The Mist, il trailer della nuova serie tv tratta da Stephen King
The Mist, il creatore della serie tv di Spike tratta dal racconto di Stephen King, parla della sua serie, del suo significato e del suo rapporto con il mondo di oggi
La nebbia sta per avvolgere la città.
No non sono le ultime previsioni del tempo, ma il trailer che annuncia l’arrivo su Spike negli USA il prossimo 22 giugno della prima stagione di The Mist, serie tv in 10 episodi tratta da un racconto di Stephen King.
“C’è qualcosa nella nebbia” dice una voce nel trailer di The Mist “Questo è quello che fa, ti scombussola la mente“. Un dialogo che non lascia presagire nulla di nuovo e dopo la cupola di Under the Dome, un’altra cittadina degli Stati Uniti finisce isolata tra le mani di Stephen King.
Bridgeville nel Maine si ritroverà così avvolta da una fitta e impenetrabile nebbia che contiene una serie di minacce che metteranno a dura prova la mente e il corpo dei suoi abitanti. Una famiglia finirà isolata, altri inizieranno a scontrarci, amicizie, parentele tutto sarà messo alla prova dalla nebbia. Gli abitanti dovranno cercare di capire come liberarsi dalla nebbia, mentre la società rischia di collassare. Nel cast di The Mist troviamo Morgan Spector, Frances Conroy, Alyssa Sutherland, Isiah Washington Jr, Darren Pettie e altri ancora.
Christian Torpe, creatore di The Mist per Spike ha rivelato come abbia cercato il più possibile di rimanere fedele al materiale al racconto di King consapevoli che “c’è già un altro grande adattamento fatto da Frank Darabont” riferendosi al film del 2007. Inoltre il racconto è di 200 pagine e ambientato in una sola location, ma per realizzare la serie “hanno dovuto operare dei cambiamenti. Rimanendo però fedeli alla natura della storia“. Il sess0 avrà una componente importante nella storia, considerando che è qualcosa che tende a scatenare la parte più oscura delle persone. Il racconto di King, inoltre, non propone una soluzione alla vicenda di The Mist, ma i fan più attenti potranno sentire nel trailer il nome “Arrowhead” che è legato a una teoria legata al racconto. Ma nonostante questo Torpe ha ribadito come lo show è più incentrato sulla ricerca di risposte da parte delle persone, che sul fornire delle risposte.
Sfortunatamente è un periodo ottimo per fare una serie sul comportamento delle persone quando sono accecate dalla paura. Guardando quello che sta succedendo nel mondo, tutti sono in cerca di qualcuno da incolpare o di qualcuno che li guidi verso la “terra promessa”. Trovano persone da odiare o per la razza o per la fede o per il genere. Sono tutti elementi che tratteremo, come per esempio il modo in cui la paura alimenti misoginia e omofobia
Torpe ha sottolineato come con The Mist provi a usare l’horror, la paura per esplorare dinamiche reali, della vita di tutti i giorni, un po’ come in passato per anni ha fatto The Twilight Zone.