Stranger Things, per i fratelli Duffer “Durerà fino alla quarta stagione”
Per i fratelli Duffer Stranger Things dovrebbe durare fino alla quarta stagione, con la terza non ancora confermata da Netflix ma a cui stanno lavorando
A quanto pare, non vedremo i protagonisti di Stranger Things affrontare demoni e pericoli fino a quando saranno adulti: l’intenzione dei creatori della serie tv di Netflix, i fratelli Matt e Ross Duffer, è infatti quella di far durare lo show non oltre la quarta stagione.
Nonostante la seconda debba ancora essere rilasciata online (è attesa per il 27 ottobre), i due autori e registi stanno già pensando alla terza che, sebbene non ci sia nessuna conferma da parte di Netflix, è praticamente certa. Visto il successo ottenuto dalla prima stagione, che ha messo d’accordo critica e pubblico ed ha elevato a vere e proprie celebrità i cinque giovani protagonisti (oltre a riportare sugli schermi Winona Ryder), sarebbe improbabile che la piattaforma non stia già pensando al futuro dello show.
“Pensiamo che durerà quattro stagioni e poi lo chiuderemo”, ha detto a Vulture Ross. Il piano consiste nel far arrivare i protagonisti fino al college (tra la prima e la seconda stagione c’è un salto temporale di un anno). “Dovremmo sempre aggiustare la storia”, ha aggiunto Matt, “anche se non credo che riusciremmo a giustificare il fatto che gli accada qualcosa di brutto ogni anno”. “Se ne andrebbero da quella caxxo di città”, ha ironizzato Ross, “sarebbe ridicolo!”.
In fondo, meglio così: se il bello di Stranger Things sta anche nel rievocare la bellezza degli anni Ottanta, allungare la trama vorrebbe dire trovare idee sempre più strampalate e, soprattutto, far perdere ai protagonisti quell’innocenza e coraggio con cui stanno affrontando i misteriosi eventi della loro cittadina.
Se i due fratelli non sono ben consapevoli di cosa faranno dopo la fine del telefilm, nell’intervista hanno ricordato il loro esordio cinematografico, con il film “Hidden”, con al centro una famiglia che, a seguito di un’epidemia, cerca riparo in un rifugio. Il film, prodotto nel 2012, uscì nelle sale nel 2015, ma non fu un grande successo. “Ho iniziato a preoccuparmi tre settimane dopo l’inizio delle riprese”, ricorda Ross. “Abbiamo ricevuto una telefonata da un dirigente della Warner Bros. (che ha prodotto il film, ndr), che ci ha detto ‘Aspettate… tutto il film si svolge in un rifugio?'”.
“In fin dei conti, è stata una grande esperienza”, ha però aggiunto, “perchè sappiamo come sia il fallimento. E perchè sappiamo che succederà ancora”.
Ma da quell’esperienza hanno anche ricavato una grande opportunità: la sceneggiatura era piaciuta a M. Night Shyamalan, che li chiamò e li assunse per scrivere e produrre la prima stagione di Wayward Pines, la serie tv della Fox di cui ha diretto il primo episodio.
Quindi, la decisione di dedicarsi ad altro, ovvero Stranger Things: “Quando cercavamo di vendere lo show, abbiamo realizzato una presentazione scritta che abbiamo pensato come fosse un vecchio libro di Stephen King“, ha rivelato Matt. “Abbiamo anche realizzato un finto trailer, che penso fosse un po’ di cattivo gusto, ma tutti ci dicevano ‘Dovete produrlo'”.
Netflix ha dato loro ascolto, e così Stranger Things è diventata una delle serie tv più apprezzate del 2016. In fondo, l’insuccesso di “Hidden” è servito loro ad arrivare ad Hawkins, la cittadina dove si svolgono le vicende della serie tv. E se siete curiosi di vedere questo esordio al cinema, pare che Netflix abbia provato a comprarne i diritti. “Ma la Warner Bros. è determinata affinchè nessuno lo veda”, ha scherzato Matt.