“Cocaina”, arriva il Docu-choc, che non piace a Gasparri
Roberto Burchielli e Mauro Parissone, i due autore e regista di Cocaina, il “docu-choc” che andrà in onda domenica 9 dicembre su Raitre, non sono due esordienti, anche se i loro nomi potranno non dire molto al telespettatore medio. I due hanno firmato altre inchieste e documentari che sono rimasti esempi praticamente unici nel panorama
Roberto Burchielli e Mauro Parissone, i due autore e regista di Cocaina, il “docu-choc” che andrà in onda domenica 9 dicembre su Raitre, non sono due esordienti, anche se i loro nomi potranno non dire molto al telespettatore medio.
I due hanno firmato altre inchieste e documentari che sono rimasti esempi praticamente unici nel panorama televisivo italiano, da Residence Bastoggi a Stato di Paura (andato in onda su La7).
“Cocaina” racconterà la quotidiana emergenza dell’impressionante diffusione della “polvere bianca” nella capitale economica del nostro paese, Milano. Un film che mostrerà la diffusione del fenomeno, primo di una serie che andrà in onda da febbraio e che toccheranno altri temi: la paura, l’insicurezza, il senso di giustizia. Il promo del “Docu-shoc” sulla ex droga “dei ricchi”, lo potete trovare dopo il continua, si è meritato la richiesta di sospensione di Maurizio Gasparri che lo ritiene una “vera e propria pubblicità per la cocaina“.
Una critica piuttosto fantasiosa che, ci auguriamo, funga da gratuita promozione al programma. Una sorta di “manifesto” dei loro lavori lo forniscono Burchielli, regista di Cocaina, e Parissone:
Un tema centrale, due-tre protagonisti, la telecamera digitale che li segue a ogni passo, per mesi. Il racconto puro è semplice delle loro vite. Ci interessa vivere i fatti mentre accadono, trattare storie forti, centrali, popolari. Storie che siano accessibili a tutti e non solo a quelli che si possono permettere l’abbonamento a Sky. Dare la possibilità di conoscere, di capire in che paese viviamo non può essere un privilegio a pagamento, ma un diritto civile.
Il Trailer di “Cocaina”