Capital – Mistero a Pepys Road, su LaEffe la miniserie sulle paure e la diversità (clip esclusiva Blogo)
Su LaEffe (canale 139 di Sky) Capital-Mistero a Pepys Road, miniserie con al centro gli abitanti di una via di Londra, ognuno con un proprio passato, che iniziano a ricevere strane cartoline
Una semplice cartolina getta un’intera via nel panico: il pretesto di partenza di Capital-Mistero a Pepys Road, la miniserie in onda da questa sera alle 21:10 su LaEffe (canale 139 di Sky) e di cui Blogo vi propone una clip in anteprima, è tanto semplice quanto capace di gettare nel caos le convinzioni e la routine degli abitanti della via immaginaria in cui è ambientata la storia, tratta dal romanzo “Capitale. Pepys Road” di John Lanchester.
Pepys Road, come detto, è un’immaginaria via di South London, le cui abitazioni negli anni hanno ottenuto valutazioni sempre crescenti, fino a raggiungere valori milionari. La popolazione che anima questa via è molto varia: Petunia Howe (Gemma Jones) è l’abitante più anziana, che ha visto cambiare la via da spazio piccolo-borghese a centro multietnico. Ora vedova, vive da sola, ricevendo di tanto in tanto le viste del nipote Smitty (Robert Emms).
Intorno a lei, infatti, si aggirano non solo ricchi proprietari di case, come il finanziere Roger Yount (Toby Jones), desideroso di cambiare vita ma costretto dalle esigenze della moglie Arabella (Rachael Stirling) a dover lavorare per ottenere l’ambito bonus di fine anno, o la figlia Mary (Lesley Sharp), che vorrebbe che la donna vendesse la casa, il cui valore è una fortuna, ma anche personaggi che sono arrivati a Pepys Road dopo avventure di vario tipo.
Ahmed Kamal (Adeel Akhtar) è il gestore pakistano del negozio di alimentari della via: vive con la moglie Rohinka (Mona Goodwin) ed i figli al piano superiore. Nella via abitano anche i fratelli Shahid (Danny Ashok) ed Usman (Hamza Jeetooa), che con Ahmed non condividono lo stesso punto di vista sullo stile di vita occidentale.
Matya (Zrinka Cvitešić), invece, è la tata ungherese della famiglia Yount, mentre Bogdan (Radosław Kaim) è un manovale polacco al lavoro nelle case dei più benestanti della via. Quentina (Wunmi Mosaku), infine, è un’ausiliaria del traffico dello Zimbawe, senza permesso di soggiorno, il cui timore è quello di essere rimandata nel suo Paese.
Tutti questi personaggi, molto differenti tra di loro, sono accomunati dal fatto di ricevere costantemente delle cartoline, in cui sono ritratte le loro abitazioni, e che dicono “Vogliamo quello che avete voi”. Sebbene inizialmente credano si tratti di una trovata pubblicitaria, nel corso degli episodi iniziano a temere sempre di più che qualcuno li abbia presi di mira.
Nonostante questo mistero, però, Capital è soprattutto una grande metafora dell’Occidente di oggi, una grande via, appunto, dove abbienti e meno abbienti incrociano i propri sguardi senza fermarsi a conoscersi, in cui l’integrazione è un’opportunità per molti ma anche dove restano i sospetti per chi è diverso.
Il mondo raccontato nella miniserie, vincitrice dell’International Emmy Awards 2016 come Miglior Miniserie, è quello della nostra quotidianità: paure, cinismo, speranze ed amicizie s’intrecciano nella vita degli abitanti di questa via, che ben rappresenta tutte le vie delle grandi città europee e non solo, dove superata la differenza economica restano persone di fronte a dubbi e timori su chi sia davvero il proprio vicino di casa.