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Vertenza Sky: I dipendenti scrivono al Presidente Gentiloni

I lavoratori del gruppo televisivo privato scrivono al premier

di Hit
pubblicato 3 Aprile 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:34

Proprio nei giorni scorsi il premier Paolo Gentiloni ha incontrato i vertici di Sky Jeremy Darroch, e l’ad di Sky Italia, Andrea Zappia. Al termine dell’incontro Palazzo Chigi ha voluto commentare così il faccia a faccia fra Gentiloni ed i vertici dell’azienda radiotelevisiva privata :

«Occasione utile per apprezzare gli investimenti di Sky in Italia che, sia nei contenuti audiovisivi sia nelle nuove tecnologie, l’azienda continuerà a fare nel nostro Paese, in un panorama in profonda trasformazione anche a livello internazionale».

A proposito della vertenza fra i lavoratori Sky e la proprietà, che vorrebbe trasferire dipendenti da Roma a Milano, oltre a lasciarne a casa alcuni, Palazzo Chigi ha detto:

“Ci auguriamo una soluzione positiva della vertenza sul trasferimento di competenze e funzioni dalla sede di Roma al quartiere generale di Milano».

Qualche giorno prima si era interrotto il confronto fra la Federazione nazionale della stampa italiana – chiamata ad assistere il Cdr di Sky Tg 24 – e Sky Italia al tavolo delle trattativa per il trasferimento di 99 giornalisti del Tg da Roma a Milano. Nel piano presentato dall’azienda, infatti, sono previsti 14 esuberi complessivi, che il sindacato fin dal primo momento aveva dichiarato inaccettabili.

Federazione della Stampa, Asr e Alg, di fronte al rifiuto di Sky Italia di cancellare gli esuberi, condizione al prosieguo della trattativa, hanno deciso di interrompere gli incontri.

Proprio in queste ore i lavoratori di Sky hanno deciso di scrivere una lettera al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ecco il testo :

Gentile Presidente del Consiglio, On. Paolo Gentiloni,

Le scrivo in merito alla vertenza dei lavoratori di Sky Italia che, come Lei ben sa, stanno vivendo un momento molto difficile a causa della decisione dell’azienda di procedere a importanti tagli al personale (su tutte e tre le sedi – Milano, Cagliari e Roma – ma in modo preponderante e massiccio sulla sede di Roma che di fatto viene smantellata e ridotta a presidio minimo), con il ricorso a licenziamenti e trasferimenti forzati, che si tradurranno in buona parte in licenziamenti o in situazioni di grave difficoltà personale e familiare.

Le ricordo che Sky ha presentato recentemente un bilancio più che positivo.
L’operazione coinvolge direttamente circa 500 lavoratori, più tutto l’indotto (e ovviamente le relative famiglie), e investe indiscriminatamente anche persone tutelate da L.104, donne (qualcuna in maternità/ allattamento) monoreddito (con stipendi già mediamente bassi) e viene giustificata da un efficientamento che un buon Management aziendale dovrebbe anticipare e, nel caso, gestire con reale responsabilità sociale d’impresa (cosa che Sky non sta facendo).

Sky vuole infatti chiudere la questione velocemente, con bassi costi e unilateralmente alle sue condizioni, offrendo a chi accetterà di trasferirsi nulla più che forme di sostegno economico molto leggere, una tantum e limitate al breve/medio periodo, senza offrire sostegni più durevoli nel tempo né alcuna garanzia occupazionale futura (sia in generale per tutti, che limitatamente a chi è oggetto del trasferimento).
Per chi viene licenziato (perché dichiarato esubero o perché non accetta il trasferimento) poco più di una buonuscita che difficilmente potrà dare serenità a chi per tanti anni ha contribuito al successo dell’azienda, specie chi ha uno stipendio basso (è espressa in numero di mensilità), senza neanche menzionare il ricorso a sostegni aggiuntivi come la NASPI.

L’azienda non ha presentato nessun piano industriale a supporto dell’operazione e di un confronto e, di fatto, non esclude che possa ripetere questo tipo di operazione in futuro, ogni volta che lo riterrà.
Nessuna apertura alle trattative sindacali collettive (che tutelerebbero gli interessi generali e dei soggetti più deboli) da parte dell’azienda, che invece sta procedendo contattando direttamente i singoli lavoratori con proposte unilaterali da accettare o rifiutare in tempi irragionevoli (7 giorni !!).

Anche le modalità quindi (oltre che i contenuti della rude operazione di riorganizzazione) sono fortemente discutibili: a differenza delle dichiarazioni ufficiali (innovazione, social mitigation), sono molto poco orientate alla concertazione con le parti, per nulla trasparenti ed attente alle persone.

Ma nella sostanza Lei sa già tutto questo, perché Lei e il Governo che Lei presiede (i Ministeri più competenti in materia come quelli presieduti dagli On. Calenda e Poletti) siete stati più volte chiamati a gran voce ad impegnarvi per una risoluzione di questa vicenda che rischia di avere oltretutto un impatto devastante su un territorio come quello romano, già sufficientemente depauperato di realtà lavorative importanti.

A queste richieste di intervento non solo non avete dato nessuna risposta né formale né (soprattutto) fattiva, ma state di fatto sostenendo in tutto e per tutto Sky, incontrando il suo Top Management in varie occasioni ed elogiando addirittura pubblicamente il suo operato (come si è potuto leggere in più occasioni dalla stampa), in virtù dei suoi ingenti investimenti, senza mai neanche accennare a questa operazione di tagli drastici e discuterla.

Come [cittadino/a e lavoratore/lavoratrice] informato sui fatti, ritengo questa situazione grave e inammissibile, soprattutto per un governo che dovrebbe essere espressione di una forza politica di centro-sinistra.

Le chiedo pertanto di rivedere la Sua posizione e quella del Suo Governo in merito e prendersene opportunamente carico con urgenza.