L’Arena devota a Costanzo-De Filippi. Signorini: “Maria contro la tv dei finti sorrisi”
Dopo Maria scendere la scala “farà cafone?”. E’ un po’ la morale sotterranea di questo Festival…
Massimo Giletti, al margine del Festival di Sanremo, poteva farsi scappare l’occasione di celebrare Maria De Filippi? Il conduttore ha magnificato la sua “numero uno” diluendo la sua intervista esclusiva, fatta dietro le quinte, per tutta la puntata festivaliera dell’Arena.
Ogni dichiarazione di Maria è diventata “il verbo” su cui fondare l’intero dibattito in studio. Un momento centrale è stato quello della riflessione di Maria sul valore delle scale a Sanremo, con tanto di motivazione del suo rifiuto di scenderle:
“Mi sono sentita a mio agio solo sedendo sui gradini. Le scale di Sanremo di quest’anno erano le più difficili della storia perché si componevano. Tu dovevi mettere i piedi solo dove c’era il bianco, se mettevi i piedi al di là del bianco il rischio del buco c’era. Io mi sono detta, se tu guardi Wanda Osiris le scendeva guardando alla platea. Se lo fai per guardare lo scalino senza cadere… perché fare qualcosa che non sai fare?”.
A definire la partecipazione di Maria come una vera e propria svolta stilistica è stato Alfonso Signorini, ospite sul palco:
“Quei tempi finti, che non sono tanto piaciuti ai sapientoni, in realtà erano una presa per i fondelli straordinaria. Criticava tutta la televisione fatta di finti sorrisi di cui abbiamo tutti le tasche piene. Maria ha portato se stessa, ha dissacrato la faccia da Festival. Sentiva un peso sulle spalle enorme. In fondo ha rotto tutte le liturgie televisive sin dai suoi esordi. A differenza della maggior parte delle persone che fanno televisione ascolta e, guarda, questa è una dote rara. Molto spesso chi conduce un programma tende a parlarsi addosso, per fortuna tu Massimo non appartieni alla categoria. Maria, per carattere, non ha questo protagonismo, lei ama stare tre passi indietro perché è convinta – e i risultati le danno ragione – che la persona, quando è protagonista, può dare il meglio e il peggio di sè”.
Platinette ha aggiunto che “da questo stile di Maria non si potrà tornare indietro. Ha sovrastato gli elementi del Festival con i suoi, pur non inserendo tutti quelli che la caratterizzano. La baudite acuta degli anni d’oro del Festival è francamente un po’ finita. Comincia un nuovo modo di raccontare le storie che sono patrimonio di Maria. Le verrà chiesto un’altra volta di farlo”.
Immancabile il collegamento con Maurizio Costanzo. Oltre a ribadire che il bacio di Maria e Robbie “è stato una stronzata”, aggiungendo che “a Crozza forse mancavano altri argomenti”, il giornalista ha detto che “Maria ha fatto un ottimo Sanremo perché ci ha inserito il sociale”. Però vederlo per lui è stata una grande sofferenza:
“Avrei sofferto meno se conducevo io. Ci sentivamo tutte la sere, all’inizio e alla fine. Alla fine erano l’una e mezza-l’una e quaranta, come la notte di Natale”.
Quindi, in un altro frammento dell’intervista, Maria ha rivelato:
“Quando guardi Sanremo non sai mai dove deve guardare e mettere le mani. Io avevo due possibilità, o me stessa o faccia da Festival. Avevo paura che faccia da Festival mi venisse male e allora sono stata io, non ho finto faccia da Festival. Maurizio mi ha sempre insegnato tutto e mi ha detto di essere me stessa”.
Costanzo ha commentato:
“Con lei ho capito cosa vuol dire voler bene a una persona e sposarla. Per questo ero in ansia a seguire il Festival di Sanremo. Le ho detto di essere se stessa perché la televisione non inganna. Tu, Massimo, sei così. Se tu bluffi la telecamera lo scopre”.
L’agiografia è riuscita alla perfezione.