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Time After Time, Kevin Williamson: “Non è davvero una serie sui viaggi nel tempo, è intrattenimento d’evasione”

Al Television Critics Association press tour, il creatore di Time After Time Kevin Williamson ha spiegato che la serie tv non è davvero sui viaggi nel tempo

pubblicato 11 Gennaio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 14:52

Qualcosa di nuovo in televisione: una serie tv sui viaggi nel tempo. A pensarci, però, di così nuovo c’è poco, dal momento che Time After Time, la nuova serie della Abc in onda dal 5 marzo, è il sesto show in onda con al centro i viaggi nel tempo. E, come tutti gli altri telefilm che affrontano questa tematica, anche questo avrà le proprie regole a proposito.

La serie tv, tratta dal libro “La macchina del tempo” di H.G. Wells e dal film “L’uomo venuto dall’impossibile” del 1979 di Nicholas Meyer, ha come protagonista lo stesso Wells (Freddie Stroma), che si trova a viaggiare fino al 2017 per fermare il Dr. John Stevenson (Josh Bowman), suo amico ma, soprattutto colui che è noto come Jack lo Squartatore.

Al Television Critics Association press tour, il creatore della serie tv Kevin Williamson ha risposto ai dubbi di chi si chiedeva come mai Wells non torni indietro nel tempo fino a pochi minuti prima che Stevenson iniziasse a viaggiare nel tempo per fermarlo, spiegando di aver creato una regola che permette alla serie di avere spunti diversi:

“Ogni show sui viaggio nel tempo deve avere le proprie regole, e mi sembra di averle seguite bene nella prima stagione, non saranno infrante. Abbiamo creato una regola sulle increspature del tempo. Quando si viaggia più volte in un determinato periodo storico, si inizia a rovinare il tessuto del tempo. E se lo si fa troppe volte, si crea un buco che distrugge il mondo, il tempo, tutto”.

La regola sarà spiegata nel secondo episodio, ma il telefilm, in realtà, non si concentrerà sui viaggi nel tempo. Nei primi dodici episodi si viaggerà lungo le epoche solo quattro volte, mentre sarà più importante la caccia che Wells darà a Jack Lo Squartatore. I due, tra l’altro, saranno molto delusi dal mondo che si trovano davanti: se Wells, ha spiegato Williamson, ci rimarrà male del fatto che il mondo non è cambiato come voleva lui, il serial killer sarà deluso del fatto che in giro sono troppi assassini, cosa che non lo rende più speciale. “Non è realmente una serie sui viaggi del tempo”, ha spiegato, “è più una serie sul giovane H.G. Wells nella New York moderna, che lo ha ispirato a scrivere La macchina del tempo, L’uomo invisibile e L’isola del dottor Moreau.

La serie tv, ha assicurato l’autore, sarà “intrattenimento d’evasione”, con la figura di Jack lo Squartatore fondamentale: “il suo suolo ha una parte fondamentale nella struttura dello show”, ha detto Williamson. Immancabile la domanda su quale periodo storico visiterebbero i protagonisti: Stroma vorrebbe andare durante la sua infanzia, per vedere i suoi genitori con gli occhi da adulto “faticare a crescere tre figli”. Genesis Rodriguez, che interpreta Jane Walker, invece, vorrebbe viaggiare a prima “che la Apple diventasse famosa, per prenderne un po’ di azioni e fare un po’ di soldi”.