Riverdale, il protagonista, K.J. Apa, vittima di un incidente stradale dopo 14 ore sul set
Incidente senza conseguenze per KJ Apa l’interprete di Archie di Riverdale
Il protagonista di Riverdale, serie tv di The CW la cui seconda stagione è in partenza il prossimo 11 ottobre negli USA (la prima arriverà in Italia su Premium Stories dal 9 novembre), è stato vittima di un incidente stradale, da cui per fortuna per lui e per la produzione è uscito senza danni. K.J. Apa l’interprete di Archie, mentre era alla guida di un auto a noleggio, avrebbe avuto un colpo di sonno colpendo un palo mentre, nei pressi di Vancouver dove si stanno effettuando le riprese di Riverdale, stava tornando verso casa dopo aver lavorato sul set.
L’incidente sarebbe avvenuto qualche giorno fa, nelle prime ore del mattino, dopo che l’attore era reduce da ben 14 ore di lavoro sul set di Riverdale. Una volta appreso che l’attore non aveva riportato grosse conseguenze, l’attenzione si è subito spostata sulle ore di lavoro del ragazzo. Per qualsiasi tipo di lavoro, anche il più leggero del mondo, 14 ore consecutive sono tante. Secondo diverse fonti della produzione e della Warner Bros, lo studio che realizza Riverdale, all’attore, così come a tutti i suoi colleghi reduci da lunghe sessioni di riprese, vengono offerte diverse soluzioni per evitare di rimettersi alla guida. Gli attori possono decidere di fermarsi in un albergo, prendere un taxi o avere un’autista che li riporti a casa con la propria macchina. A quanto pare Apa non avrebbe fatto alcuna richiesta e non avrebbe detto di essere particolarmente stanco.
Diverse ore dopo l’uscita della notizia è intervenuta anche la Warner Bros che ovviamente non vuole passare come uno studio che sfrutta i propri attori a ridosso dell’avvio della stagione televisiva per avere le proprie serie tv in tempo da consegnare alle reti. Attraverso un comunicato Warner Bros, dopo le dovute rassicurazioni sulla salute di Apa, ha rassicurato tutti che le condizioni di lavoro sul set di Riverdale non sono preoccupanti, “Abbiamo un vasto cast di attori regolari e non tutti lavorano tutti i giorni. Il giorno dell’incidente KJ aveva lavorato 14,2 ore. Il giorno prima aveva lavorato 2,5 ore e quello prima ancora 7,7 ore“. Insomma la prima forma di giustificazione di Warner Bros è che gli orari di lavoro sono diversi ogni giorno e che quindi sono gli attori a dover dosare le proprie forze e il proprio riposo. Ribadendo poi le diverse soluzioni possibili per gli attori stanchi e che KJ non è stato portato all’ospedale ma curato sul posto e poi visitato più tardi lo stesso giorno da un dottore inviato dalla produzione.
Ovviamente la SAG-AFTRA, il sindacato degli attori, ha fatto sentire la sua voce e ha deciso di inviare i propri emissari a Vancouver per controllare il set di Riverdale. Seppur con una modulazione variabile a seconda dei giorni, lavorare 14,2 ore non è il massimo per un attore e proprio le lunghe ore passate sul set sono tra le lamentele più frequenti tra gli attori e gli altri membri presenti sul set. Per risparmiare e ridurre i tempi, spesso le ore di lavoro sui set oscillano tra le 12 e le 16 ore al giorno, ma se gli attori più famosi possono farsi sentire, spesso i membri della troupe hanno troppa paura di perdere il lavoro in un ambiente così competitivo per poter parlare. Due anni e mezzo fa, Gary Joe Tuck che lavorava sul set di Longmire è morto per un incidente stradale dopo un turno durato 18 ore. L’uso di navette, autisti per spostare gli attori e gli altri lavoratori è più un palliativo che una vera soluzione al problema.
K.J. Apa per fortuna non ha riportato problemi e è immediatamente tornato sul set di Riverdale (con un turno sicuramente più breve di lavoro) a vestire i panni di Archie. Oltre alla pericolosità e alla scarsa sicurezza per gli attori e gli altri membri del cast, da spettatori viene anche da chiedersi se dopo 14 ore di lavoro a risentirne non sia anche la qualità del prodotto da realizzare.