I migliori anni, puntata del 12 maggio

L’anteprima del programma è con la famiglia Brambilla, rappresentativa di quelle italiane, a bordo di una Fiat 1100. Siamo nel 1959.

Uno dei momenti cult della puntata? Il look di Anna Tatangelo. Ecco quello di stasera che non lascia nulla all’immaginazione…

La prima ospite è Ivana Spagna che propone il brano del 1995 (cantato a Sanremo) Gente come noi. E’ sempre un piacere riascoltarlo.

Un habituè del programma non poteva mancare anche in quest’edizione. Ecco Alan Sorrenti con Figli delle stelle del 1977… in evidente playback. Stesso discorso per Tu sei l’unica donna per me di due anni dopo.

Avrà saltato un’edizione pure Marco Ferradini? E’ difficile crederlo. E ovviamente non può che cantare Teorema. Anno di realizzazione 1981.

Ecco cosa penso fino ad ora della trasmissione.

#imigliorianni condotto con il pilota automatico, senza pathos e con cantanti di cui si potrebbero riproporre le esibizioni in replica

— Fabio Traversa (@FabioTraversa) 12 maggio 2017

Conti “si rianima” alla consolle ripensando a quando faceva il deejay (anche in tv).

Direttamente da Honolulu Yvonne Elliman con If I can’t have you (1977), colonna sonora de La febbre del sabato sera, tra le più celebri pellicole della storia del cinema. E regala al pubblico di Rai1 un’altra perla, I don’t know how to love him.

Conti “intervista” Totò. Poi si torna nel 2017… o meglio si retrocede nel 1967 con Don Backy ne L’immensità. Esibizione dal vivo… purtroppo. Il pubblico comunque applaude a prescindere. Poi è la volta di Canzone (1968).

Ovazione strameritata del pubblico per Giancarlo Giannini. Conti ricorda che l’ultima volta che lo ospitò accanto c’era la compianta Mariangela Melato: “Una delle interviste più belle della mia carriera”.

Viene passata in rassegna la carriera di Giannini, ricca di soddisfazioni e di partner femminili enormemente talentuose come Mina, Rita Pavone e Monica Vitti: “Ho sempre incontrato persone straordinarie”. E dice di non essersi mai montato la testa: “Forse oggi sì…”.

Giannini ha lavorato molto all’estero ma non è mai stato attirato definitivamente dalle sirene di Hollywood (“Lì ritengono il napoletano e il siciliano uguali come uomo del sud ma non è così…”) ed è stato anche doppiatore di celebri attori americani. Da “grande” vuole continuare a fare questo mestiere che ama tanto.

Nuovo tuffo nel passato con The Rubettes e il loro brano, principe delle hit parade del 1974, Sugar baby love.

Per lo spazio de “Il mio Sanremo” arriva chi vi ha partecipato per 12 edizioni. Ecco Michele Zarrillo che inizia a deliziare gli spettatori con la canzone Una rosa blu, prosegue con La notte dei pensieri e non può non intonare Cinque giorni. Poesia pura e standing ovation.

Dulcis in fundo il brano eseguito all’ultimo Festival di Sanremo, Mani nelle mani. Un gran bel pezzo.

In studio arriva Alvaro Piccardi che da giovanissimo partecipò a L’isola del tesoro, uno sceneggiato che si girava in presa diretta.

Momento “noi che…”. Riferimenti ai cartoni animati dell’epoca, ai raggi X, al gioco della bottiglia, al giro d’Italia che si “giocava” con i tappi delle bibite, ai due sul Ciao.

Meraviglioso di Domenico Modugno è stata riproposta magistralmente dai Negramaro negli ultimi anni. Ora tocca ad Anna Tatangelo proporre questo brano che appartiene al nostro patrimonio musicale.

Kathleen Turner fu una sex symbol degli anni ‘80 in film memorabili come Brivido caldo, All’inseguimento della pietra verde. L’onore dei Prizzi e La guerra dei Roses. Eccola oggi.

E’ rimasto un bel rapporto con Michael Douglas e Denny De Vito. Negli anni ’90 lei è rimasta bloccata dall’artrite reumatoide: “E’ stato difficile scoprirla. Non volevo rimanere a letto per tutta la vita… E ho combattuto”.

Un altro ospite quasi fisso del programma è Paolo Mengoli che esegue uno dei suoi primi successi, Perché l’hai fatto. Anno 1969.

Conti saluta l’amico Gianfranco Monti che sabato commenterà su Radio2 l’Eurovision Song Contest con Andrea Delogu e Claudio De Tommasi.

Nel team anni ‘80 anche il british pop dei The Korgis con Everybody’s got to learn sometime.

Cambio d’abito per Anna Tatangelo. Conti si collega con Kiev dove con Federico Russo c’è Francesco Gabbani alla vigilia della finale dell’Eurovision Song Contest.

E la scimmia è eccezionalmente “posseduta” da Flavio Insinna che sarà il “telecronista” della diretta su Rai1 assieme a Russo. L’invito corale è di andare alla frontiera per poter votare il cantante (come è noto dall’Italia è impossibile farlo).

Torna Spagna per la hit dance del 1986 Easy lady. Performance ovviamente valorizzata dal corpo di ballo della trasmissione. E lei ricorre al look dell’epoca con la “giacca originale”.

E si finisce come di consueto con i nostalgici “noi che” e la proclamazione del decennio vincitore: stasera la giuria premia gli anni Sessanta.