Paolo Ruffini a Blogo: “Tv2000? Cresciuti come ascolti e offerta. Abbiamo la pazienza di sperimentare e aspettare che il pubblico ci scopra” (video)
Video intervista a Paolo Ruffini per la presentazione dei nuovi palinsesti di Tv2000, stagione 2017 – 18
A margine della conferenza stampa di presentazione della stagione 2017 – 18 di Tv2000, abbiamo rivolto alcune domande al direttore di rete, Paolo Ruffini, per farci raccontare, aspetti inediti delle nuove produzioni in partenza nel prossimo autunno.
Il mio è un buon bilancio. Siamo cresciuti come ascolti ma soprattutto come offerta. Per quanto riguarda gli ascolti faccio più dello 0,80% in prime time, 100mila persone di media. Però, al di là dei numeri, credo che quello che ci caratterizzi è che abbiamo la pazienza di sperimentare, di cercare nei nostri limiti di creare qualcosa di nuovo e di aspettare che il pubblico ci scopra. Oggi Tv2000 ha una serie di protagonisti della televisione, del cinema che hanno scelto di venire da noi. Non facciamo la campagna acquisti del volto famoso. Sono tutti credenti ma assai contemporanei. Vivo nel mondo della tv, cinema e teatro con una grande passione e con un loro seguito. Penso a Michele La Ginestra, Max Laudadio, Beatrice Fazi, Giovanni Scifoni. Quest’anno, per esempio, Cesare Bocci, farà un programma con noi. Cosa è che accomuna tutti? La voglia di fare buona televisione. E non nell’accezione buonista. Penso che il progetto di Tv2000 sia buono.
Per la nuova stagione, Ruffini si augura di “crescere in prime time con la nostra offerta di film. Tv2000 è apprezzata per la sua programmazione. Quest’anno manderemo in onda diverse prime visioni, pellicole di registi molto famosi. Ci proponiamo di offrire una grossa offerta di cinema di qualità, alcuni classici ma anche film recenti. Questa, per noi, è una bella scommessa. Come anche Max Laudadio, che alle 20:30, su Tv2000, racconta il mondo, le missioni”.
Essendo una vera e propria tv generalista, Tv2000 lancia uno sguardo verso la concorrenza?!:
Sì perché vogliamo essere piantati nel mondo. Abbiamo uno sguardo, però, che non ci fa perdere di vista quello che siamo. Dobbiamo vedere cosa fa la televisione, in tema di linguaggio. Abbiamo il dovere di parlare del linguaggio della contemporaneità. Se no che cosa stiamo facendo?! Dobbiamo, quindi, essere nel mondo, parlare il linguaggio contemporaneo, guardare cosa fanno gli altri, però, poi rovesciare lo sguardo e la prospettiva. Dare un senso a cose che altrimenti non lo hanno citando Vasco Rossi.