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Una buona stagione, Samantha Michela Capitoni è Michela Ferrin: l’intervista di Tvblog

L’attrice racconta a Tvblog la sua esperienza nella fiction in sei puntate in partenza oggi su Raiuno.

pubblicato 1 Aprile 2014 aggiornato 3 Settembre 2020 06:20

Parte questa sera su Raiuno Una buona stagione, la fiction in sei puntate diretta da Gianni Lepre che racconta le vicende di una famiglia di viticoltori alle prese con una grave crisi finanziaria alla quale tutti dovranno far fronte, nonostante i sospetti, i misteri e gli intrighi che aleggiano sulle vite dei protagonisti. Nel cast ritroveremo una giovane e bella attrice pugliese, Samantha Michela Capitoni che, tra le altre cose, abbiamo recentemente visto in tv ne Il commissario Nardone e in Cesare Mori – Il prefetto di ferro. È lei a raccontarci il suo personaggio, Michela Ferrin, e a svelarci alcuni dettagli di ciò che vedremo a partire da stasera.

Ti vedremo a patire da questa sera nella fiction Una buona stagione. Cosa puoi raccontarci del tuo personaggio e quale sarà il suo ruolo nella storia?

Interpreto Michela Ferrin, una enologa che è anche la migliore amica di Andrea, il protagonista. Sarà lei a scoprire il sabotaggio del vino appartenente all’azienda della famiglia Masci, sabotaggio che rischierà di portare al fallimento l’azienda. Michela si innamorerà di un uomo, Guido, che però non la contraccambierà. Quando finalmente lui si accorgerà di lei, come spesso accade nella vita reale, sarà però Michela a fare un passo indietro.

C’è qualcosa che ti accomuna al tuo personaggio?

Non molto, anche se in effetti a pensarci bene l’unica cosa che mi accomuna a Michela è l’importanza che riveste nella mia vita l’amicizia: reputo infatti importantissimo il sentimento di amicizia e così è anche per il mio personaggio.

Perché il pubblico dovrebbe appassionarsi a Una buona stagione?

Una buona stagione è una fiction corale, ricchissima di intrighi e colpi di scena. Credo siano questi i suoi elementi fondamentali e penso quindi che possa appassionare molto il pubblico femminile.

C’è qualcosa in particolare che ricorderai di questa esperienza?

Le riprese sono state lunghe, sono durate sei mesi e in tutto questo tempo è quindi stato naturale instaurare dei rapporti coi colleghi, coi quali ci sono stati anche momenti di divertimento e svago. Abbiamo girato tra Roma e il Trentino Alto Adige, in luoghi bellissimi che sarà certamente difficile dimenticare. Quindi posso dire che ricorderò sicuramente i bellissimi paesaggi e l’amicizia condivisa sul set con la maggior parte degli altri attori.

Tra i lavori televisivi a cui hai preso parte ce n’è uno che conservi nel cuore in modo particolare e perché?

Tra gli ultimi, sicuramente, un posto speciale nel mio cuore lo merita Cesare Mori – Il prefetto di ferro, forse per la drammaticità del personaggio che ho interpretato. Qualcosa di difficile da dimenticare, che mi ha emozionato e che ancora adesso, a ripensarci, mi provoca grandi emozioni.

Questo è un periodo di crisi, anche per chi fa il tuo lavoro. Pensi mai di mollare?

È vero: è un periodo complicato per tutti. Per quanto riguarda il nostro lavoro, le produzioni cinematografiche e televisive sono molte meno, e la concorrenza è ovviamente agguerita. Però no, non voglio lasciarmi intimorire. Non mollerò mai. Recitare è tutta la mia vita.

Per chiudere e salutarci, hai già nuovi progetti a cui lavorare?

C’è in progetto un film per il cinema, ma per il momento è ancora top secret, non posso dire di più.

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Per l’intervista si ringrazia MIA International Media Agency