La Rai apre le sue porte ai giovani
La televisione pubblica aprirà i suoi studi agli studenti
Grandi novità per gli studenti del nostro paese a cui piacciono i mestieri della televisione, della radio e di internet. La Rai radiotelevisione italiana, lancia l’operazione “Porte aperte“, una iniziativa che permetterà a moltissimi ragazzi di visitare gli studi della televisione pubblica, ma non solo. Gli studenti potranno andare nelle redazioni dei Tg e dei Giornali Radio per capire da vicino come vengono confezionato ciò che ogni giorno va in onda.
L’iniziativa è stata ideata dalle Direzioni aziendali per la comunicazione e le Risorse umane ed è rivolta agli studenti dai 5 ai 25 anni e oltre. Verranno coinvolti dunque studenti delle scuole dell’infanzia, secondaria di primo e secondo grado, le università ed i centri di specializzazione.
Dal 16 di marzo la Rai metterà in linea un sito dedicato dal quale i dirigenti scolastici o di docenti potranno scaricare da internet il formulario per candidarsi alle visite presso gli studi e le redazioni Rai.
Ecco, più in dettaglio, che cosa potranno fare i ragazzi (e le ragazze) a seconda dell’età.
– Scuola dell’infanzia (5-10 anni): visite ludico-didattiche, della durata di due ore, alla sede Rai di Torino; visite didattiche, della durata di 4 ore, a tutti i centri produttivi (di Roma, Milano, Torino, Napoli) e a tutte le redazioni giornalistiche; laboratori didattici con l’Orchestra Sinfonica della Rai (fino a 50 ore); visite didattiche presso il Museo della Radio e della Tv di Torino.
– Scuola secondaria di primo grado (11-13 anni): visite didattiche della durata di 4 ore a tutti i centri produttivi (di Roma, Milano, Torino, Napoli), a tutte le redazioni giornalistiche, al Museo della Radio e della Tv di Torino; laboratori didattici con l’Orchestra Sinfonica della Rai (fino a 50 ore).
– Scuola secondaria di secondo grado (14-19 anni): visite didattiche di orientamento professionale, moduli didattici di alternanza scuola-lavoro, visite didattiche al Centro Ricerche e Innovazione tecnologica di Torino, e alla Direzione infrastrutture tecnico-informatiche sempre di Torino, infine al Museo della Radio e della Tv (ancora a Torino).
– Università e scuole di specializzazione: tirocini e stage in tutte le strutture aziendali, visite didattiche al Centro Ricerche e Innovazione tecnologica di Torino, e alla Direzione infrastrutture tecnico-informatiche sempre di Torino, infine al Museo della Radio e della Tv (ancora a Torino).
Questo progetto è stato voluto fortemente dalla direzione comunicazione Rai guidata da Giovanni Parapini che dice :
“Alla Rai lavorano professionisti unici. Alcuni li troviamo in prima linea, ogni giorno sono in diretta alla tv o alla radio. Altri, che non appaiono, hanno abilità altrettanto importanti. Vorremmo farli conoscere a tutti i nostri ospiti, visitatori e tirocinanti”.
Una delle iniziative che vediamo lanciata in questi giorni dagli spot in onda sulle reti Rai è la nuova app Rai Play -anche dai televisori connessi ad internet- che permette di vedere e rivedere le trasmissioni, oppure i loro spezzoni, anche su tablet e smartphone. Ricordiamo il grande risultato ottenuto con l’ultimo Sanremo: 2,5 milioni gli utenti in streaming, 7,5 milioni i video visti.
Insomma una Rai che vuole parlare ai giovani usando i loro linguaggi con gli strumenti a loro più congeniali e facendo loro conoscere anche come si muove e come è fatto il motore della macchina che tutti i giorni sforna programmi sia in tv che in radio. La tv vista dal suo interno. L’iniziativa “Porte aperte” è il passepartout che vuole abbattere ancora di più le distanze che separano i giovani di oggi e la cara, vecchia televisione.