Street Food Battle | Gli 8 Official Truckers in gara

Pochi minuti alla prima di Street Food Battle.

Ci siamo quasi.

Voice over presenta il mondo dei food truckers.

Arrivano i 16 Truck: a giudicarli Rugiati, “esperto di street food” e la Frasca “bellezza appassionata di cucina”.

Bisognerà presentarli tutti e 16…

“Siete la prima generazione di truckers italiani”: e no… e con lo Specialità Bavaresi che sta allo stadio da sempre come la mettiamo?

Troppe parole, troppe per essere l’inizio.

Solo ora si mostrano i nomi dei truck in gara: perché appena hanno iniziato a parlare non li hanno presentati? Anzi proprio per nulla.

Tutti in gara: 100 persone assaggeranno i piatti dei truckers. Hanno 10 gettoni da distribuire. Chi ne avrà meno lascerà l’hangar.

Mr Doyle è il truck di smoke Barbecue. Iniziamo quindi a presentare sul serio i protagonisti, dopo un inizio a dir poco verboso e graficamente confuso. Anche meno tempo per ognuno.

Rock Burger, già critici verso Mr Doyle. Loro fanno Hamburger Gourmet.

Asian Crossover fa cucina senza confini: per la sfida presenta un sushi burrito. E non pensate che parlino con la ‘elle’. Sono proprio italiani italianissimi (e poi uno dice lo Ius Soli).

Baba-Q, che fa barbecue napoletano, punta sui panuozzi napoletani preparati dai cugini Pasquale Fanella. Si chiamano uguale: un classico napoletano tra cugini.

Siamo al Nigro, che è alla terza generazione, e presenta cucina tipica toscana: piatto forte il panino al Lampredotto. Un classicone.

Frysell viene dalla Puglia e propone come piatto di gara una fresella con la bombetta pugliese.

Cucinando su Ruote invece è vegano.

Garage Moto Cafè viene dal Molise

Family Rice va sul Rise Burger. Ora il racconto corre e non dà a tutti lo stesso tempo. Che senso ha.

Agriturismo Viaggiante …

E invece di presentare equipaggi e piatti si preferisce mostrare critiche sterili tra persone che neanche conosciamo.

Velia fa piadine. I coniugi giocano a Sandra e Raimondo.

E siamo a Gipsy BigFoot, ai quali fanno cantare Despacito… Mah. Arrivano dalla Valtellina con l’hamburger di cervo e un mezzo militare convertito in truck.

Nina la Roulotte fa pesce. Cucina Fusion e per l’occasione presentano un tacos al pesce spada.

“Il morso del professionista ce l’ha” dicono di Rugiati.

Hanno raviolizzato gli chef di Zibo, che hanno fatto l’ALMA. Il piatto forte? Raviolo di carbonara.

Presentazione sbilanciata. Il pubblico vota e tra poco dovrebbero esserci i verdetti.

“I 16 migliori truckers d’Italia” dice la voice over. E io ora voglio sapere ‘per chi’.

E siamo al verdetto: la classifica viene data in ordine sparso. Il miglior Food Truck è Mr-Doyle (che non a caso quindi hanno mostrato di più); al second posto Baba-Q, il barbecue napoletano.

Che senso ha dare i migliori per primi? Ah, per dare poi i due peggiori. E anche questa scelta non la capisco. I peggiori sono Garage Moto Cafè (che infatti sono apparsi poco): “E’ na figura de mmerda…”.

Peccato per Nina la Roulotte, che non sono state capite – dicono. Troppo raffinate, in effetti.

The Family Rice, Frysell, Zibo, Nigro vengono chiamati dal giudice per ricevere i suoi commenti e i suoi consigli: del resto anche lui ha assaggiato. Ma non ho capito: qui decide lui? E i gettoni? Mi sono persa.

Rugiati fa fuori Frysell e The Family Rice, che hanno massacrato la carne (dice).

Passano gli Zibo – che passano il turno con le lodi di Rugiati – e Nigro col panino al lampredotto.

Quattro fuori e quattro dentro: siamo a metà strada, ma il verdetto per gli altri arriva ‘domani”. Ma perché? Ah, perché devono superare un’altra prova.

Dunque, ricapitoliamo: hanno dato dei gettoni a un pubblico dicendo che avrebbero stabilito così chi era dentro e chi fuori.
E invece no.
I gettoni hanno premiato e asfaltato solo i 2 migliori e 2 peggiori; altri 2 migliori e altri 2 peggiori li ha decisi Rugiati.
Gli altri 8 è come se iniziassero ora. Non capisco.

Gli otto truckers in gara devono rendere il pane l’ingrediente principale di un piatto. Devono adattare il proprio prodotto al pane. Ma non è una forzatura?

Ospite Davide Longoni, maestro panificatore di Milano. Hanno 45′ di tempo per inventarsi qualcosa col pane.

Ah, non avevo visto Polpetteria. Anche loro in gara.

Sono cinesi i proprietari di Asian Crossover ma parlano perfettamente milanese e sono anche cognati. Mi sa che saranno i finalisti con i Mr. Doyle.

C’è anche il giro dei conduttori e dell’ospite per valutare le idee dei truckers.

“La più bona è la Ludovica”: il commento maschilista dei Nigro mi mancava…

Si va di assaggio e si parte con i Gypsy BigFood: carini ma asciutti. Ci si può lavorare.

I Velia fanno piadina e hanno dovuto mettere il pane nella piadina. Hanno messo melanzane a funghetto e mozzarella.

Il Caminante, che fa cucina Italo-venezuelana, si dà a un repas in un panino, col Lipari.

Bruschetta scomposta per gli Asian Crossover.

La Polpetteria si gioca la parmigiana di melanzane in una polpetta.

Buono il piatto dei Rock Burger.

Bello anche il piatto dei vegani, Cucinando su Ruote.

Patate protagoniste per l’Agriturismo Viaggiante: il pane è solo sopra la vellutata di patate e zucca.

Siamo al verdetto finale. “Abbiamo goduto. Alcune ce le siamo proprio scofanate…” dice Rugiati. L’eleganza è la prima cosa, proprio. Ma Rugiati è così: piace o non piace.

Passano i vegani di Cucinando su Ruote, le ragazze della Polpetteria e Asian Crossover (che io do già vincente).

Fuori l’Agriturismo Viaggiante, Velia, con le loro piadine e Il Caminante.

Ultimo verdetto per Rock Burger e Gypsy BigFood. Dopo la pubblicità.

La pubblicità (anche lunga) è un toccasana proprio a quest’ora.

L’ottavo e ultimo posto disponibile va a Gypsy BigFood. Addio a Rock Burger.

Lodovica è in modalità Filippa Lagerback.

Scelti gli otto concorrenti. “Che la strada sia con voi”. Ma si inizia davvero la prossima settimana. Ospite Pierluigi Pardo.