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Pippo Baudo a Sanremo 2019: “Come si può rinunciare a questo pubblico?”

La vita e la carriera di Pippo Baudo, ospite del Festival di Sanremo 2019

pubblicato 6 Febbraio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 01:30

L’anno scorso un podio per un discorso da maestro, quest’anno un ingresso per accompagnare Virginia Raffaele fuori dal palco al termine di un duetto con Baglioni su Il Mio Tipo Ideale, pensato per omaggiare Lelio Luttazzi (che portò il brano al successo con Sylvie Vartan”): Pippo Baudo torna all’Ariston, questa volta per Sanremo 2019, ed è subito SuperPippo, con standing ovation.

“Quando scatta il festival sono come ET: Festivaal Casaaa” dice Pippo. “Mi chiedono spesso perché questa voglia di apparire? Beh, come si fa a rinunciare all’affetto e all’abbraccio del pubblico?”

Tra il podio e il ruolo di chaperon, però, Baglioni gli ha offerto la conduzione di Sanremo Giovani, che lo ha visto di nuovo mattatore, questa volta al fianco di Fabio Rovazzi. Baudo è e resterà il Festival, per il quale è disposto anche a ripartire dalla ‘gavetta’. Ma resta il maestro e conquista anche il palco in solitaria quando ormai sono le 23.55 (e sta finendo la ‘prima serata’), anche se per introdurre Baglioni e arricchire la narrazione dei suoi record. Ricorda l’edizione di Sanremo 1985, triste perché senza orchestra e in quello stesso anno Baudo premiò Baglioni per la Canzone del Secolo, Questo Piccolo Grande Amore. Grazie a lui, ricorda Pippo, tornò la musica live a Sanremo: dall’anno successivo tornò l’orchestra. La leggenda è compiuta ed è consacrata dall’annuncio di Baudo che lancia Baglioni che canta il suo must.

(Agg. Giorgia Iovane)

Sanremo 2019, Pippo Baudo ospite

Non è Sanremo senza Pippo Baudo. Il conduttore di Militello salirà nuovamente sul palco dell’Ariston in occasione della sessantanovesima edizione del Festival della Canzone Italiana, che accompagnerà le prime serate degli italiani dal 5 al 9 febbraio 2019.

Pippo Baudo, la carriera

Pippo Baudo è una delle colonne dello spettacolo televisivo italiano. Cercare di riassumere in poche battute la sua carriera, iniziata nel 1959 con una partecipazione a La conchiglia d’oro di Enzo Tortora, è impresa titanica. Procediamo per sommi capi: dal primo grande successo della domenica pomeriggio Settevoci all’arrivo a Canzonissima al posto di Corrado; da Secondo voi a Luna Park e Domenica In, che condurrà a varie riprese nel corso dei decenni per tredici edizioni (l’ultima anche da direttore artistico nell’annata 2016-2017); dalle esperienze poco fortunate col Biscione al successo di Fantastico, Papaveri e Papere e La zingara.

Pippo Baudo: storia di Sanremo

Una vita al servizio del Festival di Sanremo, che ha condotto per tredici edizioni tra il 1968 e il 2008. Lo scorso dicembre ha presentato insieme a Fabio Rovazzi il concorso satellite di Sanremo Giovani, durante il quale ha premiato Einar e Mahmood, che parteciperanno alla gara principale con brani inediti. Compito del mattatore sarà quello di fare da padrino proprio ai due giovani artisti, lui che di talenti ne ha “inventati” a iosa nella sua carriera. Tra i più celebri Al Bano, Heather Parisi, Tullio Solenghi, Beppe Grillo, Eros Ramazzotti, Andrea Bocelli, Giorgia, Laura Pausini, Tosca d’Aquino, Alessandra Martines. E la lista potrebbe continuare. L’ospitata di Pippo Baudo, insieme a quella del collega di palco Rovazzi, è prevista per la seconda serata della kermesse, quella di mercoledì 6 febbraio.