Candy Crush, la popolare app è diventata game show sulla Cbs (ma ci si annoia troppo) – Video
La Cbs quest’estate ha mandato in onda Candy Crush, game tratto dall’omonima app, con gare d’azione che però non riescono a divertire il pubblico
La tv avrebbe potuto mai lasciarsi scappare l’occasione di sfruttare uno dei giochi più popolari a livello internazionale degli ultimi anni? Ovviamente no, anche se questo significa realizzare un game show dal dubbio valore di intrattenimento: direttamente dai vostri tablet e dai vostri smartphone, la Cbs quest’estate ha prodotto Candy Crush, game show tratto appunto dal gioco scaricato da milioni di persone, gran parte delle quali ne è diventata letteralmente dipendente.
D’alta parte, un giochino così semplice, basato sull’idea delle associazioni di caramelle della stessa forma in un tabellone, è perfetto per i momenti di svago o per i buchi tra un impegno e l’altro. Un po’ meno, invece, per la televisione, nonostante la versione per il piccolo schermo abbia lavorato per modificarne il regolamento e renderlo più fruibile ai telespettatori.
Candy Crush per la tv diventa, così, un game show di abilità fisica, in cui il ragionamento logico tipico della sua versione originale lascia posto alla dinamica ed all’azione -com’è ovvio che sia-. Il programma, condotto in America da Mario Lopez, vede in ogni puntata quattro coppie contendersi il premio finale di 100mila dollari. Il tutto, in uno studio in cui tutti gli schermi presenti -compresi i due giganteschi che si trovano disposti sia verticalmente che orizzontalmente- sono, ovviamente, touch.
Le quattro coppie concorrenti devono partecipare a delle gare di qualificazione basate sul principio numero uno del gioco, ovvero ottenere più combinazioni possibili delle caramelle dalla stessa forma: una serie di prove che, nel corso delle puntate, possono variare. Si passa dal “Jelly Time”, in cui si devono eliminare le gelatine all’interno del tabellone; al “Candy Toss”, in cui un concorrente deve combinare determinate caramelle per permettere il suo partner di fare canestro con la caramella stessa per avere un punto; al “Licorice Maze”, in cui i concorrenti devono liberare le caramelle dai lacci di liquirizia non prima di aver attraversato un labirinto di lacci.
Ad ogni modo, chi vince la gara di qualificazione passa alla “King-Sized Challenge”, dove entrano in gioco i due maxischermi. Anche in questo caso, sono varie le manche: in ogni puntata se ne possono scegliere quattro, quindi la prima coppia che vince la gara di qualificazione avrà più scelta, mentre l’ultima dovrà affrontare la prova che non è stata selezionata dagli avversari. In questo caso, le prove prevedono un maggiore coinvolgimento fisico dei concorrenti, come in “Sugar Swing”, in cui uno dei due partecipanti è sospeso sopra il maxi schermo e, guidato dal suo partner, deve ottenere più combinazioni possibili; o “Gumball Drop”, in cui entrambi i concorrenti, legati tra di loro, devono realizzare più combinazioni ostacolati da dei veri e propri palloni che vengono gettati sullo schermo; o “Candy Cart”, in cui entrambi, distesi su una piattaforma mobile, devono muoversi lungo il tabellone per ottenere il punteggio più alto che riescano a fare.
Alla fine delle “King-Sized Challenge”, le due coppie con il punteggio più alto si sfidano nel gioco finale, l’“Ultimate Candy Crush”: diviso in due parti, nella prima uno dei due componenti della squadra, sul maxi schermo, deve far arrivare a fondo una chiave, che si materializzerà fisicamente in un cassetto. Questa chiave servirà ad azionare un joystick sull’altro maxischermo, dove sono appesi gli altri membri finalisti. A loro toccherà il compito, guidati sempre dai loro partner, di arrivare ad ottenere 50 combinazioni, sfruttando in un’occasione uno dei bonus scelti prima dell’inizio della gara per disturbare gli avversari od avere un vantaggio: la prima squadra che ci riesce non solo vince la puntata, ma si porta a casa anche 100mila dollari.
In altre parole, in Candy Crush il pubblico si ritrovare a guardare dei concorrenti giocare a Candy Crush, così come può accadere quando un nostro amico ci gioca sul cellulare ed a noi viene quel senso di frustrazione perchè adotteremmo una strategia del tutto diversa, o perchè vediamo combinazioni possibili che lui non vede. E così, dopo un po’, smettiamo di guardarlo: succede più lo meno lo stesso con la versione televisiva, che nel corso delle settimane ha perso pubblico (lo show non è ancora stato rinnovato).
A lungo andare, la noia prende il posto della curiosità, e piuttosto che vedere concorrenti penzolare su schermi touch sbracciarsi per spostare caramelle e sbloccare gelatine, si preferisce prendere il proprio cellulare e giocare, anche senza pubblico che fa il tifo. Proprio per questo, sembra difficile che un format del genere, dal costo anche abbastanza elevato per l’uso dei maxischermi touch, possa trovare uno spazio nella nostra tv.