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Heather Parisi: “Sono in causa con la società di Lucio Presta”

La showgirl pochi mesi fa era stata convinta proprio dal manager a tornare in tv in Italia con Nemicamatissima

pubblicato 5 Luglio 2017 aggiornato 1 Settembre 2020 08:06

Heather Parisi contro Lucio Presta, l’agente che pochi mesi fa l’aveva riportata in tv – accanto a Lorella Cuccarini – con il non esaltante show di Rai1 Nemicamatissima. In un post pubblicato sul suo sito, la showgirl ha rivelato alcuni retroscena interessanti riguardanti in particolare il suo film Blind Maze.

Ecco la premessa:

Questo è solo uno dei numerosissimi messaggi che ricevo in continuazione e che mi chiedono notizie della messa in onda del film Blind Maze, ragazzi con la pelle sottile.
Avevo deciso di ignorare questo tipo di richiesta per evitare polemiche.
Ma siccome ho rispetto per tutti quelli che hanno lavorato al mio fianco nel film e molti di loro sono ragazzi con grande talento che hanno diritto di veder riconosciuto il loro impegno artistico, e vista l’insistenza di chi mi dimostra tanto affetto e attenzione, penso sia mio dovere dare una spiegazione.

Quindi il succo del retroscena:

Nella conferenza stampa che ha preceduto Nemicamatissima alla presenza del direttore di RAI1 Andrea Fabiano, avevo annunciato che il film sarebbe stato trasmesso su una delle reti RAI.
Questo in ragione del fatto che la Arcobaleno Tre di Lucio Presta, aveva sottoscritto un contratto per l’acquisto, per la durata di un biennio, dei diritti relativi al film con la società che li detiene, impegnandosi a cederli a sua volta alla RAI.
Nel contratto di cessione è prevista la prima messa in onda entro il prossimo ottobre.
Purtroppo, dopo il mio post “Il peccato originale” pubblicato il 4 dicembre su questo blog (si riferisce a questo, Ndr) e dopo il mio video su Instagram in cui, in modo ironico, “litigavo con me stessa”, la Arcobaleno Tre di Lucio Presta, ha deciso di mettere in discussione non solo il contratto relativo alla mia partecipazione alla trasmissione, ma anche quello relativo al film.
E’ in corso una causa nella quale la Arcobaleno Tre sembra più intenzionata a trovare cavilli per non onorare gli impegni, anche economici, contrattualmente e liberamente assunti, che promuovere efficacemente il film, nonostante vi sia tutto il tempo per farlo.
Mettere in discussione un contratto perchè l’artista esprime una sua legittima opinione è quanto di più oscurantista possa esistere. Sembra un commedia dell’assurdo, ma non lo è. Accade nel mondo della televisione italiana di oggi. E forse qualche domanda di dove si sia arrivati, bisognerebbe porsela.
Dietro a un film come Blind Maze ci sono le speranze, i sacrifici e il talento di ragazzi che non meritano di vedere tarpate le proprie ali e traditi i propri sogni.
Per queste ragioni, con grande dolore, a tutti quanti mi chiedono notizie del film, devo rispondere che non dipende da me, ma dalla politica commerciale che intenderà adottare la Arcobaleno Tre di Lucio Presta, detentrice dei diritti di sfruttamento del film fino all’ottobre 2018.
Si chiude così nelle aule di un tribunale e nel peggiore dei modi la collaborazione con Lucio Presta iniziata giusto un anno fa, a giugno del 2016, con ben altre aspettative e speranze.

Quindi l’affondo finale:

Mi auguro che chi aveva ancora dubbi sulla vera ragione di quell’operazione e di come sia stata gestita, oggi se li sia definitivamente chiariti.
Il tempo renderà giustizia, svelando il volto delle persone per quello che realmente sono.
Io, come sempre, metto la mia faccia.
Altri no, perchè pensano che bastino il loro potere e il loro denaro, ma non sanno che in questo modo soddisfano solo bisogni immediati e si assicurano una felicità effimera.