Bates Motel, Carlton Cuse e Kerry Ehrin sul finale: “Non c’erano altre opzioni” (spoiler)
I co-creatori di Bates Motel Carlton Cuse e Kerry Ehrin parlano del finale di serie, spiegando di non aver mai avuto in mente altre idee per chiudere lo show
La notte scorsa, il motel più famoso della tv ha chiuso: l’ultimo episodio di Bates Motel ha infatti concluso le vicende del prequel di “Psycho” che, nella quinta ed ultima stagione, ha ricreato e superato quanto raccontato nel film cult di Alfred Hitchcock, con tanto di Marion interpretata da Rihanna.
-Attenzione: spoiler sul finale di serie-
Nell’ultima puntata, infatti, Norman (Freddie Highmore) prima uccide il patrigno ed ex sceriffo Romero (Nestor Carbonell), per poi essere ucciso lui stesso dal fratello Dylan (Max Thieriot). Un gesto che, per volere degli autori, non è chiaro se sia un atto voluto dal protagonista, visto che Norman minaccia Dylan con un coltello, che probabilmente voleva usare su se stesso.
Un finale pensato così fin dall’inizio della serie, hanno spiegato i co-creatori dello show Carlton Cuse e Kerry Ehrin. “E’ la serie tv più strana in cui sia stato coinvolto”, ha detto Cuse, “tutto quello che avevamo deciso lo abbiamo realizzato. In un sacco di casi, si decide cosa fare nel corso delle stagioni -non c’è bisogno che vi faccia degli esempi-. Oppure la serie cambia naturalmente direzione, seguendo i cambiamenti del cast o l’arrivo di nuovi autori con nuove idee, ma in questo caso abbiamo sempre pensato di chiudere il telefilm con la morte di Norman”.
“La mitologia di ‘Psycho’ ci ha in qualche modo bloccato alla sua scomparsa”, ha aggiunto la Ehrin. “Nel raccontare questa profonda e dark storia d’amore in cui uno dei due protagonisti muore, è difficile pensare ad un’altra conclusione se non ad una sorte di riunione. Non c’erano altre opzioni. Questa era la storia di un ragazzino perduto. Ed alla fine si ricongiunge con sua madre. Non c’è un altro finale”.
L’autrice spiega anche la scena finale di Norman, in cui sembra induca il fratello ad ucciderlo:
“Ha sempre provato a ricreare sua madre Norma (Vera Farmiga). Ma quando il sipario cade e non c’è più posto dove poterla trovare, ovviamente era ciò che voleva. Non voleva diventare una persona che compie azioni cattive. Non voleva essere sedato o ricoverato in un istituto mentale. Nessun’altra opzione per lui aveva senso”.
Anche secondo Highmore Norman ha infine deciso di suicidarsi:
“Non ha inizialmente quell’intenzione in quella scena. Non ha mai voluto uccidere Dylan. Credo sia interessante anche capire se Dylan lo abbia ucciso di sua volontà o se è stata auto difesa. A me piace pensare che lo abbia deciso lui, perchè sarebbe un finale forte per lui, decidere che per il fratello la cosa migliore sarebbe stata ucciderlo per sua volontà e non per un’azione sbrigativa”.
“Non si può dire che sia stato un finale da favola”, aggiunge l’attore, “sebbene si possa pensare che Norman e Norma si siano ricongiunti sotto terra”. Un finale che non lascia speranze su un possibile sequel della serie tv: “Non c’è verso di convincere qualcuno a realizzare qualche altro episodio. Non so come potrebbe essere una reunion di Natale. Forse Norman e Norma si trovano nelle Hawaii del Paradiso”.
Ad ogni modo, Bates Motel ha ricevuto sempre il plauso della critica, per non aver stravolto eccessivamente l’originale di Hitchcock ma per essere riuscito comunque ad aggiornare un racconto che ha fatto la storia del grande schermo. “I film di Hitchcock tendono da soli ad espandersi in televisione per il modo in cui sono strutturati”, ha spiegato la Ehrin, che si dice aperta alla possibilità di adattare per la tv altri film del regista: “Potrei valutarlo se ci fossero le persone giuste a farlo; si tratta di scavare dentro i personaggi e fare tutto ciò che lui non poteva fare a causa della durata dei film”.
Cuse, invece, è più secco:
“Non ho piani per rifare altri film di Hitchcock. Bates Motel era un evento singolo, il modo in cui questo progetto si è evoluto non significa che fa parte di un franchise più vasto”.