Mastrangeli conferma alla D’Urso il flop di Grillo. Missione compiuta?
Il Senatore espulso critica per primo il Movimento 5 Stelle a Pomeriggio Cinque
Qualche giorno fa l’ottimo blogger di CaroTelevip postava una riflessione che mi aveva colpito e mi piace condividere:
“Cara Barbara D’Urso, della demonizzazione grillina della tv tu sei stata una delle vittime più bersagliate perché hai avuto l’intuizione di ospitare a Pomeriggio Cinque il senatore Marino Mastrangeli che per questo motivo è stato espulso dal Movimento 5 Stelle. Dopo l’espulsione hai continuato ad ospitarlo e lui ha rivelato al tuo pubblico gli epiteti con cui i suoi ex compagni di movimento ti descrivono. Cara Barbara D’Urso, oggi però, non ti attribuisco la vittoria perché il Movimento 5 Stelle ha perso. Oggi tu vinci la sfida con Beppe Grillo perché rappresenti la televisione classica, quella che tutti dicono non è più in grado di spostare voti e nella quale invece tutti i politici ambiscono di apparire, sempre, non solo in campagna elettorale”.
Oggi, guardando Pomeriggio Cinque, ho trovato una conferma di questa intuizione. La D’Urso ospitava il Senatore Mastrangeli all’indomani del tracollo del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative.
All’inizio c’è stato il solito teatrino, con il Senatore che ha chiesto di fare “più round, così non violiamo il regolamento” e la D’Urso fintamente disponibile (“Ah, come se fossero due trasmissioni staccate. Noi non vogliamo violare, io sono molto rispettosa dei codici e del Movimento e di Grillo”). Poi Mastrangeli, che intanto si è tinto i capelli di nero, ha iniziato una vera e propria autocritica contro il suo Movimento 5 Stelle:
“Ci troviamo a essere una delle quattro opposizioni, praticamente non contiamo nulla. E’ un boicottaggio di Vito Crimi. Io sono sempre un senatore, mi definisco un senatore 2/3. La casa l’ho costruita anch’io e da casa mia non me ne andrò mai. Abbiamo avuto un’occasione irripetibile, il 60% di parlamentari che ci mettono piede per la prima volta, il parlamento con più donne e più giovani della Repubblica. E quindi gli elettori ci avevano chiesto di governare, avevamo l’occasione di farlo con la parte sana del Parlamento. Ora invece ci ritroviamo a contare zero per una scelta assolutamente sbagliata della maggioranza dei Parlamentari, perché una grossa minoranza era d’accordo con me. Ma sono convinto che, siccome errare è umano e perseverare è diabolico, i parlamentari impareranno la lezione”.
La D’Urso, intanto, ci teneva a sottolineare – supportata da un’infografica catastrofica che gridava al flop – che una decina di grillini sta per tradire l’ex comico. E Mastrangeli ha persino rincarato la dose:
“Sono molto più di dieci quelli che vogliono andare via. Nelle nostre riunioni circa 60-70 parlamentari volevano dialogare col Partito Democratico, penso che non l’abbiano fatto per entrare nella black list. Io già ci sono… Secondo me è da riformare il Movimento 5 stelle, non c’è la necessità di fare un altro gruppo. Basta cambiare la linea politica Questo è una linea suicida e contraria alla democrazia diretta. Noi dobbiamo andare a governare. Io voglio dare fiducia ai parlamentari entrati in governo e dar loro la possibilità di governare”.
Barbarella ha, quindi, ribadito il concetto della disfatta (ma non doveva essere triste, visto che ha detto di aver votato Grillo?):
“Le Amministrative sono state perse in tutti i comuni. Che vuol dire andare a governare?”.
A questo punto è stata trasmessa la replica di Beppe Grillo – che comincia a farsi intervistare – al Tgcom24 che lo accusava di flop:
“State facendo un’informazione al contrario. Noi abbiamo raddoppiato i consiglieri. Depistano l’informazione per non andare sulla catastrofe loro. Loro hanno perso, noi abbiamo vinto i consiglieri, abbiamo fatto 200 liste. Abbiamo messo quasi 400 consiglieri in più e forse anche due o tre sindaci, siamo in ballottaggio in quattro città”.
Peccato che a contraddirlo, al rientro in studio, sia stato il suo stesso pupillo:
“Beppe Grillo si è sbagliato sta volta. Gli italiani lo hanno punito perché ci avevano detto ‘andiamo a governare’. Siamo ancora in tempo”.
Tu quoque, Brute! La D’Urso ha vinto anche stavolta. E si è proprio meritata la promozione fino a fine giugno.