Mockingbird Lane: il pilot val solo uno speciale?
E’ andato in onda in America il pilot di Mockingbird Lane, che la Nbc ha stoppato dopo il pilot: ecco perchè non convince
E’ andata in onda come “one shot”, lo scorso venerdì sulla Nbc, il pilot di “Mockingbird Lane”, il progetto di Bryan Fuller che sarebbe dovuto diventare una nuova serie tv e che, invece, il network ha deciso di accantonare. Non solo i dirigenti non si sono convinti di fronte alla storia, ma anche i dieci milioni di dollari spesi per la puntata zero hanno frenato gli entusiasmi.
In tempi di crisi, però, non si butta via niente, e la rete ha deciso di trasmettere comunque il pilot sottoforma di speciale, approfittando della settimana di Halloween. E la storia di “Mockingbird Lane” è perfetto per questo periodo dell’anno: i Munster, famiglia composta da due vampiri, una sorta di Frankestein, un bambino lupomannano ed una ragazza “normale”, si trasferiscono in un’abitazione fatiscente ed inquietante, per trovare una nuova serenità e permettere al piccolo di ricominciare dopo che una delle sue trasformazioni lo ha messo nei guai.
Gli ascolti non hanno decretato nè un flop nè un successo: i 5,4 milioni di telespettatori ed il rating nella fascia 18-49 anni dell’1.5 sono più serviti ad aumentare l’ascolto “Grimm”, in onda subito dopo, piuttosto che a sottolineare l’interesse del pubblico verso questo progetto. Che se ad Halloween può considerarsi una simpatica trovata per celebrare le festa delle streghe e dei fantasmi, non è detto che possa avere lo stesso consenso nel resto dell’anno.
Mockingbird Lane
Nulla da dire sulla realizzazione del pilot: i dieci milioni di dollari si vedono tutti, con effetti speciali (come l’arrivo nella nuova casa del vecchio vampiro Sam -Eddie Izzard- e di sua figlia Lily –Portia de Rossi-, il primo in una cassa piena di topi che ne formano il corpo, la seconda sottoforma di nube e con tanto di ragni pronti a tesserle addosso un abito, o ancora nella realizzazione in computer grafica di Spot, l’ animale “domestico” di casa) più da film che da serie tv, così come i riferimenti, tanto nella scenografia quanto nelle musiche, del mondo di Tim Burton.
Fuller, che già in “Pushing Daisies” ci aveva mostrato di essere un fan di queste atmosfere, propone una storia che però sembra girare su sè stessa, mancando di quella forza necessaria ad uscire dagli schemi nei quali si è presentata dalla prima puntata. Certo, un pilot non può mostrare tutta la forza di una serie, ma deve sapere imporre le proprie volontà future, e “Mockingbird Lane” non sembra riuscirci.
La paura dei dirigenti della Nbc potrebbe essere stata proprio quella di ritrovarsi davanti ad una serie esteticamente affascinante, ma che narrativamente avrebbe potuto necessitare più volte di qualche spinta per poter funzionare. Non a caso, il network aveva già bocciato la prima stesura della sceneggiatura, sentendo che gli ingranaggi non filavano al meglio.
A “Mockingbird Lane” manca quel ritmo nei dialoghi e nei fatti che non si riesce a colmare con l’aspettativa di quello che i Munster potranno combinare. L’impressione è che così come i protagonisti siano diffidenti nei confronti del mondo che li circonda (e viceversa), anche il pubblico potrebbe presto sentirsi escluso da una storia troppo incentrata sull’apparenza che sui fatti.
Per quanto sia difficile giudicare una serie tv dal solo pilot, “Mockingbird Lane” oltre ad una forte morale -la diversità non deve fare paura perchè fa parte di ognuno di noi- ed un’ottima regia (di Bryan Singer) non sembra avere la forza narrativa che dovrebbe avere una serie tv.
La formula dello “speciale”, invece, rende merito alla sensazione di evento: se in tv il progetto non ha avuto fortuna -vedremo cosa deciderà la rete-, noi lo vedremmo bene sviluppato come produzione cinematografica.