Home Maurizio Gasparri a Blogo: Io suggeritore dei conduttori. Una Rai più commerciale? La penso così

Maurizio Gasparri a Blogo: Io suggeritore dei conduttori. Una Rai più commerciale? La penso così

Io e la Tv: Colloqui televisivi con non televisivi che hanno incrociato la Tv anche solo come telespettatori

di Hit
pubblicato 10 Aprile 2017 aggiornato 21 Gennaio 2021 18:35

Ospite della seconda puntata di questa nostra rubrica è il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri. Ex Ministro delle Comunicazioni del governo Berlusconi, la legge che regge il sistema radiotelevisivo nostrano porta il suo nome. Attualmente è membro della commissione parlamentare di vigilanza sull’indirizzo radiotelevisivo.

Senatore Gasparri, da ex Ministro delle comunicazioni ed attuale componente della commissione parlamentare di vigilanza, qual è il suo rapporto con la televisione ?

E’ stato sempre molto intenso. Mano a mano che ho avuto un ruolo politico più rilevante me ne sono occupato ed ho anche partecipato più attivamente alla stesure delle norme con la legge che porta il mio nome, alla vita stessa della televisione ed anche -in qualche modo- al rapporto personale con i conduttori televisivi. Tutt’ora partecipo ad alcune trasmissioni televisive in varie forme, anche scherzose, per esempio faccio una poesia in rima di commento al campionato di calcio a Un giorno da pecora, così come attività ludica collaterale. mi occupo anche ovviamente delle discussioni in merito alle norme che regolano la nostra televisione. Per esempio ora mi sto occupando in commissione del rinnovo della concessione per il servizio pubblico radiotelevisivo.

Non le è mai venuta voglia di diventare protagonista, cioè conduttore ?

No, mi accontento della forma di protagonismo che le ho citato prima (ride,ndr). Faccio anche il suggeritore. Mi capita spesso di suggerire dei temi ad alcuni conduttori di talk show. Mi è capitato con i principali conduttori televisivi, recentemente è successo con Myrta Merlino e Gerardo Greco per esempio. Giro molto l’Italia, incontro problemi e situazioni e categorie che ritengo possano essere d’interesse pubblico e che io segnalo attraverso un sms o una telefonata ai conduttori dei talk show e vedo che spesso i miei suggerimenti vengono raccolti.


Come è cambiata la televisione sotto i suoi occhi nel tempo ?

Si è moltiplicato lo spazio dell’informazione in maniera gigantesca. Spesso capita che ci siano in onda nella giornata più talk show in contemporanea su vari canali. C’è davvero tanta offerta, dovuta alla moltiplicazione dei canali.

A proposito di informazione, tra le all news, Rai, Mediaset e Sky, quale preferisce ?

La caratteristica principale che mi viene in mente è che tutte e tre stanno circa sullo zero virgola in termini di share. Le all news sono importanti, è giusto che ci siano, ma hanno dei numeri davvero bassi. La gente magari ci passa un attimo a dare un occhiata, poi però torna sugli altri canali.

Cosa le piace e cosa non le piace della televisione di oggi ?

Mi piace guardare i film, anche se poi i canali che li trasmettono mandano sempre i medesimi titoli, questo perchè i diritti costano. Mi piace l’informazione, anche solo per una questione di deformazione professionale. Non mi piace il protagonismo dei conduttori dei talk show, che sono diventati uno Stato partito tanto che spesso viene chiesto loro di entrare in politica per sfruttare la notorietà guadagnata attraverso il piccolo schermo. Ricordo alcuni giornalisti televisivi, magari non di prima fascia, che si sono poi candidati, mi vengono in mente Badaloni, Marrazzo, Michelini ed altri.

Diamo un voto ai dirigenti della televisione pubblica ?

Senza dare troppi voti dico che l’attuale direttore generale è inadeguato e l’ho detto con molta chiarezza fin dall’inizio. E’ arrivato a questo incarico senza una esperienza adeguata.

Qual è il peggior difetto di Campo Dall’Orto a suo parere ?

L’impreparazione e l’inesperienza. Non ci si inventa direttore generale della Rai, che è un ruolo molto delicato. Poi la Rai ha una sua forza interna che consente anche a un cattivo direttore generale di uscirne vivo. Per esempio, con fiction seriali che fanno oltre il 25% di share pure io e lei potremmo tranquillamente fare il direttore generale.

Quali sono stati gli errori più grandi dei dirigenti della Rai in questi mesi ?

Le assunzioni in massa dall’esterno, che hanno dimostrato grande sfiducia nei confronti degli interni Rai ed hanno causato i richiami dell’Autorità anticorruzione, senza che poi la Rai rispondesse a Cantone. Ci sono stati dirigenti scelti dall’esterno anche in passato, ma mai con questa percentuale così elevata. Ritengo sia molto grave essersi beccati questo richiamo oltretutto senza sentire il bisogno di rispondere.

Ed invece sui programmi?

Beh ci sono stati alcuni programmi davvero fallimentari, mi viene in mente Dieci cose di Walter Veltroni. Far fare a Rai1 il sabato sera l’11% di ascolto è come se lei andasse con un triciclo sull’autostrada, diventa un pericolo per se stesso ma anche per gli altri, una cosa che non si può fare, punto. Poi altro esempio che faccio è Nemo, un programma orribile che costa un sacco di soldi e che da mesi fa il 3% in prima serata su Rai2 ammazzando le serate della seconda rete ed i programmi che vengono a seguire. Una catastrofe, con questo Lucci, uno scarto di Mediaset messo lì in Rai. Due programmi questi scandalosi.

Come va la lettura della nuova convenzione Stato Rai?

E’ molto generica. A fronte di una certezza economica d’introiti che assicura alla televisione pubblica per 10 anni circa 20 miliardi di euro con la sicurezza del canone in bolletta – questo a prescindere della pubblicità eventuale- gli impegni sul pluralismo e sulla qualità del servizio pubblico sono assolutamente generici ed indefiniti. Chiacchiere molto vuote e principi scritti così tanto per dire. Vincoli troppo deboli rispetto a vantaggi molto sicuri.

Come finirà la questione compensi star Rai, sembra che il 13 il CDA darà il via libera dopo il parere dell’avvocatura dello Stato

Non mi scandalizza il concetto di mercato, ma ci vorrebbe più equilibrio. Il governo crede che ci debba essere una norma che vada a distinguere fra il dirigente e l’artista? Bene, si prenda la responsabilità. Se hai bisogno di Messi a Ballando con le stelle o di un concerto di Bocelli, dovrai pagare quello che valgono sul mercato questi personaggi. Qualcuno dice che ci sia una legge del 2007 che risolve la questione, auguri! Non mi scandalizzano compensi anche regolati dal mercato, mi scandalizzano comportamenti legati alla presunzione, il discorso che facevamo prima sui conduttori.

E se si decidesse di dividere la Rai in due: una totalmente commerciale finanziata solo dalla pubblicità, magari le prime due reti e le altre totalmente finanziate dal canone che ne penserebbe ?

Ne discuteremo anche martedì parlando del contratto di servizio. Ci sono dei miei colleghi in Senato che ripropongono questo aspetto. Io penso che prima o poi questo tema dovrà trovare una soluzione. Già esiste per la verità una soluzione, perchè la mia legge del 2004 consente la vendita di alcune reti della Rai, che ora sono davvero troppe, penso alle nuove native digitali. Non mi scandalizza la discussione e credo che prima o poi si arriverà a quello che dice nella sua domanda.

Rai 1