Tea Falco a Blogo: “1993, le critiche e la fiction italiana” (video)
Tea Falco parla di Bibì in 1993 (ma non parla della fiction italiana). Video intervista.
Martedì 16 maggio torna su Sky Atlantic la serie nata “da un’idea di Stefano Accorsi”, 1993. E torna anche Tea Falco con Bibì Mainaghi: “Il personaggio quest’anno subisce un’evoluzione drastica. Da figlia di papà, milanese e con problemi di tossicodipendenza, diventa un’imprenditrice collusa. Per interpretare a questo ruolo mi sono ispirata ad un samurai (sorride, ndr). E’ come se fossi diventata mio padre, Michele Mainaghi”.
Quindi l’attrice siciliana torna sulla dizione scadente del suo personaggio nella prima serie: “Era voluta, volevo che le persone ridessero. Mi piaceva scherzare su alcune ragazze milanesi che hanno questo tipo di timbro. Ti arrandi così? (ride, ndr)”. Le critiche non l’hanno infastidita, giura: “No, assolutamente: ho riso. Mi ammazzo dalle risate quando vedo il video ‘Peter Griffn muore vedendo Tea Falco’”.
Tea, che sta lavorando ad un docu-film sulla Sicilia (in onda nei prossimi mesi su Sky Arte), non vuol parlare della fiction italiana: “No, meglio di no. Evito di dire. Preferisco parlare di cose positive che di cose negative”.