La Rai censura il regista del film ‘Impotenti esistenziali’: “La mia colpa? Ho parlato di preservativi da Marzullo”
La censura è uno stato mentale. La censura è un atto di terrorismo, soprattutto quando diventa abitudine. Agisce nelle piccole cose, non soltanto attraverso le grandi epurazioni mediatiche: censurare è anche un modo per non correre rischi, se per caso sei un conduttore televisivo e preferisci non avere a che fare con un personaggio potenzialmente
La censura è uno stato mentale. La censura è un atto di terrorismo, soprattutto quando diventa abitudine. Agisce nelle piccole cose, non soltanto attraverso le grandi epurazioni mediatiche: censurare è anche un modo per non correre rischi, se per caso sei un conduttore televisivo e preferisci non avere a che fare con un personaggio potenzialmente scomodo per i tempi che corrono e per lo Stato che è l’Italia. E’ la storia del regista Giuseppe Cirillo, autore del film “Impotenti esistenziali” che accusa la Rai di averlo escluso dalle sue trasmissioni.
“E’ il colmo: un film sul bigottismo, sconfitto dal bigottismo”.
Con queste parole a Il Corriere del Mezzogiorno, il regista racconta la scelta della tv di Stato ti non mandare in onda la puntata de “Il cinematografo” di Gigi Marzullo in cui era stato ospitato lo scorso 22 marzo. A suo dire, poi, l’assenza di promozione causò la mancata distribuzione della pellicola nelle sale cinematografiche: l’uomo, che promette battaglia legale, era anche interprete nel suo stesso film che racconta l’impotenza e l’incapacità dei giovani a comprendere il fenomeno Aids e ad abituarsi a usare il preservativo:
“La mia colpa è stata parlare di preservativi nel salotto di Marzullo. C’è stata una vera e propria censura da parte di Raiuno. Per dieci giorni consecutivi siamo stati chiamati a partecipare alla vetrina italiana per eccellenza delle uscite cinematografiche: il programma di Marzullo. Il 20 marzo, giorno della registrazione però, ho fatto l’errore di parlare dei preservativi come metodo di prevenzione. E per averlo fatto in Rai, negli stessi giorni in cui il Papa durante il suo viaggio in Africa diceva che i preservativi non sono la risposta all’Aids, la mia presenza in studio nella messa in onda del “Cinematografo” due giorni dopo è stata censurata”.
La controparte non ha, per il momento, replicato.
Probabilmente è meglio: per adesso meglio che si concentri sulle Nomine.