Mammoni – Cinque scapoli, solo uno è gay: Pierpaolo Lisca di Aladin

Manca una settimana (martedì 5 giugno) al debutto in prima serata su Italia1 di Mammoni, chi vuole sposare mio figlio?, la nuova docu-fiction (guai a chiamarlo reality) di Simona Ercolani. Colei che ormai ama, dopo un’annata a tutta professionalità tra il Festival di Sanremo, Sfide e Matador, chiudere la stagione con un trash-show: l’anno scorso fu la volta del terribile uMan, ma è storica la sua firma da capoprogetto del cult La pupa e il secchione, oltre che la sua militanza di lungo corso nei reality puri.

Mammoni, dalla foto delle pretendenti che gira su Twitter, sembra molto evocare l’immaginario delle Pupe (guai a riportarle in vita, visto che alcune di loro sono finite nello scandalo delle Olgettine) accostate a dei simil-sfigati. In questo caso non secchioni ma, appunto, cocchi di mamma. Per la prima volta un programma televisivo mette al centro il rapporto madre-figlio. E ricordiamo che la stessa Ercolani avrebbe dovuto fare su Canale5 Mamma mia! con Raffaella Carrà o Flavio Insinna: che Mammoni sia un suo surrogato low-cost?

Protagonisti nel cast cinque uomini di età compresa tra i 28 e i 46 anni, tutti con un’occupazione e benestanti. Quattro sono eterosessuali: Dario (31 anni di Milano), Marco (28 anni di Ercolano), Simone, (28 anni di Milano) e il più anziano del gruppo, lo scapolo d’oro Antonio (46 di Bari).

Dario fa il broker finanziario e vive con la mamma Lorenza (50 anni, le piace andare in discoteca con il figlio). Marco è laureando in economia aziendale e si mantiene aiutando il padre, la madre si chiama Olimpia (55 anni e non ha mai conosciuto le fidanzate del figlio). Simone lavora come modello e vive con la madre Marina (62 anni). Antonio proviene da una famiglia molto importante e conosciuta e fa l’imprenditore. Sua madre Mariantonia detta Consilia (83 anni portati splendidamente) è una matriarca, una lady di ferro che per il figlio cerca una manager in grado di gestire anche i beni di famiglia.

Ma a spiccare tra tutti, chissà perché con una disparità numerica notevole, è il solo scapolo omosessuale del gruppo, peraltro ufficializzato con nome e cognome rispetto agli altri. Trattasi di Pierpaolo Lisca, già noto per aver recitato nel musical Aladin con Flavio Montrucchio. Ballerino professionista, 34 anni di Pavia, vive con la mamma Franca di anni 62.

E’ la prima volta che una madre italiana si rivolge a un programma televisivo per trovare il compagno di una vita al figlio omosessuale, una novità che si preannuncia incandescente per il piccolo schermo, pronto a sdoganare il tema delle (proibite) nozze gay in prima serata.

Durante le sei puntate della docufiction, le telecamere di ‘Mammoni’ sono testimoni delle vite di ciascun concorrente per restituire al pubblico quel mosaico di gesti amorevoli o ‘ricatti’ involontari che legano una mamma al proprio figlio. I mammoni incontreranno otto pretendenti ciascuno. Si comincia con uno speed–date per poi restringere sempre più la rosa degli spasimanti. A ogni fase del programma le madri diranno la loro sulle potenziali fidanzate/i dei figli, come accadeva su RaiDue a La sposa perfetta, il reality delle suocere.

Alla fine però toccherà ai figli scegliere la persona giusta. Quanti taglieranno il cordone e convoleranno a giuste nozze? Quanti invece sceglieranno di rimanere attaccati alla gonnella di mammà? E chi sceglierà la persona indicata dalla madre o una che non le assomiglia per niente? Personalmente non mi è chiaro perché parlino di docu-fiction, se sembra la gara di un reality seppur all’amatriciana. Vuol dire che tutto sarà verosimilmente finto?

Nell’ultima puntata è prevista la partecipazione straordinaria di Rossella Brescia che avrà il compito di suggellare le eventuali unioni, compresa quella di una coppia gay.

Mammoni, chi vuol sposare mio figlio? è un format internazionale targato Eyeworks srl, andato in onda in Francia su TF1 e in Spagna su Cuatro.