Giancarlo Leone: “Mission costa alla Rai 400 mila euro a puntata”
Il direttore di Rai1 torna a parlare del programma ‘social tv’, e non solo.
È stata finalmente pubblicata (è arrivata anche a Roma oggi) l’intervista di Giancarlo Leone (nella foto con Gianluigi Rondi) a Prima Comunicazione, ampiamente citata da TvBlog nei giorni scorsi a proposito del caso Mission.
Il direttore di Rai1 ha ammesso che il grande caos intorno al programma che andrà in onda il 4 e l’11 dicembre è stato dovuto probabilmente anche all’errore compiuto da qualche rappresentate Rai di definirlo un “reality umanitario” (Leone invece, come noto, ci tiene a chiamarlo “social tv”). Il 57enne dirigente di Viale Mazzini, pur notando che “reality vuol dire anche documentare la realtà con un linguaggio proprio”, ha assicurato che la finalità della trasmissione “non è quella di fare spettacolo, non è quella di intrattenere per divertire, non è quella di stuzzicare i sentimenti come fa la tv del dolore” ma di “portare finalmente al grande pubblico temi totalmente rimossi”. Poi – e qui veniamo alle parti inedite dell’intervista – ha aggiunto:
Il nostro programma non ha finalità vaporosamente didattiche o morali. Noi vogliamo fare qualcosa di concreto. Durante ogni puntata inaugureremo una raccolta fondi destinati a quei campi appena raccontati. Eppoi il mondo dell’associazionismo, del volontariato ha bisogno anche di gente che si impegni, che intervenga, che dia una mano. Questo programma potrebbe invogliare, accendere luci.
Il programma si occuperà dei campi profughi in Congo, Mauritiana, Giordania, Mali e Sud del Sudan e nei singoli episodi includerà storie e background del Paese in questione per contestualizzare il problema dei profughi. Tutto il lavoro nei campi sarà registrato con lavoro di post-produzione e montaggio, al quale prenderanno parte anche l’Unhcr e Intersos.
Leone ha spiegato che “i vip avranno un incontro con degli esperti incaricati di prepararli adeguatamente”, ha confermato il cast (il cantante Albano e le figlie Cristel e Romina Jr, la showgirl Paola Barale, il principe Emanuele Filiberto di Savoia, la giornalista Candida Morvillo, l’attore Francesco Pannofino, il conduttore Michele Cucuzza e l’attrice Barbara De Rossi – manca una coppia ancora in via di definizione) e il compenso (700 euro di rimborso spese al giorno per un totale di 10 mila euro a cui aggiungere il cachet per le registrazioni in studio potenzialmente da versare in beneficienza). Poi ha polemicamente notato che “coraggio e altruismo non sono stati la nota connotativa delle risposte di molte celebrities cercate tra sportivi, giornalisti, attori e cantanti”.
A proposito di soldi, Leone ha svelato che Mission alla Rai costerà “400 mila euro a puntata, quello che costa in media un programma di intrattenimento” (ma non aveva detto che non è un programma di intrattenimento?), a cui vanno aggiunti i costi di produzione.
Trattato il caso Mission, produzione Rai con la collaborazione della Dinamo Italia di Tullio Camiglieri (è stata sua l’idea del programma), Leone ha colto l’occasione per evidenziare la “scossa che abbiamo dato al linguaggio tradizionale della tivù generalista con l’ultimo Sanremo” e per sottolineare che negli ultimi tempi “la politica sta perdendo un po’ di presa sulla Rai”.
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