesca e l’esperimento con Flavio Insinna, tocca a Savino sedere alla scrivania trasparente per raccogliere le storie e le esperienze degli imprenditori che decidono di provare a conoscere meglio i propri dipendenti (e tentano di far conoscere al pubblico le proprie aziende). Si tratta, come nelle altre edizioni, di boss a capo di aziende che producono beni di uso quotidiano, dall’olio extravergine di oliva alla conserva di pomodoro, dalla ceramiche alla maglieria, passando per torroni, mobili e patatine.
Boss in incognito 4 | Prima puntata | Francesco Bove chi è
Il boss della prima puntata è Francesco Bove, fondatore della “Queen’s Chips”, brand che vende patatine fritte olandesi. Ispiratosi al classico dello street food, Bove ha aperto il suo primo punto vendita a Salerno nel 2014 col cugino Renato e con una serie di partner che hanno creduto nella sua idea. Ora il marchio conta 40 punti vendita in tutta Italia.
L’azienda cura tutto il processo produttivo, dalla coltivazione delle patate in Olanda alla vendita del prodotto. Nel corso della puntata il Boss incontrerà Antonio, impegnato nella logistica con la preparazione dei sacchi di patate in base agli ordini e carico dei furgoni, Giada alle prese con la cassa e il servizio al pubblico, ecc., Angelo, che confesiona le patate, Alessandra, che si occupa di preparare il negozio prima che apra, e Monike, che coltiva e raccoglie le patate in un terreno in Olanda.
Boss in incognito | Il format
Basato sul format Undercover Boss (creato da Studio Lambert e licenziato da All3media International Limited), Boss in incognito Italia è un produzione di Rai2 in collaborazione con Endemol Shine Italy. Il programma è scritto da Yuri Grandone (capo progetto), con Giovanni Giuliani, Simone Troschel ed Elisabetta Valori, mentre la regia è di Alberto Di Pasquale.
Boss in incognito 2017 | Come seguirlo in tv e in live streaming
Dopo questa prima puntata, la quarta edizione di Boss in Incognito tornerà su Rai 2 dal 24 gennaio, sempre in prima serata. Il programma si può seguire in live streaming su Raiplay, dove sarà disponibile on-demand dopo la prima tv.
Boss in incognito 4 | Second Screen
Boss in Incognito ha un proprio sito Internet, una pagina Facebook ufficiale, un account Twitter e come hashtag ufficiale #BossinIncognito.
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