Frequency, su Premium Crime il viaggio nel tempo non ha la meglio sul poliziesco
Su Premium Crime di Mediaset Premium Frequency, serie tv in cui una giovane detective inizia a comunicare con il padre, nel passato, tramite una vecchia radio, riuscendo a salvargli la vita ma cambiando anche la linea temporale e le vite di chi la circonda
Nel panorama di serie tv che in questa stagione hanno sfruttato il tema dei viaggi del tempo declinandolo a proprio vantaggio (non sempre ottenendo però ottimi risultati), Frequency, in onda da questa sera alle 21:15 su Premium Crime di Mediaset Premium, cerca di applicare la regola per cui i viaggi temporali portano sempre conseguenze nel presente al poliziesco.
Lo show è tratto dall’omonimo film del 2000, e racconta della relazione tra un padre ed una figlia: nel presente, Raimy Sullivan (Peyton List) è una detective della Polizia di New York, che è cresciuta con la madre Julie (Devin Kelley). Il padre, Frank (Riley Smith), era anche lui un poliziotto, ucciso durante un’operazione sotto copertura nel 1996 e successivamente accusato di essere corrotto. Frank, a causa del suo lavoro, non è mai riuscito a vedere Raimy tanto quanto desiderasse.
La vita della protagonista scorre serenamente quando, un giorno, nel capanno di casa sua trova un’apparecchiatura con cui il padre, vent’anni prima, comunicava. Per motivi ignoti, lo strumento riprende a funzionare, fino a far sentire a Raimy la voce lontana di un uomo: trattasi proprio di Frank, che sta comunicando con lei dal passato. I due, così, oltre ad avere l’opportunità di conoscersi, possono anche cercare di evitare che Frank muoia.
Così facendo, però, la linea temporale cambia: non solo Frank rimane in vita, ma Julie muore a causa del serial killer Nightingale, a cui Raimy sta dando la caccia. Inoltre, il suo futuro sposo Daniel Lawrence (Daniel Bonjour) non la riconosce più. L’unico che sembra stare vicino alla donna, nonostante i vari cambiamenti che lei e Frank faranno alla linea temporale nel tentativo di riportare Julie in vita e di catturare l’assassino, è l’amico d’infanzia Gordo (Lenny Jacobson).
Premessa interessante, per un film che unisce numerosi generi tra di loro, affiancando alla fantascienza il giallo ed il drama familiare, cercando di intraprendere un percorso che, però, a volte, confonde troppo il pubblico e si perde nei dettagli del classico poliziesco. Il viaggio nel tempo in Frequency sembra un pretesto per raccontare un poliziesco che analizzi il rapporto padre-figlia e la fiducia reciproca, più che avere davvero un ruolo mistery o fantascientifico.
Alla serie va sicuramente il merito di aver cavalcato la moda dei viaggio nel tempo in modo diverso rispetto agli altri telefilm sulle conseguenze di questi sulle linee temporali, ma a Frequency resta comunque la necessità di utilizzare un linguaggio più semplice per catturare più pubblico. Da qui, la scelta di dare ampio spazio alle indagini, ma anche la conseguente mancanza di pathos per una serie che, dopo le premesse, non propone altre innovazioni nel racconto.