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RadioBlog | Giovanni Minoli lascia Radio24

Nella prossima stagione la sua striscia quotidiana sarà occupata da Alessandro Milan

pubblicato 9 Giugno 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:59

Intervistato da Tiscali.it, Giovanni Minoli ha annunciato l’addio da Radio24 dove da quattro anni conduceva Mix 24 e Mix 24 La Storia, in onda tutte le mattine. Con lui lascia tutto lo staff del programma: Pierangelo Buttafoco, Mario Sechi e le autrici Alessandra Fiori e Ale Cravetto.

Ho faticato parecchio quest’anno per conciliare gli impegni in tv e in radio. Nella nuova stagione farò più televisione a La7 e la mia striscia quotidiana a Radio24 sarà occupata dal bravissimo Alessandro Milan, che per altro ha esigenze personali importanti.

Il divorzio arriva dopo l’intervista fatta dal conduttore, nel programma tv Faccia a Faccia su La7, al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Che ha difeso l’ex direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, indagato dalla Procura di Milano per false comunicazioni al mercato, definendolo “grande professionista” e augurandosi di “rivedere la sua firma”. Queste dichiarazioni hanno provocato l’ira delle rappresentanze sindacali dei giornalisti del gruppo che in un comunicato hanno deprecato una “lettura dei fatti e del passato che appare a tutta evidenza irrispettosa della verità“. Secondo il cdr questa “interpretazione priva di senso” sembra “volere testimoniare che i problemi sono soprattutto, se non esclusivamente, dovuti al costo del lavoro” mentre “le cause della crisi che ha condotto la società sull’orlo del fallimento sono state assai più determinanti scellerate scelte manageriali“. Al contrario la redazione, “mentre denunciava in tutti i modi e contesti, anche quelli più istituzionali, il dramma del Sole 24 Ore, ha approvato nel tempo plurimi stati di crisi (l’ultimo è in corso), non facendosi mancare due giri di prepensionamenti, 4 anni di solidarietà e la cassa integrazione”.

Minoli a tal proposito ha detto:

Qualcuno mi ha detto che l’intervista a Boccia con la relativa difesa del lavoro professionale di Roberto Napoletano non è piaciuta né al nuovo management, né al nuovo direttore del quotidiano Guido Gentili, né quello della radio Sebastiano Barisoni. Non credo sia vero. Considero invece il prezioso lavoro sui tagli di budget necessario per rianimare l’azienda.

Minoli aveva un contratto da 250 mila euro e da un anno si era volontariamente decurtato il compenso di oltre 100 mila euro.

La7