Home One Love Manchester, la Rai sa come interrompere un’emozione

One Love Manchester, la Rai sa come interrompere un’emozione

Il commento di Andrea Delogu e Franco Di Mare nota stonata della diretta Rai.

pubblicato 5 Giugno 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 09:10

Togliete i commenti internazionali alla Rai. O meglio, che vengano affidati a chi può farli. Ad esempio a Diego Passoni (che ha regalato con Andrea Delogu una delle migliori semifinali di Eurovision Song Contest quest’anno) o Federico Russo, giusto per dargli consolazione dopo le due finali di ESC passate a tenere a bada la logorrea senza scopo di Insinna. Perché non a Filippo Solibello e Marco Ardemagni, anche se forse meno in ‘tono’ con l’evento; perché non Mia Ceran. Nicola Savino sarebbe stato perfetto (peccato che sia andato a Mediaset troppo presto). Le risorse in casa Rai non mancano. L’importante è che questi commenti a eventi internazionali non vengano affidati a chi ama sentirsi parlare, solo perché volto dell’ammiraglia e quindi ben accolto dal pubblico della prima serata di Rai 1, tanto più che il pubblico della prima serata di Rai 1 neanche sa di cosa si sta parlando. A questo punto, se si vuole fare qualcosa di valore e di ‘rottura’, si abbia il coraggio di mettere le persone giuste al posto giusto, anche se il concerto viene trasmesso su Rai 1. E il fatto che il collegamento sull’ammiraglia sia stato aperto sono 35 minuti dopo l’inizio del concerto è già folle in sé. Ma questa è un’altra storia.

Tornando ai commentatori, devo dire che sulla carta la coppia Delogu/Di Mare mi sembrava ben concepita: lei, consapevolmente dentro gli anni ’10, avrebbe potuto dare spazio ai commenti musicali e di gossip, lui, preparato sui fatti di cronaca, avrebbe potuto aggiornare sulle indagini e sugli eventi di Londra. E invece, arrivati davanti al microfono, hanno finito per dividersi i compiti in maniera del tutto casuale, perdendo più tempo a parlarsi addosso e a ricordare che chi non li voleva sentire poteva sintonizzarsi sull’audio originale della BBC che a raccontare quel che succedeva sul palco.

Il ritmo dello show è stato veloce e questo si è scontrato sulla logorrea di chi ha parlato partendo dal presupposto che non interessasse quel che stava succedendo in scena, che non importassero le parole dei cantanti, che non avesse importanza fermarsi sulle emozioni del palco. Qualche rimostranza arrivata dal web deve aver fatto presa, perché dopo una mezz’oretta ha trovato spazio anche la traduttrice, riuscita finalmente a dar conto di quanto detto sul palco dell’Old Trafford.

L’idea di commento di ‘servizio’, insomma, non è contemplato per le trasmissioni destinate a Rai 1. Ma la ‘colpa’ non è di chi viene mandato allo sbaraglio a raccontare di uno spaccato teen di cui, ovviamente, non può sapere molto, ma di chi imbastisce il tutto. Certo, Di Mare avrebbe dovuto capire meglio quando chiudere le frasi, troppo lunghe per i tempi di Manchester, ma va anche aggiunto che non è il suo specifico.

Oltre alla scelta delle voci, a mio avviso la Rai deve fare un esame di coscienza sulla scelta della messa in onda su Rai 1: l’intento è nobilissimo e la decisione encomiabile, ma ha optato per una ‘mezza misura’ che irrita. Se si vuol fare su Rai 1 si fa iniziare alle 19.55, come nel resto del mondo (e come su Rai 4), non alle 20.35 per salvaguardare il Tg. Se si vuole fare su Rai 1 non si può metter fretta ai commentatori, che devono salutare di corsa perché dopo deve iniziare lo Speciale Tg1 in diretta, sovrapponendo le proprie voci a quella di Ariana Grande che canta Somewhere Over The Rainbow nel momento culminante del finale travolgente, all’acme di una serata di emozioni e di due settimane strazianti. Non si può parlare sopra a una regia che cerca di abbracciare il cielo, la luna, la Grande e il pubblico solo perché lo show ha totalizzato 6 minuti di ritardo e Giorgino sta aspettando. Non si può. Non puoi salutare tutti di corsa perché hai fatto tardi e stacchi appena la Grande emette l’ultima nota. Mi sono sentita buttata fuori di casa prima del caffè. Cara Rai 1 non psi può avere tutto: non si può fare la ‘bella mossa’ e poi far chiudere di corsa, tagliando peraltro poco meno di un minuto residuo, come visto grazie a Super! che ha chiuso la diretta insieme alla BBC. Se sai che hai la diretta dopo il concerto non lo fai su Rai 1, lo fai altrove.

 

Meglio di niente? Sarà. Di certo la Rai ha dovuto fare a meno degli spot. Questo le fa onore. Sul resto si deve ancora lavorare.

 

Rai 1