Tredici – 13 Reasons Why, la serie adolescenziale di Netflix e le avvertenze sulla visione
Dopo le polemiche seguite all’uscita di 13 Reasons Why – Tredici, Netflix decide di inserire maggiori avvertimenti agli spettatori e attiva un sito 13reasonswhy.info dove sono presenti centri di supporto psicologico di diversi paesi (ma non l’Italia)
Tredici o nella sua versione originale 13 Reasons Why è una serie tv di Netflix rivolta ad un pubblico adolescenziale (e non solo) che sta facendo molto discutere per la rappresentazione vivida ed esplicita di tematiche forti come il bullismo, il cyberbullismo, il suicidio, l’alcool, il sess0. Netflix è così corsa ai ripari e per frenare le polemiche ha deciso di inserire nelle puntate degli avvertimenti per gli spettatori, andando ad ampliarli laddove fossero già presenti.
In un comunicato Netflix ha sottolineato come “mentre diversi abbonati hanno preso spunto dalla serie per avviare discussioni importanti all’interno della loro famiglia” ci siano state anche opinioni contrarie e abbiano così deciso di accogliere l’idea di ampliare gli avvertimenti per gli spettatori. Attualmente Tredici – 13 Reasons Why risulta vietata ai minori di 14 anni inoltre Netflix inserirà un ulteriore avvertimento in apertura del primo episodio per informare coloro i quali stanno per iniziare la serie tv circa le tematiche e il linguaggio che si ritroveranno nel corso delle puntate. Inoltre Netflix ha dato vita al sito 13ReasonsWhy.info un sito internet che fornisce informazioni sui centri di ascolto e supporto presenti in ogni paese. Tra i tanti stati tra cui è possibile scegliere non è però presente l’Italia, al momento in cui stiamo scrivendo questo articolo.
Una polemica montata nel corso delle ultime settimane dopo il rilascio della serie tv in tutto il mondo lo scorso 31 marzo e che ne ha agevolato la diffusione e l’eco mediatica in tutti i paesi in cui il servizio di streaming è presente: tra adolescenti e non solo 13 Reasons Why – Tredici è la serie tv di cui tutti parlano in questi giorni. I temi della serie tv sono stati criticati da diversi psicologi sottolineando come la serie tv potrebbe essere pericolosa soprattutto per i ragazzi che già abbiano pensieri legati al suicidio.
Diverse associazioni per la salute mentale australiane hanno contribuito ad accendere un faro sulla vicenda riportando come dopo l’uscita della serie tv hanno visto aumentare il numero di telefonate e di email di adolescenti, genitori e personale scolastico proprio su tematiche riconducibili alla serie.
Tredici – 13 Reasons Why, racconta la storai di Hannah Baker una diciassettenne che prima di suicidarsi ha deciso di registrare alcune audio-cassette per 13 diverse persone che più o meno hanno fatto parte della sua vita e hanno in qualche modo contribuito al suo suicidio. Una scelta ragionevole e consapevole della ragazza e non decisa sull’impulso di un istante.
L’associazione degli psicologi scolastici ha pubblicato una nota in cui ribadisce come esporre i più giovani al suicidio di un’altra persona rappresenta uno dei “tanti fattori che i ragazzi con problemi psicologici includono tra le ragioni che li spingono a pensare al suicidio“, invitando coloro i più sensibili e vulnerabili, a non guardare la serie tv.
Tredici – 13 Reasons Why dovrebbe (e potrebbe) però rappresentare un’opportunità per sensibilizzare e affrontare queste tematiche, magari all’interno del nucleo familiare o scolastico o nella cerchia più stretta di amicizie fidate. Bisogna però sottolineare come la fruizione spesso individuale legata alle possibilità di visione offerte da una piattaforma come Netflix, non favorisce la discussione e il confronto.
Partendo dal presupposto che si tratta pur sempre di finzione, non possiamo che consigliare, nonostante non sia presente nell’elenco di Netflix, chiunque si senta in difficoltà dopo o durante la visione della serie tv, troppo esposto o coinvolto rispetto alle sue tematiche, di contattare il centro di ascolto, il consultorio o un’associazione di psicologi più vicina alla propria città. Ma anche di trovare nelle tante piattaforme sociale (reali o virtuali) una forma di confronto sulle tematiche della serie tv. Talvolta una chiacchierata può far svoltare la giornata.
Fonte: deadline – the hollywood reporter