Milena Gabanelli tiene duro. Report continuerà a raccontare verità: “Ma vorrei non ci fosse bisogno di noi in questo Paese”
Che il miglior programma di giornalismo d’inchiesta abbia chiuso l’ennesima stagione trionfale, è di sicuro una bella notizia, considerato che il Paese dove va in onda, cioè l’Italia, è ritenuto “Parzialmente Libero” per quanto riguarda la libertà di stampa a livello mondiale. Parliamo di “Report” che giusto un mese fa chiudeva la stagione con una
Che il miglior programma di giornalismo d’inchiesta abbia chiuso l’ennesima stagione trionfale, è di sicuro una bella notizia, considerato che il Paese dove va in onda, cioè l’Italia, è ritenuto “Parzialmente Libero” per quanto riguarda la libertà di stampa a livello mondiale. Parliamo di “Report” che giusto un mese fa chiudeva la stagione con una coda di polemiche dovute al signor Tremonti, autore di un esposto contro la Gabanelli.
Proprio la conduttrice di “Report” è stata la protagonista di un’interessante chiacchierata a La Spezia, in occasione della manifestazione annuale “Bellativù” che dal 1 al 5 luglio porta tradizionalmente a Fiumaretta e Bocca di Magra i protagonisti più importanti della televisione di qualità (tra gli animatori e responsabili anche il noto Antonio Dipollina del quotidiano La Repubblica).
“Non ho chiesto aiuto a nessun politico, semplicemente perché non voglio aiuto. La copertura legale? Fino a due anni fa non l’avevamo, in quanto gruppo non facente parte della Rai. Poi, siccome ci sembrava giusto ci fosse riconosciuto un premio al nostro lavoro, l’abbiamo chiesta. E l’azienda ce l’ha data. Certo, se ci togliessero la copertura legale qualche difficoltà l’avremo ma può darsi anche che potremmo essere talmente pazzi da agire esattamente come facciamo oggi. Certo è che vorrei non ci fosse bisogno di Report in questo paese”.
Milena Gabanelli ricorda gli esordi:
“La prima grande inchiesta direi che l’abbiamo realizzata nel 2001 sulla Siae. Ricevemmo due querele: una da Bixio e una dal Commissario della Siae. La prima è stata ritirata, la seconda archiviata”.
Sul rapporto coi giornali, spesse volte accusati di non dare il giusto risalto alle inchieste realizzate dai giornalisti di “Report”, la Gabanelli taglia corto:
“Normale che con i colleghi di Repubblica, del Corriere, del Sole 24 Ore ci sia uno scambio ma il nostro modo di lavorare su una notizia è completamente diverso dal loro: per fare una puntata noi abbiamo bisogno di quattro mesi, 30 ore di girato per un’ora sola da mandare in onda. Non riportano le nostre inchieste? Beh, facciamo 3,5 milioni di spettatori a puntata, la cosa volendo potrebbe non interessarci…”.