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Celebration, show a due velocità (con Assante ‘conducente’ esondante)

Celebration, il nuovo show del sabato sera di Rai live su TvBlog.

pubblicato 14 Ottobre 2017 aggiornato 9 Novembre 2020 15:24


Celebration conferma le difficoltà di costruire uno show leggero ma strutturato, capace di coniugare la voglia di musica e il piacere della parola.

Ironie a parte, Celebration ribadisce quanto sia complicato oggi fare uno spettacolo musicale, e uno show del sabato sera, senza un mattatore. O se non sei Tale e Quale Show.
In questa prima puntata non si capisce quale sia il filo narrativo. A un certo punto mi assale la sensazione di trovarmi in una lezione di Assante, con tanto di diapositive e video esplicativi. Entra in scena come esperto all’inizio della puntata, ma già cela la sua natura di ‘conducente ombra’, fino a quando prende il sopravvento, insieme a Marcorè, conquistando le scale, presentando cantanti, conducendo blocchi. Alla fine appare chiaro che sono loro proprio Assante e Marcorè a voler fare da padroni di casa, anche se l’unica vera conduttrice in studio è Serena Rossi: lei trascina, accompagna, avvolge, interpreta, agisce. E’ lei la star, lei è ‘rock’. Solo lei riesce a mostrare appieno tutti i suoi talenti, riempiendo i vuoti, condendo la scena, dando ritmo al tutto.

Gli altri due parlano. E spesso si parlano addosso.

Il programma, così, svela la sua doppia velocità: da una parte spumeggia con la Rossi e con le perle musicali regalate dagli artisti ospiti – portatori di versioni inedite di brani celebri e di esibizioni rigorosamente live -, dall’altra si siede tra tv catodiche, sbrodolandosi addosso parole e lezioni volendo anche interessanti, ma senza mordente, con un Marcoré ‘lento’ e quasi compiaciuto di esserlo. In più la musica ‘cantata’, che avevo capito dovesse essere protagonista, diventa via via sempre più ‘parlata’ e non solo per via degli spiegoni di Assante: spuntano interventi raggelanti (i monologhi di Raoul Bova e di Riccardo Rossi non sono i migliori della loro carriera) mentre le voci dei cantanti ospiti sono chiamate, nel corso della serata, al difficile compito di rialzare atmosfera e ascolti. Non che la struttura manchi del tutto: i rientri della pubblicità con le esibizioni ‘a secco’ sono quel tocco sorprendente che entusiasmano, ma restano lì, non sostenuti dal testo che segue. E così si procede in modo ‘ondulatorio’. La Rossi è il ‘sabato sera’ in questo spettacolo che potrebbe essere altro e in un’altra collocazione.

Siamo, insomma, di fronte a un effetto ‘Mannoia’, ma senza l’appeal dell’evento che quelle due puntate hanno saputo evocare. Anche qui manca un racconto e in più qui la scelta dei brani risulta a tratti ‘ambigua’: la puntata è sui Re del Pop ma si ‘sconfina’ nel Blues, nel Rock, nel Reggae, mescolando il New Romantic anni ’80 con James Brown, Joe Cocker con George Michael, mentre si chiede al pubblico di votare il ‘Sovrano’ del Pop tra Madonna, Michael Jackson (o nessuno dei due). Oddio, la musica non è certo il mio specifico. Diciamo che da spettatore mi son sentita un po’ disorientata e non sono riuscita a trovare un ancoraggio della sequenza musicale nella scrittura dello spettacolo, che, così, procede inevitabilmente per momenti: bello quello dedicato a Britti che ‘spiega’ la chitarra, ispirata (anche se non originale) la chiusura nel box à la Jimmy Fallon, preziose – come detto – le interpretazioni degli ospiti, con un Bravi in stato di grazia (sbavature incluse), una cinquantenne (WTF?!) Alexia da combattimento su Lady Gaga e Madonna, la Rossi col quartetto d’archi in Billie Jean, Gualazzi su Imagine. Giusto per citarne alcuni. Tutti di grande classe e grande impatto artistico.

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Per forza di cose, questo tipo di programma finisce per avere una natura in un certo senso radiofonica: se non dosi parlato e musica si sbilancia il ritmo, se sbagli la playlist ti sei giocato il programma e in questo senso l’inizio con Fabrizio Moro che canta You’re so beautiful dopo tutto lo sforzo fatto per scaldare il clima è un po’ un harakiri. Ma, confermo, le esibizioni musicali – e Serena Rossi – sono l’unico concreto sostegno al programma, di cui non si discute l’eleganza, la classe, la sobrietà, che non può dirsi invece tratto distintivo della concorrenza. Nonostante tutto le 2 ore e mezza si lasciano seguire: 10 minuti in più sarebbero già troppi.

Parlavamo di natura radiofonica, ma la componente visiva in questo genere di show è importante, è un’altra parte del racconto. In questo caso direi è la prevalente componente narrativa, considerate le debolezze riscontrate altrove. Le coreografie accompagnano l’interpretazione e non sono solo mero contorno ad essa; la scenografia gioca con gli stilemi classici del varietà e del teatro in stile Broadway (che si rispecchia anche nei costumi della Rossi) e richiama un elemento già protagonista nello show della Mannoia, le lampadine diffuse, ascendenti/discendenti, dalla forma questa volta ‘ikeaizzante’. La regia è quella di Forzano e si vede tutta nelle inquadrature pulite, nella limpidezza delle immagini, nella centralità dei protagonisti, nella morbidezza dei passaggi (cfr proprio il primo pezzo di Moro, con la regia che asseconda la dolcezza del brano) e in quei primissimi piani che non hanno paura di raccontare l’emozione del cantante, lo sguardo complice dei conduttori, l’impegno dell’esecuzione. E tutto rigorosamente in diretta. Una medaglia, questa, da appuntare al petto di tutto lo studio, di quelli che erano davanti alle telecamere e di chi era dietro. A prescindere da tutto il resto.

 

La prossima settimana si va di rock: speriamo lo faccia anche la scrittura, non solo la musica.

Celebration, diretta prima puntata | 14 ottobre 2017

  • 20.30

    Collegamento col Tg1 per promuovere Celebration.

  • 21.15

    Amadeus cerca ancora somiglianze tra soliti ignoti.

  • 21.17

    Pubblicità e si comincia.

  • 21.19

    Si va di anteprima con Neri Marcorè che canta una sigla che mescola Gaber, PFM, Michael Jackson, Giorgia, Morandi: una sintesi dei temi delle quattro puntate.

  • 21.19

    Un mini-musical.

  • 21-23

    Ma si parte con la scala, una voce e porporina a pioggia: Serena Rossi canta Celebration. Figlia mia, complimenti per la voce.

  • 21.24

    Un po’ meno urla entusiaste dallo studio non sarebbero male. Ma ormai siamo nell’era dello strillo.

  • 21.25

    Entra anche Neri, dalla scala, con le Girls, ma con dei fiori per Serena.

  • 21.27

    “E’ andata liscia finora, direi di chiudere qui e dare appuntamento a sabato prossimo…”: ti piacerebbe, eh Neri.

  • 21.27

    Vabbè, saluti e lungaggini da prima sera ci sono sempre. Ma per fortuna si inizia a cantare.

  • 21.28

    Si parte con Fabrizio Moro che canta You’re So Beautiful. Perché iniziare così soft dopo che i conduttori hanno impiegato minuti per scaldare l’inizio?

  • 21.30

    La morbidezza del canto per immagini di Forzano ve lo tralascio. Ma che bello tornare a ‘vedere’ le canzoni. E che bello rivedere i primissimi piani sulle interpretazioni.

  • 21.31

    A cappella Moro inizia Roadhouse Blues. E la testa inizia a fare su e giù.

  • 21.32

    Le lampadine però quest’anno di portano (cfr. Mannoia).

  • 21.35

    Se qualcuno non se n’era accorto, l’inglese di Moro ha lasciato a desiderare perchè; dice, il gobbo è partito e lui è inventato. Eh, ma anche prima eh, su Cocker non è che proprio…

  • 21-35

    Neanche il tempo di salutare Moro che entra la Gerini. Occhio ragazzi, non facciamo troppo stazione centrale, sennò si slega tutto eh.

  • 21.37

    Non tocca però a lei cantare: entra in scena Noemi con Crazy in Love. Ce la stavamo giocando sulla scala. Mash-up con Crazy di Gnarls Barkley

  • 21.29

    Al collo ha un gioiello bellissimo: fa un po’ polipo della Gerini in Ammore e Malavita (per restare in contesto Rossi-Gerini). Prova faticosa per Noemi, a orecchio.

  • 21.41

    Momento Assante, quello che potrebbe essere definito lo #spiegone. Parte anche un sondaggio su chi è il vero Sovrano del Pop con hashtag #CelebrationRai

  • 21.42

    Una clip con una carrellata dei successi di Madonna e Michael Jackson, i primi a contendersi lo scettro. Quando sento Like a Virgin parte la vertigine.

  • 21.44

    Sinistri rumori di macchinisti in azione intanto in studio. Comunque stanno andando velocissimi, quasi in apnea. Respirare, ragazzi, respirare.

  • 21.48

    Si riparte da Madonna dopo la pubblicità: Claudia Gerini in Material Girl. Questo inizio ‘a secco’ mi è piaciuto.

  • 21.51

    Scambio di complimenti tra la Rossi e la Gerini, grandi protagoniste di Ammore e Malavita, eh. Ma si parla di Nove Lune e Mezza, diretto da Michela Andreozzi ora al cinema.

  • 21.52

    Si parla di maternità surrogata in prima serata su Rai 1.

  • 21.52

    BRAVA CLAUDIA, che scegli i Duran Duran sugli Spandau Ballet (perché innamorata di John Taylor). E parte clip con i loro successi e anche con George Michael.

  • 21.54

    Si torna in studio su Sitting on the dock of the Bay di Otis Redding cantata da Gabbani. Salto ardito direi dagli anni ’80.

  • 21.57

    Comunque le lampadine old fashioned di Fiorella mi piacevano di più—

  • 21.57

    Che occhiale c’ha Gabbani?

  • 21.58

    Dall’intervista alla psicanalisi è un passo. In queste cose la differenza la fa il fatto di avere un attore in scena. Il confine tra sublime e indigesto è sottile.

  • 21.59

    Marcorè lo massacra un po’: “Ha vinto Sanremo ma non voglio ricordarle i Jalisse…”. Ma in fondo resta sempre un’occasione per parlare dei suoi successi. Come promozione almeno è un po’ diversa. Ma il rischio di appesantire qualcosa che sulla carta vuol essere leggero è altissimo.

  • 22.01

    Finto test di Rorschach in cui Gabbani vede solo Sanremo. Vabbè.

  • 22.02

    E canta I feel good di James Brown. Ma lo vedo spendo a Gabbani stasera-

  • 22.04

    In questo genere di programmi è difficile trovare la quadra tra musica e parole, tra canzoni e momenti di ‘altro’. L’intervento di Assante così a freddo taglia il ritmo. E’ una continua altalena: ti scaldi con dei pezzi e fi fermi col parlato. E poi lo studio fa davvero on-off: entusiasmo a palla nei momenti meno utili e poi silenzio.

  • 22.07

    Per fortuna entra in scena la Rossi che canta Rolling in the Deep di Adele. Finora la sua è la migliore voce che ho sentito, maschile e femminile.

  • 22.08

    Ussignore, passa a Careless Whispers. E qui scatta l’accendino. (Errore: non la cantavano gli Wham! ma fu il primo singolo solista di Michael, anche se scritta con Ridgeley).

  • 22.10

    L’ho detto che mi piacevano più le altre lampadine vero?

  • 22.11

    Oddio, far cantare alla Rossi I can’t stop the feelings è cattiveria. E fa subito Dance Dance Dance (su Fox).

  • 22.12

    Il programma va a due velocità, come i conduttori. Spiace dirlo, ma questa è la sensazione.

  • 22.13

    E tocca a Raoul Bova: prova a fare un monologo, ma dal pubblico qualcuno urla complimenti. La chiave leggera non è proprio quella di Raoul, diciamocelo. Ma è sempre bello assai.

  • 22.14

    Monologo di Bova sulla colonna sonora dei film della vita, sulla necessità di un ‘Eye of the Tiger’ (come Rocky Balboa, per intenderci) mentre si allenava, sui suoi ricordi legati alla musica. Lo accompagna Marcorè alla chitarra.

  • 22.17

    La difficoltà di scrivere show è tangibile. Questo pezzo lo dimostra, ahimè.

  • 22.18

    …. sento ‘cellule che secernono’ e penso a Guzzanti.

  • 22.19

    Comunque non capisco dove stiamo andando: non è Music di Bonolis, non è un approfondimento sulla musica di un’epoca, non è l’evento-Mannoia, non è teatro, anche se con Marcorè e Bova ci si prova.

  • 22.22 (p

    (PS. Forzano, grazie per questi primi piani …)

  • 22.22

    Ah, Assante fa anche da conduttore. Un conduttore ombra. Un conducente, per dirla alla Baglioni. Introduce Your Song, dicendo che se non ci si commuove a questa canzone non si ha cuore. Ernesto, scusa, ma l’ho sempre odiata. Vale uguale come sentimento?

  • 22.23

    La canta un sempre più bravo Michele Bravi, anche nelle sue incertezze. E la maglietta con Shakespeare vale almeno un bonus.

  • 22.25

    Si è emozionato anche Bravi: “Grazie per avermi fatto cantare questo pezzo live qui in prima serata”.

  • 22.26

    Provano a farla un po’ a cappella Serena e Bravi ma il risultato non è proprio quello sperato. Bravi però è davvero bravo. Intanto si va in pubblicità.

  • 22.30

    Lo trovo un programma ‘radiofonico’: se si sbaglia la playlist sono problemi; se si parla troppo pure.

  • 22.31

    Si riparte dalla reunion dei Beatles con Lillo, Greg, Marcorè e un inedito Britti, che salva tutta la baracca. Non è proprio una cosa nuovissima eh. Però se improvvisano è meglio.

  • 22.38

    C’è anche la finta fan che fa la finta irruzione. Le transenniste in scena ce le potevamo evitare e lasciare tutto come un divertissement.

  • 22.40

    Cambio d’abito per la Rossi: siamo fuori dalla fascia protetta.

  • 22.41

    Oddio, Assante pure sulla scala. In conferenza aveva detto che non avrebbe cantato (facendo il verso a Morandi nel promo della sua fiction), ma forse in questo caso sarebbe meglio? Non avevo capito fosse il terzo conduttore.

  • 22.43

    Si passa dai Beatles al reggae al Live Aid.. ma non capisco il blocco: è una lezione con diapositive e filmati esplicativi?

  • 22.46

    Ammen, arriva Gualazzi che suona e canta Imagine, con un arrangiamento tutto suo.

  • 22.50

    Eccolo Forzano…

  • 22.51

    Assante, ma veramente fai? Ancora che parli? Ma la Rossi è svenuta?

  • 22.52

    Madley di celebri cover italiane di brani stranieri: carino far vedere grandi successi italiani da dove vengono.

  • 22.54

    Pubblicità.

  • 23.00

    Uh, si riparte, a crudo, da Antonino che canta Happy. E che bellezza vedere la felicità sul volto di chi canta. Che bellezza anche solo vedere i volti…

  • 23.03

    Assante e Marcorè sono alla fine i veri conducenti della serata. Perché a condurre davvero c’è solo Serena Rossi. Lei trascina, accende, riscalda. Gli altri parlano.

  • 23.03

    Con Britti si studia chitarra, o meglio si va dentro famosi riff, intro, assoli. Bella questa parte: va sostenuta, però. Oddio, suona a orecchio.

  • 23.06

    Suona Britti e ti è chiaro che nella vita le cose devono farle chi le sa fare.

  • 23.07

    Serena Rossi con un quartetto d’archi canta Bille Jean: non ha bisogno di coreografie o di trucco. Splendida versione.

  • 23.13

    Ci mancava il monologo di Riccardo Rossi sulla vera storia del plagio di Jackson su AlBano.

  • 23.20

    Il provino di ballo di Lillo e Marcorè è già visto…

  • 23,22

    Noemi canta Rehab di Amy Winehouse.

  • 23.24

    Si torna sempre nel salottino di Ernesto. E la Rossi improvvisa anche un pezzo della sua hit, la versione di Flashdance cantata nel film dei Manetti. Brava brava brava.

  • 23.26

    Bellissima la versione di Alexia di Million Reasons di Lady Gaga.

  • 23.28

    Occhio, si sentono voci dal backstage. Uhh, Alexia attacca Dance into The Groove. E ballo anche io.

  • 23.31

    “Alexia, vuoi tornare tutte le sere?”: rispondo io… SI! Ma vi rendete conto che sta donnina ha 50 anni?!

  • 23.31

    Dopo sto momento che si fa? Si gela tutto col momento del sondaggio: ma anche chissene. Vince Micheal Jackson. E quindi?

  • 23.36

    Britti canta Purple Rain: amen. Ringraziando il Signore sarà in tutte le puntate. Lui merita uno spazio fisso sulla storia delle schitarrate memorabili.

  • 23.40

    Come dalla Mannoia, le parti migliori erano le cantate.

  • 23.45

    Ultimo blocco con Marcorè che suona l’ukulele. Assante inizia a ringraziare tutti, dall’orchestra a Duccio Forzano in regia.

  • 23.46

    La sorpresa finale è una versione di “When I ruled the world dei Coldplay suonata unplugged in una scatola. Molto carino. Ricorda le chiusure di Jimmy Fallon con le hit suonate con i giocattoli.

  • 23.50

    Il maestro Palma! Quanti ricordi… “Ma che è Sanremo?” chiosa Neri. Oddio, speriamo di no: confido in Baglioni. Anche se, visto questo show con ‘conducenti ombra’, spiegoni e una che tira il carretto…. Appuntamento alla prossima settimana con i grandi successi del Rock. E vogliamo la Rossi a Sanremo!

Celebration | Anticipazioni prima puntata

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Inizia ufficialmente la sfida del prime time del sabato col debutto di Celebration, al via questa sera – 14 ottobre 2017 – alle 21.25 su Rai 1. Uno show a base di musica con l’inedita coppia Serena Rossi e Neri Marcoré, con Ernesto Assante autore e Duccio Forzano in regia.

Uno spettacolo totalmente in diretta che si scontrerà con Tu sì que vales, partito intanto su Canale 5. Qui però il talento è quello dei due conduttori e degli ospiti che nelle quattro serate li affiancheranno per celebrare grandi pagine della  musica internazionale con cover e duetti.

Celebration | Prima Puntata | Temi e ospiti

Quattro le puntate programmate. La prima, in onda è dedicata a “I re del Pop“, da Micheal Jackson a Madonna, passando per Prince, Elton John e Shakira. A interpretare alcuni loro successi, appositamente rivisitati dal punto di vista musicale e interpretativo, ci saranno otto voci. Ospiti della prima puntata Raoul Bova, Claudia Gerini, Lillo e Greg, Giampaolo Morelli, Riccardo Rossi, Francesco Gabbani, Fabrizio Moro, Noemi, Alex Britti, Michele Bravi, Raphael Gualazzi, Antonino, Alexia.

La seconda puntata, in onda sabato 21 ottobre, si intitola “Quelli del rock“, con i Beatles e i Rolling Stones,  Queen e U2, mentre nella terza si celebrano “Le grandi voci”, come quelle di Frank Sinatra, Whitney Houston, Amy Winehouse e Adele; ultimo appuntamento il 4 novembre con “Canzoni d’Amore” che hanno fatto innamorare intere generazioni.

Ospiti delle prossime puntate Renzo Arbore,  Gino Paoli, Piero Pelù, J-Ax, Nancy Brilli, Francesco Pannofino, Paola Turci, Ermal Metal, Enrico Ruggeri, Elio e le storie tese, Alex Britti, Luca Barbarossa, Arisa, Ron, Fausto Leali, Marco Masini, Lino Guanciale, Simona Molinari, Chiara, Mario Biondi, Noemi, Raf.

Celebration | Il programma

Tra gli autori del programma Ernesto Assante, e Francesco Foppoli, Giancarlo De Andreis, Neri Marcorè, Massimo Righini, Alessandro Rossi. L’orchestra, diretta dal maestro Adriano Pennino, accompagnerà dal vivo gli artisti; la scenografia è di Gennaro Amendola, le coreografie di Laccio, i costumi di Susanna Monacelli, il direttore della fotografia è Marco Grimaldi. La regia, come detto, è affidata a Duccio Forzano.

Il programma è realizzato in collaborazione con NONPANIC, del gruppo francese Banijay.

Celebration | Come seguirlo in tv e in live streaming

Il programma va in onda per 4 sabato, dal 14 ottobre al 4 novembre 2017, alle 21.25 su Rai 1 (HD su DTT 501) e in live streaming sul portale Raiplay.it, dove sarà poi disponibile on demand.

Celebration | Second Screen

Si può seguire la prima puntata di Celebration col liveblogging di TvBlog, dalle 21.25. Due i possibili hashtag per commentare: #Celebration e il più specifico #CelebrationRai.